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VICENDA ESPRESSO: BOERI PUBBLICA LE MAIL

Nazionale,

Comunicato n. 70/16

Il presidente dell’INPS ha fatto pubblicare sul sito dell’Istituto il carteggio riguardante le segnalazioni fatte da un ex dipendente del Gruppo Editoriale l’Espresso in merito a presunte irregolarità commesse dal gruppo per ottenere vantaggi su cassa integrazione straordinaria e prepensionamenti.

Se l’obiettivo di Boeri era di smarcarsi da eventuali accuse di ritardi nella trasmissione agli uffici competenti delle informazioni ricevute direttamente da un ex dipendente del Gruppo Espresso, le mail pubblicate di certo non lo aiutano.

Innanzitutto il presidente non ha sentito il bisogno di coinvolgere da subito il direttore generale, che è il responsabile della gestione dell’INPS. Il carteggio è cominciato il 10 maggio di quest’anno e Cioffi ne viene a conoscenza solo il 4 luglio, perché il direttore centrale delle prestazioni a sostegno del reddito gli gira per conoscenza una mail indirizzata al presidente, che lo aveva incaricato di approfondire la vicenda.

Bisogna arrivare al 12 agosto perché siano interessate della vicenda le direzioni centrali Entrate, Pensioni, Vigilanza e Informatica. Ad inviare la nota è il direttore centrale delle prestazioni a sostegno del reddito, che afferma di avere pronta un documento da inviare al Ministero del Lavoro per gli ulteriori approfondimenti.

La lettera indirizzata al Ministero del Lavoro partirà soltanto due mesi e mezzo dopo, insieme all’avvio di un’azione congiunta di Vigilanza da parte dell’INL e dell’INPS. Dalla prima mail di segnalazione a quel punto sono passati quasi cinque mesi: perché tanto ritardo?

Una gestione della vicenda che lascia molte zone d’ombra che andrebbero chiarite. Non è sufficiente la pubblicazione delle mail sul sito istituzionale per spiegare alcuni passaggi fondamentali. Boeri nelle mail invita il direttore centrale delle prestazioni a sostegno del reddito ad approfondire, ad andare fino in fondo alla vicenda, ma al tempo stesso non ravvisa quali possano essere le violazioni. Ma è regolare demansionare a quadri dei dirigenti d’azienda per poter usufruire di prepensionamenti a carico della collettività? E’ regolare assumere in modo fittizio personale che continua a lavorare nelle aziende di provenienza, tutte risalenti ad un unico padrone, al solo scopo di beneficiare dello stato di crisi e degli ammortizzatori sociali? Se le circostanziate accuse dell’ex dipendente del Gruppo Espresso sono veritiere, siamo di fronte ad illegittimità che vanno sanzionate.

Il conflitto d’interessi a carico di Boeri è fuori discussione. Legato professionalmente al gruppo editoriale che fa capo a De Benedetti, il presidente dell’INPS si trova nella necessità di dover indagare su presunte illegittimità commesse da quel gruppo e a niente vale scaricare la patata bollente sul Ministero del Lavoro.