Mercoledì 14 giugno l’Unione Sindacale di Base organizza una giornata di protesta in diverse città italiane davanti a ospedali e uffici del Servizio Sanitario Nazionale per denunciare che ormai, in Italia, solo chi può permettersi i costi delle prestazioni può curarsi. Il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione è stato cancellato dai 37 miliardi di tagli degli ultimi dieci anni e dalla logica privatistica sottesa a tutti i processi di controriforma con i quali, nel tempo, si è lavorato per smantellare il servizio sanitario pubblico.
L’approvazione della legge delega n.33/2023 è un altro tassello di questo processo, che mira a scaricare verso il mercato privato i malati cronici non autosufficienti. Ed è chiaro che il governo Meloni ha nel suo DNA il sostegno a una sanità interamente privatizzata, lasciando alla parte pubblica un ruolo meramente sussidiario, a qualità decrescente.
Tuttavia, non tutto è perduto. In molte parti d’Italia si vanno moltiplicando le mobilitazioni locali di comitati e associazioni che manifestano per difendere un presidio sanitario, salvare un ospedale pubblico a rischio chiusura, chiedere la riapertura di reparti soppressi, denunciare la cronica carenza di personale e i tempi indecenti delle liste di attesa (soprattutto se confrontati con i tempi assai più celeri dell’intramoenia).
I cittadini si organizzano spesso perché hanno vissuto o stanno vivendo gli effetti nefasti dell’assalto al servizio pubblico ed hanno sperimentato cosa significhi restare in balia del mercato. Basta entrare in un Pronto Soccorso per accorgersi di come il sistema stia collassando, mentre imperversano le assicurazioni private e il sistema che pezzo a pezzo si va sostituendo al servizio pubblico. Compresi gli stessi Pronto Soccorso privati, che rapidamente si vanno diffondendo nella penisola.
È un segnale incoraggiante che va raccolto e rilanciato: in un Paese dove il conflitto sociale è forse ai minimi storici, improvvisamente si accende una luce di resistenza. L’USB vuole farsi interprete di questa spinta e svolgere una funzione di collegamento e di raccordo tra le tante realtà che sono in movimento, con l’obiettivo di costruire un progetto unico di Riforma generale della sanità pubblica che abbia come orizzonte l’idea di un Servizio universale e gratuito che renda effettivo il diritto alla salute per tutti.
Vogliamo dar vita a un “processo”, un percorso di condivisione, di elaborazione e di costruzione di un progetto di riforma complessiva del sistema sanitario che sfrutti le tante competenze che agiscono nel settore e che costituiscono un mondo ricco di saperi teorici e pratici che non si riconoscono nella “cultura” liberista e aziendalista che ha dominato le controriforme di questi anni.
Un processo nel quale però il conflitto giochi la sua parte, perché agire una riforma della sanità è soprattutto mettere in campo un movimento di idee, di proposte e di lotte che invertano la tendenza.
Anche per questo saremo a Roma il 24 giugno alle ore 14 in Piazza della Repubblica alla manifestazione nazionale “Il governo Meloni ci ruba il futuro”.
Gli appuntamenti della giornata di protesta:
14 GIUGNO
- Torino - Ospedale Maria Vittoria - ore 9,00
- Genova - Ospedale Gaslini – ore 7.00
- Bologna - Casa della Salute Navile (v.Domenico Svampa 8) - ore 9,30
- Livorno – Ospedali Riuniti - ore 11.30
- Ancona - Ospedale Torrette - ore 16:30
- Jesi - Poliambulatori AST Ancona (via Gallodoro) - ore 10
- Ascoli Piceno - Ospedale Mazzoni - ore 11
- Roma - Ospedale San Camillo (Circonvallazione Gianicolense) - ore 14
- Chieti - Ospedale Civile (via Vestina) - ore 10
- Napoli – Ospedale Cardarelli - ore 10
- Oppido Mamertina (Reggio Calabria) - Ospedale - ore 10.30
- Palermo - Assessorato alla Salute, piazza Ottavio Ziino - ore 9.30
- Catania - Azienda Sanitaria Provinciale - ore 11,30
- Cagliari – Ospedale Oncologico Businco – ore 10
15 GIUGNO
Unione Sindacale di Base
13 giugno 2023