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Lazio

UN ALTRO ISTITUTO E' POSSIBILE

Roma,

Comunicato n. 26/11 In allegato: > un'interrogazione parlamentare del 7 luglio che riguarda il presidente dell'INPS; > Volantino SCIOPERO GENERALE 6 settembre 2011.

Non più tardi di un mese fa la scandalosa gestione INPS del presidente Antonio Mastrapasqua è nuovamente balzata agli onori della cronaca grazie alla precisa e dettagliata interrogazione parlamentare fatta dal senatore Lannutti (IdV) con cui vengono esaminati al dettaglio truffe ed abusi di questi tre anni dissennati. Si va dall’infinito elenco delle sue cariche attuali (reperibile presso la Camera di Commercio) alle cartelle pazze inviate ai contribuenti, dall’incredibile spreco di risorse in deprecabili spot pubblicitari “regolarmente” caricate sul bilancio INPS al mancato assolvimento dell’obbligo di realizzare una maggiore equità fiscale. Ciò premesso, sono state richieste al governo sia la revoca di detta presidenza, considerata “la palese incompatibilità riguardante i 54 incarichi, peraltro tutti lautamente retribuiti, per assicurare l’imparzialità dell’azione amministrativa ed il prestigio stesso dell’Istituto” che “l’assunzione di misure adeguate per evitare che burocrati come Mastrapasqua beneficiari di una pletora di incarichi possano continuare a molestare con lettere minatorie ed estorsive i contribuenti onesti”.

 

Evidentemente le figuracce rimediate a Caterpillar, Report e Mi manda Rai Tre, nonché le numerose denunce inoltrate dall’ADUSBEF, inerenti “la implacabilità dimostrata da Equitalia e dall’INPS contro i cittadini inermi”, non sono bastate. Certo lo sfascio pressoché totale cui tutti, personale e utenti, siamo costretti ad assistere sbigottiti da tempo è dovuto anche alla connivenza e al silenzio di un alto stuolo di dignitari, ciambellani e lacchè di cui faremmo volentieri a meno: dai cosiddetti neo dirigenti impegnati agli uomini in nero della KPMG (che nulla sanno di previdenza), dalla subalternità più o meno dichiarata di molti direttori regionali agli affaristi e ai faccendieri che ormai pullulano nei corridoi della DG. Il tutto ammantato da dati oggettivamente contrastanti, diramati a più riprese per irretire gli imbelli e giustificare lo sfascio, ottenuti di volta in volta variando i coefficienti di omogeneizzazione senza tenere in alcun conto l’evidente caduta della qualità intrinseca di prodotti e servizi. Per dar senso alla riorganizzazione. Per non parlare di quelle OO.SS. che ormai fanno solo da cinghia di trasmissione ai diktat più scellerati di questa amministrazione e/o si riducono a rilanciare il gioco delle tre carte (in tre mosse) con incredibili polizze assicurative, volte ad arginare i rischi professionali e gli eventuali danni derivanti da accordi che esse stesse hanno sottoscritto!!! Della serie, la coerenza non so cosa sia.

 

Viene spontaneo chiedersi se non sarebbe stata tutta un’altra la storia, se solo i vertici di CISL e UIL avessero avuto coraggio necessario e autonomia mentale per schierarsi, almeno questa volta, dalla parte dei Lavoratori e non del potere.

Ribadire come stanno effettivamente le cose è il nostro modo per respingere le falsità, ma anche per rendere giustizia a tutte le migliaia e migliaia di colleghi che fanno il proprio dovere ogni giorno, che sopportano lo stress causato dalla presunta riorganizzazione e le angherie dei nuovi titolari di scranno, che da soli insomma tirano dignitosamente silenti la carretta senza alcuna logica direttiva.

Facciamo, dunque, in modo che dignità e trasparenza non restino parole vuote, ma vere e proprie architravi di un nuovo Istituto possibile. Dipende solo da noi.