L’Unione Sindacale di Base insieme ad altre organizzazioni ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio e alle ministre del Lavoro e dell’Interno sulla condizione dei lavoratori domestici, invitando il governo a prendere provvedimenti per la regolarizzazione di una categoria spesso condannata all’invisibilità, essendo composta quasi esclusivamente da extracomunitari.
Un appello per la regolarizzazione di domestici e badanti è stato pubblicato su Change.org (https://www.change.org/p/ministero-appello-per-la-regolarizzazione-di-extracomunitari).
Di seguito il testo della lettera al governo.
Oggetto: la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici domestiche
La presente organizzazione sindacale e le associazioni firmatarie segnalano la condizione in cui versano centinaia di migliaia di lavoratrici domestiche, colpite come tutti noi dalle conseguenze del Covid-19.
Per queste lavoratrici, in larghissima parte non italiane e purtroppo spesso in condizione di irregolarità quanto al titolo di soggiorno, l’emergenza coronavirus è destinata a produrre effetti drammatici. La specifica condizione di operatrici dedite alla cura di persone anziane, proprio il settore di popolazione più fragile e maggiormente esposto alle conseguenze del virus, mette queste lavoratrici di fronte ad una condizione molto complicata. Per queste lavoratrici non ci sono le precauzioni previste per gli operatori del settore sanitario, che pure hanno subito un alto numero di decessi. Non ci sono dpi, non c’è sanificazione, non c’è assistenza medica. Queste lavoratrici sono a contatto fisico diretto con l’utenza e ne costituiscono in molti casi l’unica possibilità di assistenza. Queste lavoratrici sono esposte al contagio e non hanno alcun modo di proteggersi. Per loro non vale la precauzione della distanza di un metro o altro.
Quello che rende però intollerabile la loro condizione è che siano in larga parte costrette a nascondersi e a rendersi invisibili, il che le espone ulteriormente e le rende ancora più vulnerabili al rischio del contagio.
I decreti emanati negli ultimi anni in materia di immigrazione hanno ridotto in clandestinità centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, chiusi tra l’impossibilità di fare ritorno in patria e l’impossibilità di acquisire una condizione di regolarità a risiedere in Italia. Un danno alla convivenza sociale, un danno economico all’orario pubblico ed un fattore di illegalità diffuso e permanente.
La situazione di grave emergenza prodottasi con la diffusione del coronavirus può essere l’occasione per rimediare a questa situazione, consentendo a tanti e a tante di emergere dall’ invisibilità, acquistando lo status di cittadino regolare e lavoratore pienamente riconosciuto nei sui diritti e regolarmente contrattualizzato..
Vi chiediamo pertanto di considerare, tra i provvedimenti che prenderete nei prossimi tempi per affrontare questa condizione così complessa per il Paese, delle misure che consentano di uscire dalla irregolarità, mettendo tutti questi lavoratori e queste lavoratrici in grado di accedere ad un regolare rapporto di lavoro.
Unione Sindacale di Base
Consolato Onorario della Federazione Russa in Napoli
Consolato Onorario della Repubblica di Belarus in Napoli
Medicina Democratica
Rete Solidale Vicenza
Associazione “Insieme- Вместе”
Associazione “Aipe”
Associazione “Se.Na.So”
Аssociazione “PARUS”
Аssociazione “BELLARUS”
Аssociazione “Unione delle Donne Ucraine in Italia”
Ass. “Aurora”
Ass. “Russkie Motivi”
Ass. “Pусь”
Ass. “SK HELP LINE”
Ass. “Mande”
Ass. “Malva”
Associazione “PRIMA”
Associazione “Roksolana”
Associazione “Officina dell’idee”
Ass. “VITAru вИтаР"
Ass. “Goree onlus”
Ass. “I Girasoli dell'Est onlus”
Ass. “Arrevutammoce onlus”
Ass. “Stay Human@friends”
Ass. “Alfa”
Ass. “Udar Unione di Donne associate russofone”
Associazione Antiviolenza
Associazione Bellarus Calabria
Società Cooperativa sociale Mondo solidale onlus
Società Cooperativa sociale Panta rei Onlus
Patronato Inac di Napoli
Comitato “Io sono”
Сomitato “La nostra vita all'estero”
Comitato “Oberig”
Comitato “Aiutiamoci tra di noi”
Prof.Giuseppe Aragno
Paolo Ferrero, ex Ministro della Solidarietà Sociale
Org. Centro sud elettronica