Finora ci siamo rifiutati di firmare verbali di accordo che non individuino i criteri per i passaggi di area e non indichino il numero di passaggi. Da parte delle altre organizzazioni sindacali solo promesse, fumo negli occhi dei lavoratori che da anni aspettano la possibilità di transitare all’area superiore.
Ma c’è di più. Nelle assemblee che si stanno tenendo in occasione della campagna per il rinnovo delle RSU, alcuni sindacati sparano cifre a caso solo per impressionare i lavoratori interessati e tornare a casa sani e salvi, convinti di averla fatta franca e di aver incassato ancora una volta voti preziosi.
Abbiamo sentito parlare di 1.200 passaggi ed altre cifre campate in aria. Abbiamo sentito dire che i passaggi sono nell’ordine del 20% della mancanza di personale relativa al Fabbisogno di Ente. Insomma, non si sono presi la briga nemmeno di studiare la norma Madia, che supera quanto previsto nella precedente Riforma Brunetta.
I passaggi di area sono consentiti fino ad un massimo del 20% del Piano delle assunzioni relativo al Fabbisogno di Ente. Andiamo con ordine: prima viene il Fabbisogno, che sostituisce il vecchio Organico; successivamente si guarda quant’è il Piano delle assunzioni; per ultimo si stabilisce la quota di passaggi, che può arrivare al 20% delle assunzioni previste.
Facciamo un esempio pratico. Se si prevede di assumere 1.000 persone in posizione C1, si potranno concordare fino a 200 passaggi dall’area B a C1. Ovviamente, anche se si tratta di selezioni interne, per partecipare si dovrà possedere comunque il titolo di studio previsto per l’ingresso dall’esterno, ovvero la laurea triennale. Stesso discorso per i passaggi dall’area A a B1, per i quali è previsto il diploma di scuola media superiore.
Il presidente Boeri al momento non vuole proprio sentire parlare di passaggi di area, perché è totalmente concentrato sulle assunzioni. Anzi, qualche ben informato riferisce che il presidente vorrebbe chiedere anche agli interni, per i passaggi a C1, la laurea magistrale e la certificazione B2 della conoscenza dell’inglese, mentre i passaggi in area B non vorrebbe proprio farli.
La situazione, quindi, è molto più brutta di come alcuni sindacalisti “pompieri” la vanno descrivendo. Ma, ovviamente, a riferirvi queste cose è solo la USB perché gli altri vorrebbero che continuaste a dormire sonni tranquilli.
Perché finora non è stato sottoscritto un accordo con l’indicazione del numero dei passaggi e con i criteri per la partecipazione alle selezioni? I lavoratori delle aree A e B dovrebbero smettere di credere alle favole raccontate dagli altri sindacati ed affidarsi con maggiore fiducia ad USB, che è l’unica organizzazione sindacale ad aver indicato la soluzione definitiva al problema dello sfruttamento dei lavoratori all’INPS e nelle altre amministrazioni con la proposta contrattuale dell’Area Unica Amministrativa, dove far confluire tutti gli A-B-C.
All’Aran, nel corso del rinnovo contrattuale, ci hanno impedito di parlare di Ordinamento Professionale. Subito dopo la firma del contratto collettivo abbiamo chiesto che fosse convocata la Commissione per cominciare ad esaminare le proposte. A distanza di un mese dalla nostra richiesta non è arrivato alcun segno di risposta dall’Aran. Se entro il mese di marzo non sarà istituita la Commissione e non comincerà ad operare, ad aprile convocheremo una manifestazione sotto l’Aran dei lavoratori delle Aree A e B e lì vedremo se i diretti interessati vorranno finalmente aprire gli occhi o se ancora una volta preferiranno credere alle promesse degli altri.