Tutto sommato l’ordine del giorno della riunione svoltasi ieri presso la direzione regionale era breve e conciso, ma l’occasione è stata utile per rammentare agli organi preposti quelle che sono tra gli innumerevoli problemi le nostre priorità.
Precisato che il principio alla base dell’interpello resta, per l’amministrazione, quello di velocizzare i tempi spostando un titolare da una posizione all’altra con parità di retribuzione e che ad esso seguirà un bando (nel caso risultasse senza esito), l’interpello per le posizioni organizzative vacanti in regione riguarda, più in particolare, la Filiale di Roma EUR (anagrafica e flussi), la Filiale del Casilino (assicurato pensionato), la Direzione Provinciale di Latina (agenzia interna) e la Direzione Provinciale di Frosinone (prestazioni, accertamento e gestione del credito).
La successiva informazione stranamente spacciata per positiva è che ai colleghi della Filiale Flaminio e a quelli di Frosinone sarà decurtato il 10% dell’incentivo, non essendoci di fatto altri spazi per poter recuperare interamente il maltolto.
Abbiamo immediatamente contestato quello che si concretizza come un becero tentativo di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori, un vero e proprio furto già sperimentato con destrezza in precedenti occasioni: manca soltanto che si debba pure ringraziare l’amministrazione per non esser stati derubati al 100%.
Ha poi trovato una puntuale conferma quello che avevamo già denunciato nell’incontro di apertura in materia di sicurezza questa sconosciuta, al punto che la direzione regionale ha avviato una immediata ricognizione sullo status di sedi ed agenzie della intera regione. La relazione dell’ufficio competente con segnalazione delle varie criticità e il relativo programma di interventi dovrebbe essere imminente.
Sul versante mansioni abbiamo poi sollevato il problema della disomogeneità di trattamento riscontrata in regione, in relazione al ritiro immotivato delle utenze al personale di area A facente capo alla direzione metropolitana (già diffidata nello scorso mese di luglio): problematica sulla quale anche la nuova direzione regionale preferisce glissare.
Per quanto concerne le due strutture sociali esistenti sul territorio, abbiamo ribadito che esse rivestono un’importanza particolare, tenendo presente che gestiscono situazioni che fanno capo al “credito e welfare” dunque con dei fini istituzionali.
A questo proposito, la direzione regionale ci ha subito precisato che in analoghe esperienze i costi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria risultano enormi. Considerato che esso rientra comunque nell’ambito dei progetti temporanei di eccezionale rilievo per lo sviluppo e l’integrazione, approvati con determina del commissario, abbiamo chiesto e ottenuto che l’argomento fosse oggetto di un apposito incontro.
Com’era facile prevedere l’integrazione dell’area metropolitana è ancora slittata di un mese mentre, a nostro avviso, se ne comincerà a parlare con cognizione di causa soltanto a partire dal prossimo anno. Tutto il resto rimane sulla carta.
Quel che è certo è che questa integrazione definita senza precedenti avrà ripercussioni inevitabili dal punto di vista produttivo e, pertanto, sull’incentivo dei lavoratori.
Quello che invece sinceramente proprio non ci aspettavamo è che l’intera operazione venisse ancora una volta propagandata come una “chance da cogliere al volo” ed una “nuova entusiasmante sfida” alla quale non ci possiamo sottrarre.
Come se di fregature dal 2008 ad oggi non ne avessimo prese abbastanza…