Entro i prossimi sei anni almeno seimila lavoratori e lavoratrici dell’INPS lasceranno l’ente per pensionamento. Già oggi rispetto ad un organico teorico di 29.999 unità definito nel 2014, frutto di ripetuti tagli attuati per soddisfare esigenze di finanza pubblica, l’INPS è carente di oltre mille dipendenti.
Il livello qualitativo dei servizi si sta abbassando sia per il pensionamento di personale di provata professionalità, sia per un processo d’integrazione di INPDAP ed ENPALS con INPS rimasto finora largamente incompiuto se non nella razionalizzazione delle sedi istituzionali attuata per rispondere alle richieste di risparmio di spesa.
Serve un piano straordinario di assunzioni, serve una norma che permetta all’INPS di assumere nei prossimi quattro anni almeno seimila lavoratori e lavoratrici. Lo abbiamo detto e scritto più volte: senza un piano di seimila assunzioni l’INPS è destinato a chiudere o ad esternalizzare buona parte dell’attività produttiva.
Il piano di 900 assunzioni proposto dall’Amministrazione è assolutamente insufficiente. Se si vuole che l’INPS continui ad assicurare prestazioni e servizi serve un piano più coraggioso, che rovesci la politica di taglio di posti di lavoro imposta negli ultimi dieci anni.
Si assumano immediatamente gli idonei dei concorsi pubblici, utilizzando tutte le graduatorie compresa quella del concorso a B1 amministrativo. Si stabilizzi tutto il personale attualmente in comando all’INPS, sia di area C che di area B, perché indipendentemente da come tale personale è entrato in Istituto, oggi l’ente non può fare a meno di nessuno. Ha ragione il presidente: l’organizzazione dell’INPS necessiterebbe solo di personale di area C. Quindi, piuttosto che buttare a mare i lavoratori delle aree A e B, lo stesso presidente si adoperi a favorire il loro inquadramento all’area C, riconoscendo la professionalità già acquisita, così da arrivare ad un'unica area.
Seimila nuove assunzioni sono anche la garanzia dell’opportunità concreta di un congruo numero di passaggi da un’area a quella superiore, per rispondere al mansionismo in attesa che il contratto collettivo nazionale risolva la contraddizione delle tre aree distinte.
Siamo pronti ad organizzare e a sostenere una grande manifestazione presso la direzione centrale dell’INPS per chiedere ai vertici dell’ente di utilizzare tutte le risorse disponibili, senza classismo, e di appoggiare presso il governo la richiesta di un piano straordinario di assunzioni.
L’INPS NON DEVE MORIRE, DIPENDE ANCHE DA NOI