Non abbiamo difficoltà a venire incontro alla richiesta del Movimento delle Aree A e B e a diffondere a tutto il personale il loro comunicato N. 30. Lo trovate in allegato. Tuttavia ne approfittiamo per alcuni chiarimenti.
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- Il blocco del contratto collettivo nazionale di lavoro non riguarda solo l’INPS ma tutto il pubblico impiego. Pensare ad una risposta che interessi esclusivamente i lavoratori dell’INPS è estremamente riduttivo;
- Al solito si continuano ad ignorare le iniziative già assunte a livello sindacale dalla USB, ad alcune delle quali era presente il Movimento delle Aree A e B, e s’insiste nell’invocare l’unità delle sigle, quasi fosse la soluzione per tutti i mali, rimuovendo le responsabilità di CGIL-CISL-UIL-CISAL, colpevoli di non aver mosso un dito contro la paventata estensione del blocco del contratto agli anni futuri;
- USB all’indomani della pubblicazione del Documento di economia e finanza (DEF), avvenuto ad aprile scorso, denunciava come all’interno di quel documento e precisamente alla SEZIONE II, pag 34, si indicasse chiaramente l’intenzione di non rinnovare i contratti fino al 2020, prevedendo peraltro per il solo triennio 2018-2020 l’indennità di vacanza contrattuale (8/10 euro mensili…!!!);
- USB il 27 maggio protestava al FORUM della Pubblica Amministrazione a Roma contro il blocco dei contratti, contestando aspramente il ministro MADIA (dov’erano gli altri???);
- USB il 19 giugno organizzava lo sciopero generale del pubblico impiego contro il blocco dei contratti, per la difesa dei servizi pubblici e per nuove assunzioni (dov’erano gli altri???);
- USB il 28 luglio era in piazza davanti al Parlamento, dove era in discussione la conversione in Legge del DL 90/2014, la cosiddetta prima parte della Riforma della Pubblica Amministrazione targata Madia e Renzi, che prevede la mobilità obbligatoria, il declassamento e la decurtazione dei distacchi e permessi sindacali (dov’erano gli altri???);
- E questi sono solo alcuni dei momenti di protesta organizzati dalla USB negli ultimi mesi. Con chi la dovremmo fare questa benedetta unità sindacale, con organizzazioni sindacali sempre assenti, sempre distanti dai problemi reali e dagli interessi dei lavoratori?
- Ci avete stancato con questo trito e ritrito richiamo all’unità sindacale, perché vuol dire che non avete ancora capito o non volete capire, chissà per quali interessi, che bisogna fare una scelta radicale ed abbandonare organizzazioni sindacali come CGIL-CISL-UIL-CISAL che hanno dimostrato di non voler fare gli interessi dei lavoratori o quantomeno di non saperlo fare.
- Vogliamo cominciare dall’INPS? Bene, cominciamo. Facciamo diventare USB primo sindacato all’INPS e se poi USB non sarà capace di tutelare i lavoratori allora, solo allora, si potrà dire che USB è come gli altri e come gli altri andrà trattata. Ma fino ad allora le distinzioni devono essere fatte, se ci si vuole comportare con onestà intellettuale.
Noi continueremo a confrontarci con tutti e ad organizzare l’unità dei lavoratori non quella delle sigle sindacali. Con chi ci vorrà stare e speriamo in numero sempre più crescente.