La gestione degli esuberi e dei pensionamenti in deroga sta assumendo connotazioni inaccettabili. Siamo alla vigilia di una guerra tra poveri, di una specie di lotteria che deciderà quanti potranno andare in pensione e quanti, pur se inseriti negli elenchi degli esuberi e dei pensionamenti in deroga, dovranno attendere la scadenza prevista dalla Legge Fornero.
Nella prossima riunione del 10 luglio con l’amministrazione, USB chiederà che a tutti i 1.073 dipendenti di Area C che hanno i requisiti per andare in pensione in deroga alle norme Fornero, e che hanno risposto positivamente all’appello dell’amministrazione, sia data la possibilità di lasciare il servizio per quiescenza il 1° febbraio 2015, data individuata dall’amministrazione per il pensionamento degli esuberi.
Allo stesso tempbo USB chiederà che sia data analoga possibilità anche ai lavoratori delle Aree A e B che hanno maturato il requisito per il pensionamento in deroga alla Riforma Fornero e che hanno manifestato l’interesse a lasciare il servizio (in tutto circa 100 dipendenti).
E’ inaccettabile che un’amministrazione impreparata e pasticciona illuda i lavoratori per poi scaricarli in nome di una conta che cambia ad ogni incontro sindacale. Nell’ultima riunione è stato riferito che dei 1.073 lavoratori di Area C interessati ai pensionamenti in deroga, solo 850 potranno andare effettivamente in pensione, perché cresce, mese dopo mese, il numero di colleghi che lasciano il servizio con le norme Fornero.
Fin dal primo momento la USB ha avanzato una proposta chiara e coraggiosa: si permetta il pensionamento in deroga di tutti i lavoratori che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2016, e si avanzi parallelamente la richiesta al governo di nuove assunzioni. Si parla tanto di 500 assunzioni all’INPS nel 2014. Quando sarà avanzata formalmente la richiesta ai ministeri vigilanti? Quando sarà pubblicato il DPCM di autorizzazione?
La proposta della USB avrebbe permesso l’uscita dal servizio nei prossimi due anni di altri 2.000 lavoratori con le norme in deroga, oltre agli attuali 1.073 dell’Area C e ai 100 delle Aree A e B. Aggiungendo a queste uscite quelle regolate dalla Riforma Fornero, nei prossimi tre anni si potrebbero così assumere, seguendo i contingenti di sblocco parziale del turn over, quasi 4.000 nuovi lavoratori, avviando un vero ricambio generazionale, azzerando le attuali graduatorie dei concorsi pubblici già espletati e consentendo l’adozione dei bandi per i passaggi interni tra le aree.
Se il Ministro Madia vuole davvero attuare una staffetta generazionale USB è pronta alla sfida, perché ci si chiede quanto potrà ancora andare avanti un ente che ha un’età media di 54 anni. Purtroppo su questo tema si registra un passo avanti e dieci indietro da parte del governo, mentre fanno capolino proposte di pensionamenti anticipati con penalizzazione, di adesione obbligatoria alla previdenza complementare ecc.
USB il prossimo 10 luglio difenderà le ragioni degli oltre 300 lavoratori delle Aree A-B-C che rischiano di rimanere fuori dal pensionamento in deroga.