La Sala Fabio Trizzino della Direzione Regionale Campania dell’INPS non è riuscita a contenere tutti i partecipanti all’assemblea di ieri indetta dalla RdB, tanto da costringere molti lavoratori a seguire il dibattito dal corridoio. La Sede Provinciale di Napoli è rimasta chiusa al pubblico e delegazioni di lavoratori sono giunte da tutte le altre province. Oltre al coordinatore nazionale della RdB erano presenti tutti i delegati del coordinamento regionale RdB Campania.
Quella di ieri non è stata una semplice assemblea ma un’ulteriore grande mobilitazione contro il nuovo assetto organizzativo, dopo le assemblee del 21 aprile e l’iniziativa presso la sede di Roma Centro. La scelta è ricaduta su Napoli in rappresentanza delle quattro aree metropolitane interessate dal progetto di riorganizzazione.
Riassumiamo i principali temi toccati dagli interventi nel corso dell’assemblea:
o l’imminente manovra economica del governo, che conterrà presumibilmente altre pesanti misure contro i lavoratori pubblici;
o l’analisi del progetto di riorganizzazione dell’INPS all’interno di un più ampio disegno di smantellamento dello Stato Sociale;
o i ritardi accumulati nella certificazione del contratto integrativo 2009, che rischiano di far saltare anche la scadenza di giugno per il pagamento del saldo dell’incentivo.
I lavoratori che sono intervenuti all’assemblea hanno ravvisato l’esigenza di una risposta adeguata alla gravità della situazione, facendo proprio l’appello delle organizzazioni sindacali e della RSU di Pordenone per l’indizione di una manifestazione a Roma, presso la Direzione Generale dell’INPS.
L’assemblea si è conclusa in strada, con un sit-in davanti all’ingresso della Sede Regionale, dove i lavoratori hanno salutato con un convinto applauso la decisione di lanciare un appello a tutte le RSU ed a tutte le organizzazioni sindacali per la convocazione di un’assemblea nazionale a Roma su una piattaforma di tre punti:
ü Respingere una riorganizzazione che svilisce il ruolo dell’INPS e favorisce l’esternalizzazione dei servizi;
ü Opporsi a qualunque manovra finanziaria che attacchi le condizioni economiche e giuridiche dei lavoratori pubblici;
ü Rivendicare la certificazione del contratto integrativo 2009 ed il pagamento del saldo dell’incentivo.
COSTRUIAMO INSIEME UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE.