Questa mattina la presenza di un picchetto solidale ha impedito lo sfratto di Francesca, donna sola e con seri problemi di salute, dall'abitazione della ex Cassa Forense in cui risiede in via Mantegna 18. L'esecuzione, tuttavia è stata rinviata solo al 19 settembre prossimo. Pochi giorni, evidentemente, non sono sufficienti per trovare le alternative che non sono state individuate dal precedente accesso a luglio e nei mesi prima. La data così ravvicinata, inoltre, lascia intendere l'intervento della forza pubblica per la prossima settimana: Francesca, dunque, verrebbe messa in strada senza che per lei sia stata individuata una soluzione dopo il diniego della proprietà ad accettare i (corposi) ristori del Comune per morosità incolpevole.
Soluzioni che non sono state individuate nemmeno per Serenella, persona anziana e malata di Parkinson, a propria volta inquilina di una casa dell'INPS in un altro quadrante della città, a via Calpurnio Fiamma 136, e che rischia di perdere la casa il 13 settembre. Molti sono gli sfratti in via di esecuzione nei confronti di inquilini da parte di Enti previdenziali e dei loro fondi immobiliari (Inps, Enpaia, Enasarco, ecc.), i quali, grazie ai loro processi di ‘valorizzazione’ del patrimonio, stanno portando avanti processi di espulsione nei confronti di chi non ce l’ha fatto ad acquistare gli alloggi a seguito delle dismissioni speculative.
Questo atteggiamento ci sembra ancora una volta anticipare il contenuto del d.d.l. 1660 (conosciuto come "nuovo pacchetto sicurezza") a firma Nordio, Crosetto e Piantedosi che prevede una gestione solo poliziesca degli sfratti, dal momento della esecuzione alla minaccia del passaggio da casa ad una cella per le persone che si rifiutino di cooperare nell'essere messe in mezzo a una strada, nonché per quelle che agiscano in loro solidarietà.
Non intendiamo accettare che la questione della casa diventi una mera questione di ordine pubblico, dato che da anni chi governa non spreca una parola (e ultimamente neanche un euro) per mettere mano a quella che di fatto è un’emergenza sociale infinita, in cui la proprietà immobiliare e le forze governative sguazzano allegramente: gli uni macinando profitti e devastando i territori, gli altri assicurando la possibilità di chiedere canoni folli e senza limiti mentre depotenziano e lasciano degradare l’Edilizia Pubblica. Non accetteremo neanche che enti creati con i contributi delle persone lavoratrici per finalità di esigenza e tutela sociale diventino moltiplicatori della già gravissima crisi abitativa che affligge la città.
Il 19 settembre invitiamo nuovamente la città solidale in lotta a via Mantegna 18 per opporci insieme alla barbarie degli sfratti e degli sgomberi.
Asia-Usb
Movimento per il Diritto all’Abitare