Si è chiusa nella tarda serata del 6 agosto la prima puntata della telenovela sulla sicurezza a Roma. Con due diversi accordi è stato stabilito da un lato di armare tutti i vigili urbani del Comune di Roma e dall’altro di dare il via libera al nuovo ordinamento del Corpo.
L’operazione è stata coronata con un impegno del tavolo sindacale (e non del Sindaco) di prorogare di un anno il rapporto di lavoro dei 500 vigili urbani precari (forse messo per coprire le vergogne degli altri due pasticci).
RdB pur apprezzando l’intento di sanare la posizione lavorativa dei 500 precari, ha espresso in sede negoziale la propria ferma contrarietà agli accordi confezionati sulla base di esigenze di immagine, ma totalmente scollegati dalle reali esigenze operative del ruolo e della funzione dei vigili urbani.
Il totale allineamento di tutte le organizzazioni sindacali e la tacita complicità delle istituzioni, hanno trovato la loro sintesi impedendo persino di allegare la dichiarazione a verbale da parte dei nostri rappresentanti. Hanno pattuito due nuovi tavoli negoziali sulla sicurezza – senza la nostra presenza – così da poter mercanteggiare senza il nostro fastidioso disturbo.
RdB è dell’avviso che il tema della sicurezza tanto sbandierato in campagna elettorale, rischia di diventare la buccia di banana di Alemanno.
Di fatto, oltre ad armare tutti i vigili, li si illude – con il nuovo ordinamento – che in 3000 diventeranno funzionari (come farà con il famigerato buco di bilancio?), ma ancora nessuno sa che cosa dovranno fare concretamente questi “nuovi sceriffi”, alla luce dei superpoteri che il nuovo governo nazionale vuole attribuire ai Sindaci e soprattutto alla riforma federalista e al nuovo ruolo di Roma come capitale della Repubblica (ricordiamo amaramente la revisione costituzionale voluta dal centro sinistra in questo senso).
Rdb porterà naturalmente all’attenzione del consiglio comunale (che dovrà decidere sull’armamento) e di tutta la cittadinanza lo snaturamento del ruolo e della funzione dei vigili urbani e ha già annunciato l’indizione di un referendum sull’argomento da tenersi a Settembre.
INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI DELLA POLIZIA MUNICIPALE PORTATORI DI UN’IDEA DIVERSA DI SICUREZZA A INTERVENIRE E A SOSTENERE ATTIVAMENTE LE PROSSIME INIZIATIVE DELLA RdB
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9 agosto 2008 - Corriere della Sera
Campidoglio Manca solo un ultimo passaggio: il voto del consiglio comunale, previsto a settembre
Vigili armati, via libera dalla giunta
Ma la Cgil solleva il problema sicurezza: «E i depositi per le pistole?» Gianni Nigro, segretario della Funzione pubblica: «I vigili non possono essere costretti a riporre la pistola nel comodino di casa»
di Ilaria Sacchettoni
Roma - Il via libera al vigile urbano con Beretta estraibile è annunciato in mattinata dal sindaco Gianni Alemanno: «La delibera sull'armamento dei vigili urbani è stata approvata oggi dalla giunta comunale. A settembre arriverà in Consiglio comunale ».
Nel bilancio dei primi cento giorni di attività dell'amministrazione capitolina entra dunque anche la calibro 9 per la municipale. Oltre ai già diffusi spray anti-aggressione e sfollagente in gomma da mezzo chilo circa. L'ultimo passaggio - il voto in consiglio comunale - è previsto a settembre, dopodichè il «regolamento degli appartenenti al corpo della municipale » (diciotto articoli complessivamente) potrà entrare in vigore.
Affogate nella concertazione le polemiche sul vigile-sceriffo (tutte le sigle hanno firmato l'accordo, eccetto Rdb), dal regolamento approvato in giunta (all'unanimità) affiora però un problema da risolvere. Il problema, sollevato dalla Cgil, sulle armerie. Questione non secondaria, per come un deposito d'armi da fuoco può influire su sicurezza territoriale e incolumità. «E' una faccenda di primaria importanza: il vigile che ha diritto a portare la pistola deve anche avere un luogo sicuro in cui lasciarla a fine servizio. Non può essere costretto a riporla nel comodino di casa», dice Gianni Nigro segretario della Funzione pubblica Cgil. Del resto il nuovo ordinamento lo prevede. L'articolo 12 in particolare («Istituzione e funzionamento delle armerie del corpo di polizia municpale») al comma 2 ipotizza: «armerie sussidiarie possono essere istituite con provvedimento del sindaco ». Il che, però, invece di tagliare la testa al toro, moltiplica gli interrogativi: saranno allestiti dei depositi di armi in ciascun gruppo della municipale? Con quale e quanta spesa? Oppure basterà l'armeria presso la sede del comando generale? (Per Cgil no: «Non si può obbligare un vigile ad attraversare la città per riconsegnare l'arma a fine servizio», aggiunge Nigro). Secondo Marco Milani, segretario romano aggiunto del Sulp, si tratta di un falso problema, risolto dalla normativa in partenza: «L'armeria già esiste (oltre al comando anche il II e VIII gruppo ne ospitano una propria, ndr). Il nuovo regolamento riconosce comunque l'obiezione di coscienza per chi non vuole portare l'arma». Sulla detenzione delle armi per il vigile, Milani invita ad abbandonare ipocrisie, sottolineando che il regolamento è molto severo quanto all'abilitazione: «E' affidata ad istruttori di polizia di stato che nelle procedure di valutazione e abilitazione all'impiego di un'arma sono, come si sa, estremamente severi. Oggi, chiunque con poche centinaia di euro può ottenere un'abilitazione a un qualunque poligono di tiro e un certificato Asl d'idoneità. Affidarci agli istruttori di polizia è già una garanzia».
Ma la necessità di armadi di custodia dell'arma, opportunamente attrezzati, viene sottolineato anche da Gabriele Di Bella, istruttore di polizia municipale con esperienza di sindacalista: «Tempo fa un collega è incorso in un'indagine disciplinare per la pistola. Gli era stata rubata durante un furto in casa ma il comando ritenne che aprire un fascicolo su di lui, fosse un atto dovuto. Vogliamo evitare altri casi del genere».
8 agosto 2008 - Il Giornale
Sicurezza, in autunno
di Stefania Scarpa
Roma - Pistola, spray e manganelli. All’indomani dell’arrivo dei superpoteri in materia di sicurezza per il sindaco, che prevedono anche un corpo di polizia municipale più attrezzata e in grado di «pescare» nelle banche dati del Viminale, i vigili urbani di Roma tornano a essere armati. E la decisione di mercoledì sera viene salutata con favore dal primo cittadino, Gianni Alemanno, che a margine della presentazione della «Attali» capitolina parla di «atto di buon senso». «I vigili devono potersi difendere, non so chi possa pensare che la polizia municipale possa andare disarmata a prendere schiaffi dall’ultimo venuto», commenta Alemanno. «Non capisco il clamore suscitato - aggiunge il sindaco - perché è stata una decisione del tutto naturale, non si tratta di militarizzare la città, ma di usare strumenti efficaci per aumentare la sicurezza e perfettamente compatibile con l’immagine di Roma come città a vocazione turistica». Il dibattito andava avanti da tempo, praticamente da quando, 35 anni fa, gli agenti della municipale vennero «disarmati». Si era parlato di restituire le pistole ai pizzardoni in particolare sotto l’ultima giunta Veltroni, con l’opposizione che sponsorizzava una svolta in questo senso. Ma solo due sere fa, alla fine di una trattativa andata avanti a lungo per tutta la giornata, le organizzazioni sindacali di categoria e il primo cittadino hanno trovato l’accordo. Tre armi, di crescente potenza dissuasoria: un manganello di gomma lungo 50 centimetri e pesante mezzo chilo, uno spray anti-aggressione a getto balistico e, appunto, la pistola, una semiautomatica calibro 9x17. Il nuovo «kit», secondo il sindaco, «garantirà l’autodifesa e la difesa dei cittadini». E gli obiettori di coscienza potranno comunque rinunciare all’arma. Ovviamente prima di infilare la pistola nella fondina il personale si sottoporrà a un addestramento, che «sarà lo stesso della polizia di Stato». Ossia un corso teorico-pratico per l’uso dell’arma, ma anche un severo test psico-attitudinale, entrambi organizzati da questura e ministero dell’Interno. Un punto, questo, che per il sindaco è «un primo passo, ma molto importante, per garantire la sicurezza dei cittadini». L’accordo siglato nella tarda serata di mercoledì è «figlio» della delibera che venne approvata due mesi fa dalla giunta, e adesso dovrà passare per l’Aula Giulio Cesare: l’appuntamento con il Consiglio comunale è rimandato ovviamente a settembre. Soddisfatti gli altri sindacati con la sola eccezione degli Rdb, che non hanno sottoscritto il patto. Per Alessandro Marchetti, segretario generale del Sulpm, è addirittura un «momento storico per la sicurezza di Roma». E il responsabile cittadino della Cisl Fp, Giancarlo Cosentino, spiega che le armi servono per difesa personale, ma che «in caso di minaccia all’incolumità dei cittadini non esiteremo a usarla». Anche il comandante del corpo, Angelo Giuliani, plaude a un accordo che certifica qualcosa che i vigili «aspettavano da tanti anni: è stato un grande lavoro».
7 agosto 2008 - Corriere della Sera
Sicurezza Il sindacato della polizia municipale: ora seimila armati in più
Alemanno: pistole ai vigili Prima volta dopo 35 anni
Roma, divieto di frugare nei rifiuti: stop dopo le polemiche. Primo giorno con i nuovi poteri dei primi cittadini. Chiamparino punta a colpire i locali dove si spaccia
di Fiorenza Sarzanini
ROMA — Sarà armata la polizia urbana di Roma. Lo ha annunciato ieri sera il sindaco Gianni Alemanno. «Dopo 35 anni — ha detto — la polizia municipale di Roma torna ad avere un armamento per garantire l'autodifesa e la difesa dei cittadini». È stata una lunga trattativa con il sindacato quella che ha portato all'accordo. Hanno firmato tutte le sigle, salvo gli RdB. E alla fine c'è stato un applauso. A settembre ci sarà il voto del Consiglio comunale. I seimila vigili romani potranno quindi, ha spiegato il sindaco, «avere delle pistole salvo i casi di obiezione di coscienza. L'addestramento sarà lo stesso della polizia ». Soddisfatto il comandante dei vigili urbani Angelo Giuliani: «Aspettavamo l'accordo da anni». «Un momento storico per la sicurezza della Capitale », lo ha definito Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sindacato unitario lavoratori polizia municipale (Sulpm). «Con questo atto — ha aggiunto il sindacalista — la polizia municipale romana si avvicina a quelle delle altre grandi città italiane come Milano, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Napoli, Palermo e Catania, che sono tutte armate».
Intanto è su ambulanti, prostitute, mendicanti che l'amministrazione «creativa» sollecitata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni si scatena. Arrivano le ordinanze dei sindaci in base alla nuova normativa e si concentrano al momento proprio sulle fasce ritenute più deboli. A Roma Alemanno sta preparando un provvedimento che vieta di «rovistare nei cassonetti» anche se il duro attacco arrivato dopo l'annuncio dalla Comunità di Sant'egidio lo ha convinto a prendere tempo e ad avviare «verifiche » e «confronti». L'ordinanza intende punire pure l'accattonaggio molesto, uno dei «comportamenti» che anche altri annunciano di voler contrastare con maggior efficacia. Nel mirino anche i lavavetri e i venditori agli angoli delle strade. Più complicato, come riconosce lo stesso sindaco della capitale, è affrontare il problema della prostituzione di strada: tutto rinviato a settembre «quando avremo un quadro di intervento più completo». Multe da 500 euro ai clienti saranno invece contestate a Padova dove il sindaco Flavio Zanonato, del Partito Democratico, si appresta a firmare altre ordinanze «per «liberare gli immobili occupati e le aree invase da ambulanti o le zone rese invivibili dalla presenza dei clandestini». A Torino Sergio Chiamparino punta a colpire i luoghi dove si spacciano stupefacenti come locali notturni e bar. È stato lui, ieri, il primo a porre il problema delle risorse finanziarie. Cento milioni di euro sono stati stanziati, ma come ha ricordato lo stesso Maroni «potranno essere messi a disposizione soltanto dopo la firma del protocollo d'intesa con l'Anci». «E senza soldi — dice Chiamparino — non si fa nulla».
Molto critico Mario Marazziti, portavoce della comunità di Sant'Egidio, che ha causato il ripensamento di Alemanno: «Da settimane sembra che il problema dell'Italia siano rom, mendicanti. Vorrei ricordare che Roma e altre grandi città italiane sono e restano tra le più sicure del mondo. Nel nostro Paese c'è sicuramente un problema di criminalità organizzata e di illegalità diffusa che riguarda milioni di cittadini».
7 agosto 2008 - TG com
Roma, armi ai vigili urbani
Lo annuncia il Sindaco Alemanno
"Dopo 35 anni la polizia municipale di Roma torna ad avere un armamento per garantire l'autodifesa e la difesa dei cittadini". Lo ha annunciato il sindaco di Roma Alemanno al termine di una lunga trattativa con le organizzazioni sindacali della polizia municipale. "Hanno firmato tutte le sigle - ha aggiunto il sindaco - eccetto gli RdB. E' stata una lunga trattativa e adesso l'accordo sarà portato in Consiglio comunale a settembre".
L'annuncio dell'accordo è stato fatto dallo stesso Alemanno che ha sottolineato come l'armamento "garantirà l'autodifesa e la difesa dei cittadini". I vigili urbani avranno, dunque, la possibilità "di avere delle pistole salvo i casi di obiezione di coscienza". L'addestramento "sarà lo stesso della polizia di Stato e considero questo - ha sottolineato il sindaco di Roma - un primo passo, ma molto importante, per garantire la sicurezza dei cittadini".
La decisione presa nel corso dell'incontro fa seguito alla delibera approvata nel giugno scorso dalla giunta comunale nella quale si decideva di armare i vigili urbani, con pistola calibro nove, spray anti aggressione e manganelli di plastica. Soddisfatto anche il comandante dei vigili urbani Angelo Giuliani: "E' terminata la concertazione sul regolamento delle armi che questo corpo aspettava da tanti anni. E' stato un grande lavoro". Per il segretario generale aggiunto del Sindacato unitario lavoratori polizia municipale (Sulpm) Alessandro Marchetti "è un momento storico per la sicurezza di Roma"
Nel corso del tavolo si e' parlato anche della necessità che i vigili frequentino un corso di abilitazione all'uso delle armi che comprende test psico-attitudinali e un corso teorico-pratico. La seconda fase sara' l'addestramento al tiro. Per un uso corretto delle armi, i sindacati hanno chiesto al sindaco di poter organizzare dei corsi di "Tecniche di gestione delle criticità". Nel corso della riunione è stato anche trovato l'accordo, tra le altre cose, per l'istituzione di due tavoli tecnici permanenti sulla sicurezza e sulla verifica dell'applicazione dell'ordinamento professionale e sul prolungamento del contratto a tempo determinato.
7 agosto 2008 - La Voce d'Italia
Svolta dopo 35 anni "a tutela e ad autotutela della cittadinanza e della municipale"
Alemanno: "La polizia urbana sara' armata"
In studio anche altri provvedimenti sulla sicurezza. Dura la replica di Sant' Egidio
di Giambattista Salis
Roma - Sarà armata la polizia urbana di Roma. Per il sindaco Gianni Alemanno "dopo 35 anni, la polizia municipale di Roma deve garantire l'autodifesa e la difesa dei cittadini". La trattativa con il sindacato è sta lunga, ma alla fine –ad esclusione delle RdB- ma alla fine c'è stato un applauso.
A settembre, il voto del Consiglio comunale. I seimila vigili romani saranno armati, salvo i casi di obiezione di coscienza e l'addestramento sarà quello della polizia. Tutti soddisfatti per la firma: il comandante dei vigili urbani, Giuliani e il segretario generale aggiunto del Sulpm, Marchetti.
Inoltre, l’amministrazione comunale sta preparando un provvedimento che vieta di "rovistare nei cassonetti": la presa di posizione della Comunità di Sant'Egidio lo ha convinto a prendere tempo, anche perché "il problema della sicurezza italiana non sono rom e mendicanti".
Si vuole punire pure l'accattonaggio molesto, i lavavetri e i venditori agli angoli delle strade. Più complicato il problema della prostituzione di strada: tutto rinviato a settembre.
Torino e Padova con i loro sindaci del PD si sono mossi in modo forte, ma nella Capitale si vuol prendere ancora un po’ di tempo.
7 agosto 2008 - RomaUno
Vigili, Alemanno: "Dopo 35 anni tornano ad avere armi"
Roma - "Dopo 35 anni la polizia municipale di Roma torna ad avere un armamento per garantire autosifesa e difesa ai cittadini". Lo ha detto il sindaco Gianni Alemanno al termine di una lunga trattativa con le organizzazioni sindacali della polizia municipale in Campidoglio. "Hanno firmato tutte le sigle tranne l'Rdb che non ha rappresentatività - ha aggiunto il sindaco soddisfatto per la trattativa conclusa con un applauso - E' stata una lunga trattativa. A settembre l'accordo sull'armamento passerà in Consiglio comunale". Per i vigili la possibilità "di avere pistole salvo i casi di obiezione di coscienza". L'addestramento sarà "lo stesso della polizia di Stato - ha spiegato - e considero questo un primo passo, ma molto importante per garantire la sicurezza dei cittadini". Soddisfatto il comandante Angelo Giuliani: "E' un grande lavoro - ha detto - E' terminata la concertazione sul regolamento delle armi che questo Corpo aspettava da tanti anni".
6 agosto 2008 - Rainews 24
Il Campidoglio ha deciso, armi ai vigili di Roma
Roma - Dopo 35 anni la polizia municipale di Roma torna ad avere un armamento per garantire l'autodifesa e la difesa dei cittadini". Lo ha annunciato il sindaco di Roma Gianni Alemanno al termine di una lunga trattativa con le organizzazioni sindacali della polizia municipale che si e' svolta in Campidoglio.
"Hanno firmato tutte le sigle - ha aggiunto il sindaco visibilmente soddisfatto e dopo l'applauso raccolto dopo il raggiungimento dell'accordo - eccetto gli RdB. E' stata una lunga trattativa e adesso l'accordo sara' portato in Consiglio comunale a settembre". Per i vigili urbani la possibilita' dunque "di avere delle pistole salvo i casi di obiezione di coscienza.
L'addestramento sara' lo stesso della polizia di Stato e considero questo - ha concluso il sindaco - un primo passo, ma molto importante, per garantire la sicurezza dei cittadini".
Soddisfatto anche il comandante dei vigili urbani Angelo Giuliani: "E' terminata la concertazione sul regolamento delle armi che questo corpo aspettava da tanti anni. E' stato un grande lavoro".