La bozza di accordo sul “Telelavoro Domiciliare” e sul cosiddetto “Lavoro Satellitare”, consegnato alle organizzazioni Sindacali nell’ultimo incontro del 17 giugno presenta sicuramente parecchi aspetti positivi rispetto a quei lavoratori che hanno difficoltà, per motivi di salute propri e dei familiari, nel raggiungere la sede di lavoro.
Cosi come è certamente favorevole per l’amministrazione la formula del cosiddetto “Lavoro Satellitare” che consente di affrontare con diversa modalità il problema della mobilità, utilizzando a distanza professionalità appartenenti ad altre unità organizzative, e distribuire su tutte le strutture territoriali i carichi di lavoro.
Sull’argomento la USB ribadisce quanto già ha espresso in passato sul ricorso al Telelavoro Domiciliare, che deve essere attivato nei casi di accertata difficoltà del lavoratore e non prestarsi ad un utilizzo discrezionale e ancor meno clientelare da parte della dirigenza.
Durante l’incontro abbiamo chiesto chiarimenti rispetto all’Art. 23 com. 4 sulle lavorazioni on line e lavorazioni off line e sottolineato che, sia per il Domiciliare che per il nuovo istituto del Satellitare, formula aggiornata della cosiddetta sussidiarietà, è necessario stabilire preventivamente quali siano le Linee (attività) telelavorabili, soprattutto nella prima fase di sperimentazione, per non consentire fughe in avanti e scongiurare il rischio di decisioni tra loro discordanti e discriminatorie.
E’ ovvio che la possibilità di seguire l’avvio e l’andamento di tale sperimentazione risiede nel coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali fin dalle prime decisioni da parte dei Direttori di Sede e Direttori Regionali in merito ai “progetti struttura”, da avviare per la realizzazione delle due formule del Telelavoro.
Abbiamo fatto quindi notare all’amministrazione che, al di là di un generico riferimento ai soliti non meglio precisati Osservatori, nella bozza di accordo non è previsto il coinvolgimento delle OO.SS. e, senza un pieno riconoscimento a livello territoriale del loro ruolo, non siamo disposti a sottoscrivere alcun accordo.
Sottolineiamo infatti che, pur confermando le norme stabilite nei CCNL, nell’accordo si prevede la sottoscrizione di un contratto individuale, che istituisce un nuovo rapporto di lavoro, e la possibilità di attivare le due forme di telelavoro anche per attività diverse da quelle normalmente attribuite e svolte dal lavoratore.
Due aspetti di assoluta delicatezza che, vista l’esperienza fallimentare sulla “vaghezza” dei normali ordini di servizio, non possono certamente essere lasciati in mano ad una decisione discrezionale della Dirigenza.
Abbiamo chiesto infine che si chiarisca il coinvolgimento dei titolari di posizione organizzativa, previsto nell’Art. 20 com.3, e che nel testo dell’accordo sia previsto senza possibilità di equivoci ed interpretazioni il divieto di utilizzare l’avvio di gruppi di lavoro relativi al Satellitare come ennesima occasione per l’attribuzione nuove posizioni organizzative.
Il confronto con l’Amministrazione proseguirà nella giornata di Martedì 24 giugno.