Riferimento: articolo - Corriere del Mezzogiorno del 27 novembre 2011
Santocchio invece di minacciare risponda con la pubblicazione dei bilanci e delle fatture di acquisto; soprattutto:
ritiri il licenziamento dei lavoratori dal piano industriale!
L’Organizzazione Sindacale USB, ricorda al Presidente Santocchio che il documento (bollettino ufficiale dell'Unione Europea: 203 n.r. 152755-2011) riporta l’assegnazione della gara per la fornitura di 9.320.000 litri di gasolio nazionale per autotrazione, conferma il ribasso del 16,10% applicato alla base d’asta che, però, era di oltre 20 milioni di euro. I riferimenti temporali specificati sono: 2 anni con possibilità di rinnovo annuale per un massimo di 2 anni. Il Presidente Santocchio, oltre a rispondere, deve spiegare cos’è la -staffetta italiana 'Sif/fiva'- da cui si sarebbe ricavata la base d’asta ma, soprattutto, Santocchio deve spiegare, a lavoratori e cittadini, un’altra gara appena assegnata: per oltre 200.000 euro, CSTP ha acquistato un servizio di brokeraggio assicurativo. Un’altra domanda sorge spontanea: al CSTP mancano le professionalità adeguate per seguire il “tormentato” mercato assicurativo? - Da quanto si apprende oggi dagli organi di stampa, pare che anche questo costoso servizio di consulenza non sia capace di dare risposte efficaci. –
I fatti dimostrano che i costi di esercizio strangolano qualsiasi azienda quando, queste aziende, sono soggette al ridimensionamento dei finanziamenti dovuti dagli enti locali. Il problema è strutturale. USB ribadisce che aziende come il CSTP, erogano servizi pubblici, ampiamente pagati alla fonte dai lavoratori e pensionati con le tasse. Ricordando, quindi, il clamoroso fallimento dell’aziendalizzazione di tutti i servizi pubblici, queste aziende non possono né devono vendere prodotti, non sono produttori ma erogatori di welfare. Non è accettabile tagliare i servizi pubblici e posti di lavoro necessari alla loro erogazione. Non è sostenibile pretendere che “gasolio” e “assicurazioni”, per esempio, siano prodotti che ogni azienda pubblica o amministrazione pubblica, debba acquistare con gare singole e frammentate sul territorio. Questi capitoli di spesa devono rientrare in un’unico capitolo che abbia centralità almeno regionale con il controllo di autority comprendenti responsabilità ministeriali in sinergia a responsabilità ispettive anche militarizzate come Guardia di Finanza e Arma dei Carabinieri (altro che abuso per l’ordine pubblico cui invece sono comandate).
In questa epoca di sconvolgimenti globali che mettono in discussione la sovranità politica ed economica dei singoli paesi, tutti i servizi pubblici italiani dovrebbero essere riforniti di energia direttamente dall’ENI, altro che privatizzazioni e liberalizzazioni. E così, tutti i servizi di comunicazione o le coperture assicurative, dovrebbero essere erogate centralmente da un’autority di Stato e non come avviene oggi da una giungla di mercati e mercatini dove costi e sprechi mettono in discussione i diritti fondamentali dei singoli cittadini. Anche perché i lavoratori e i pensionati, pagando alla fonte fino all’ultimo centesimo di tasse, non possono accettare ulteriori tagli al loro welfare, che nel caso della mobilità locale, rende le città delle prigioni e non il luogo della socialità di tutti e tutte, come i padri costituenti ci hanno promesso. Ecco perchè sono irresponsabili le dichiarazioni del Presidente del CSTP, soprattutto sono inaccettabili i licenziamenti. Santocchio, risponda alla legittima azione sindacale delle domande che il sistema sindacale complice non fa più, ma prima di tutto, ritiri i licenziamenti dal piano industriale e si preoccupi della “eventuale” INTERRUZIONE DI SERVIZIO PUBBLICO che da tempo ormai, sembrerebbe, caratterizzare il suo mandato; i cittadini che aspettano sotto le pensiline servite dal CSTP nella Provincia di Salerno, pretendono risposte; le pretendono da Lei che è il Presidente del Consorzio Salernitano Trasporto Pubblico e pretendono risposte dalla politica di cui Lei è un "manager" nominato.
27 novembre 2011 - Corriere del Mezzogiorno
Santocchio: il gasolio non è caro, querelerò quel sindacalista
Salerno - Il gasolio più caro d'Italia non è al Cstp. E il presidente Mario Santocchio dà mandato a un legale di denunciare per diffamazione il segretario provinciale dell'unione sindacale di base Pietro Di Gennaro. «Il Cstp - spiega Santocchio - paga il gasolio a 1.05 euro, contro 1.56 euro quale prezzo di costo al distributore. Questo prezzo è risultato dalla gara che la nostra azienda ha indetto in conformità al codice dei contratti pubblici e prendendo a base d'asta il prezzo medio settimanale indicato dalla staffetta italiana 'Sif/fiva'. Relativamente alla gara per l'affidamento della fornitura di gasolio, indetta dalla nostra azienda a luglio - continua - aggiudicando il servizio stesso alla ditta che, tra le sei partecipanti, ha presentato l'offerta più conveniente in base ai criteri sopra descritti, il Cstp è riuscito ad ottenere un risparmio del 16.10 % sul prezzo del gasolio risultante dalla staffetta Sif/siva. L'importo del valore del bando di gara, pari a 17.144.828, è in realtà l'importo complessivo presunto per i quattro anni di fornitura, considerando i due anni della effettiva durata e l'opzione di rinnovo per altri due anni, già contemplati dal bando stesso. Pertanto, la cifra di euro 17.144.828 non va divisa per due anni (e per la relativa fornitura di litri 9.320.000), bensì per quattro anni (fornitura di 18.640.000 litri)».
30 novembre 2011 - Corriere del Mezzogiorno
«Santocchio, dichiarazioni irresponsabili»
Salerno - «Gravissime le dichiarazioni di Santocchio: invece di minacciare risponda con la pubblicazione dei bilanci e delle fatture di acquisto». Puntuale arriva la replica dell'Usb di Salerno alla paventata azione legale del presidente del Cstp nei confronti del segretario provinciale Pietro Di Gennaro, in merito al giallo dell'appalto per la fornitura di gasolio e alle dichiarazioni dello stesso Di Gennaro riportate sul Corriere del Mezzogiorno. «L'Usb ricorda a Santocchio - si legge nella nota ufficiale del sindacato - che il documento relativo al bando riporta l'assegnazione della gara per la fornitura di 9.320.000 litri di gasolio, conferma il ribasso del 16,10% applicato alla base d'asta che, però, era di oltre 20 milioni di euro. Inoltre i riferimenti temporali specificati sono di due anni con possibilità di rinnovo annuale per un massimo di altri due anni». Insomma secondo il sindacato i conti fatti restano quelli già pubblicati, e cioè che il gasolio viene pagato 1.84 euro al litro. «Sono irresponsabili le dichiarazioni del presidente del Cstp - si legge ancora nella nota - soprattutto sono inaccettabili i licenziamenti».
01 dicembre 2011 - Corriere del Mezzogiorno
Cstp, arriva in extremis la copertura assicurativa
Salerno - Assicurata in extremis la copertura assicurativa degli autobus del Cstp: scongiurato il blocco totale del servizio di trasporto pubblico. A meno di 12 ore dallo scadere del termine della copertura assicurativa, è arrivata la firma del contratto con la Sai assicurazioni. Ogni singola polizza, sottolinea il presidente del Cstp Mario Santocchio, avrà «un costo presunto massimo di 8100 euro». A conti fatti l'accettazione della proposta della Sai dovrebbe tradursi in un risparmio per le casse del consorzio di circa un milione di l'anno. Interviene, invece, sulla questione del «caro gasolio» sollevata dall'Usb il direttore generale del Cstp Barbarino: «La cifra di euro 17.144.828 quale importo presunto complessivo di aggiudicazione dell'appalto, non va spalmata per un quantitativo di litri di gasolio relativo solo ad un biennio, bensì per un quantitativo previsto per 4 anni con un'incidenza del costo pari a circa un euro a litro».
26 novembre 2011 - Corriere del Mezzogiorno
Il gasolio più caro d'Italia? Al Cstp
Giallo sul bando di 17 milioni di euro per la fornitura di carburante
di Umberto Adinolfi
Salerno - Strano ma vero: i bus del Cstp pagano il gasolio più caro d'Italia. Sarà forse uno speciale tipo di combustibile innovativo, sarà magari dotato di particolari caratteristiche e forse avrà anche un gradevole profumo, fatto sta che a Salerno paghiamo assai salato il pieno dei mezzi pubblici. Secondo l'estratto del bando, pubblicato sul supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e poi sul sito del Cstp, una ditta napoletana si sarebbe aggiudicata la fornitura biennale di gasolio per il consorzio salernitano dei trasporti pubblici alla modica cifra di 17.144.828 euro (Iva esclusa) in cambio di 9.320.000 litri di diesel. La curiosa scoperta è firmata dall'Unione sindacale di Base di Salerno grazie ad una semplice consultazione del sito web del Cstp. Lo scorso 23 novembre, infatti, il segretario provinciale Pietro Di Gennaro è intervenuto ad un'inchiesta giornalistica trasmessa da Unis@und, la webradio dell'università di Salerno, dove ha posto alcune chiare domande al presidente del Cstp Mario Santocchio. «Avendo trovato in rete l'estratto del bando - conferma Di Gennaro - mi sono limitato a chiedere a Santocchio il perché di un simile costo, così caro rispetto non solo a quello al consumo ma soprattutto a quello industriale». Una domanda più che lecita, considerando in particolar modo il difficile momento che sta attraversando il Cstp sotto la gestione Santocchio, con un consorzio vicino alla messa in liquidazione se entro la fine del 2011 i debiti di bilancio non verranno coperti da una ricapitalizzazione ad opera degli enti consorziati. Se si divide il costo globale dell'appalto per il numero di litri forniti, il prezzo al litro viene 1.84 euro (Iva esclusa). Con questa cifra siamo ben oltre il prezzo medio al consumo del mese di ottobre 2011 (che secondo le tabelle pubblicate sul sito del ministero per lo sviluppo economico è fermo a 1.48 euro al litro compreso di Iva) ma addirittura arriviamo ad un rincaro del 248% se consideriamo il prezzo medio industriale (sempre fonte ministeriale) che è di 74 centesimi al litro (Iva esclusa). Per dirla in parole povere significa che circolare a Salerno con i mezzi pubblici è diventato davvero un lusso. «Alle mie domande - ha aggiunto Di Gennaro - il presidente Santocchio ha confermato che probabilmente nel bando pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale Europea ci doveva essere un errore e che comunque il Cstp, a bando chiuso, avrebbe ottenuto un ulteriore sconto, portando il costo a litro a 1.10 euro». Ed anche su questo secondo punto l'appalto, vinto dalla ditta S.a.c.c.l.a Srl di Volla in provincia di Napoli, risulta curioso. «Ottenere uno sconto a gara assegnata - prosegue ulteriormente il sindacalista - lascia comunque dei dubbi, ai quali si aggiunge la circostanza che il giorno dopo quel bando è sparito dal sito del Cstp».