Riunire i lavoratori per parlare dei contratti integrativi e degli incentivi o dell’accordo di programma è sicuramente importante, ma a nostro parere non si possono trascurare le questioni generali, perché è da quelle che poi discendono le scelte fatte all’interno delle singole amministrazioni. Nei giorni in cui si discuteva e si approvava alla Camera il DL 90/2014, la prima parte di una Riforma della pubblica amministrazione che prevede la mobilità obbligatoria nel raggio di 50km e il possibile demansionamento del lavoratore in caso di dichiarazione di esuberi, forse era prioritario opporsi in tutti i modi possibili a quel provvedimento.
E’ quello che ha fatto USB, organizzando il 28 luglio scorso una manifestazione presidio davanti alla Camera dei Deputati, nel giorno in cui il provvedimento approdava in Aula.
Da parte di CGIL-CISL-UIL neppure un vagito di protesta, né quel giorno né i giorni seguenti. Nelle assemblee organizzate all’Inps nella stessa giornata del 28 luglio, il DL 90/2014 non è stato neanche messo all’ordine del giorno. Ma cosa hanno raccontato ai lavoratori CGIL-CISL-UIL?
Sul contratto integrativo 2012 si sono guardate bene dal riferire che quell’accordo, firmato in via definitiva da CISL e UIL, non riconosce più ai lavoratori ex Inpdap i 460 euro relativi al merito e all’impegno individuale.
Di fatto, l’insieme dei tagli del Fondo 2012 della sezione ex Inpdap (minori risorse iniziali rispetto al 2011, intervento del MEF e recupero incentivo comandati) producono una perdita complessiva del salario di produttività di circa 6 mln. Altri 6,7 mln sono stati tagliati dal MEF alla sezione INPS. Interventi che evidenziano, se mai ce ne fosse bisogno, l’esigenza rappresentata dalla USB sin dall’avvio dell’unificazione: trovare risorse aggiuntive per evitare che il processo d’integrazione sia pagato dai lavoratori. A nulla servono gli accordi di programma se non si risolve questa questione.
USB è stata la sola organizzazione sindacale a chiedere formalmente di tornare al tavolo nazionale per esaminare il reale utilizzo e la distribuzione delle risorse del Fondo di ente 2012 (vedi allegati lettera e comunicato). Secondo il sindacato di base ci sono residue disponibilità economiche sufficienti a coprire quasi integralmente il costo del salario accessorio del personale in comando, senza bisogno di recuperare i soldi ai lavoratori ex Inpdap.
Sulla questione della modifica dell’orario di servizio fatta con Determinazione del Direttore generale, USB nella riunione del tavolo sindacale nazionale del 22 luglio ha contestato con forza il comportamento dell’amministrazione e ottenuto il blocco di qualunque iniziativa unilaterale e l’impegno alla convocazione di un apposito confronto sulla materia (vedi comunicato allegato). USB non accetterà mai un orario di servizio che modifichi unilateralmente gli accordi sull’orario di lavoro o che impedisca la fruizione della flessibilità concordata. La richiesta di CGIL-CISL-UIL del 1° agosto è arrivata così a scoppio ritardato, quando ormai gli impegni erano stati presi, mentre sulla scarsa trasparenza che sta caratterizzando l’intera vicenda legata ai pensionamenti in deroga, da parte di quelle organizzazioni sindacali non è stato avvertito neanche un fremito.
USB come ogni anno non va in ferie e anche nel mese di agosto continua ad informare i lavoratori e a lottare senza tentennamenti nel loro interesse.
Aderente
alla FSM