Presidente già lo è, ma del Collegio dei Sindaci dell’Inps, l’organismo di controllo dei ministeri vigilanti presso l’ente previdenziale. Evidentemente a Daniela Carlà l’incarico sta stretto e le sue ambizioni arrivano dritte dritte alla poltrona di Presidente dell’Inps.
Questo almeno è quanto riferisce il quotidiano “Italia Oggi” del 22 luglio scorso. Ma la notizia si rincorre ormai da settimane nelle stanze e nei corridoi della Direzione generale dell’Inps e sembra alimentata dalla diretta interessata che non fa mistero delle proprie ambizioni. E se proprio dovesse andar male con la poltrona di Presidente dell’Istituto di previdenza sociale sembra non disdegni come alternativa quella di Direttore generale dello stesso ente.
Impegnata in battaglie civili per la parità di genere, ad un’assemblea del 2012 del movimento “Se non ora quando” affermò compiaciuta – “Noi non vogliamo occupare dei posti, noi vogliamo cambiare questo Paese”. Dichiarazione ambiziosa e forse un po’ avventata.
Il Paese si cambia innanzitutto dando il buon esempio e in questo Daniela Carlà ha mostrato più di qualche limite. Nell’uso disinvolto dell’automobile di servizio, segnalato dalla USB dell’Inps anche con efficaci iniziative di protesta. Nel percepire i buoni pasto dall’ente di previdenza senza timbrare le ore di presenza al contrario dei lavoratori dell’Istituto, dirigenza compresa. Nel comportarsi con il personale dell’ufficio con un’arroganza al limite del mobbing.
Il Collegio dei Sindaci presieduto da Daniela Carlà ha tentato più volte di tagliare il salario accessorio dei lavoratori dell’Inps e nella nota al bilancio di previsione 2013 ha affermato che lo stanziamento delle risorse per l’incentivo non legittima pagamenti al personale fino alla certificazione dei contratti integrativi da parte dei ministeri vigilanti. Se passasse questa linea significherebbe sconvolgere il sistema di pagamenti dell’incentivo consolidato ormai da tanti anni ed essere costretti ad aspettare anche due anni dalla prestazione resa per percepire l’intero premio di produzione. Cosa accadrebbe allora se Daniela Carlà diventasse Presidente dell’Inps?
Evitiamo di addentrarci in polemiche rispetto al suo operato nel Collegio dei Sindaci dell’Inpdap, ma una cosa è certa: la USB è contraria alla candidatura di Daniela Carlà a Presidente o a Direttore generale dell’Inps.
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