Il quotidiano “il Giornale” dello scorso 15 giugno ha pubblicato un articolo dal titolo “Follia cacciare chi ha salvato l’Inps”. Si parte dalla vicenda esodati e dal risentimento del ministro Fornero nei confronti del presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua, del quale sembra abbia chiesto la testa per la fuga di notizie sul vero numero di lavoratori che avrebbero diritto a mantenere le vecchie regole per la pensione, dati che sconfessano quelli forniti finora dal governo. L’articolo, tuttavia, si trasforma ben presto in un romanzo d’appendice, con tinte forti e passaggi commoventi, nel quale Mastrapasqua è rappresentato come l’eroe che mette a posto ogni cosa. E’ il classico articolo su commissione. Soltanto che il giornalista si è comportato un po’ come Emilio Fede con Berlusconi: ha talmente esagerato nel tessere le lodi del presidente dell’INPS dal risultare non credibile, ottenendo un effetto inverso a quello sperato. Si cade così nel paradosso.
L’articolo ridicolizza e strapazza presidenti dell’INPS come Massimo Paci e Gianni Billia per far apparire più grande la figura di Mastrapasqua, descritto come il manager che ha trasformato l’INPS da carrozzone ad ente efficiente, riassestandone il bilancio. Una rilettura della storia di pura fantasia, che ricorda la campagna pubblicitaria della TIM con i bravi Marcorè e Marzocca. Non manca una parte da “Libro cuore”, con il lacrimevole racconto dell’infanzia di Mastrapasqua, trascorsa negli uffici dell’INPS perché i genitori Loreto e Rosanna, consulenti del lavoro, non potevano permettersi una baby sitter. Sarà stato durante una lunga attesa allo sportello dell’INPS che papà Loreto avrà chiamato il piccolo Antonio, che trotterellava qua e là con le sue magre gambette, per sussurrargli con tono solenne: “Un giorno tutto questo sarà tuo”. Ma ‘sto ragazzino non c’andava a scuola? Oppure siamo di fronte ad un genio che ha ottenuto la laurea “honoris causa” senza il bisogno di superare quelli che deve aver ritenuto “noiosi e inutili” esami universitari?
Il giornalista de “il Giornale” arriva a sostenere che il tecnico Antonio Mastrapasqua dovrebbe trovare posto nel governo dei tecnici, magari sostituendo proprio Elsa Fornero. Appoggiamo la proposta. Prendetevi al governo Mastrapasqua e liberate l’INPS della sua presenza. Nominate un organismo collegiale di governo dell’ente di previdenza, possibilmente formato da persone competenti non legate con nodo scorsoio alla politica. Separate con nettezza i compiti del CIV da quelli di governo dell’ente. Restituiteci l’INPS.
La presidenza Mastrapasqua è stata caratterizzata dal maggiore ricorso alle consulenze e alle esternalizzazioni delle attività, dai tagli agli organici e al salario accessorio. Il potere contrattuale dell’INPS nei confronti del governo è minore rispetto al passato, soprattutto se paragonato al periodo di governo dell’ente da parte di Gianni Billia. Questa è la storia vera e non quella romanzata della pubblicità di TIM o de “il Giornale”.