Alcune centinaia di lavoratori del comparto Funzioni Centrali del Pubblico Impiego hanno partecipato questa mattina al presidio organizzato dalla USB davanti alla sede dell'Aran a Roma per chiedere la convocazione della Commissione paritetica per la verifica degli attuali Sistemi di classificazione. Il principale tema da affrontare è il mansionismo dilagante
che porta, a parità di lavoro, a differenze retributive che arrivano anche a 900 e a 1.200 euro al mese a seconda del settore e della qualifica rivestita. Un fenomeno intollerabile al quale occorre dare risposta in termini contrattuali.
Accanto a questo tema vanno affrontati anche i problemi d'inquadramento dei lavoratori della III area professionale (area C) e quelli di alcuni profili specialistici come i geometri e periti industriali di INPS e INAIL che svolgono stesse funzioni dei professionisti inquadrati in altra area.
Ultimo tema quello del finanziamento delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità attualmente retribuiti con risorse del Fondo di tutti i lavoratori, mentre USB chiede che il costo dell'organizzazione del lavoro sia finanziato dal bilancio della singola amministrazione. La Commissione prevista dal contratto collettivo del 12 febbraio 2018 ad oggi è l'unico strumento sindacale da poter utilizzare per dare risposte concrete a questi temi e superare la condizione di sfruttamento delle migliaia di lavoratori sottoinquadrati e sottopagati.
Una delegazione della USB composta anche da lavoratori mansionisti ha incontrato questa mattina la delegazione dell'Aran chiedendo che, a distanza di sedici mesi dalla firma del contratto collettivo, la Commissione sia convocata e messa in grado di lavorare.
L'Aran ha preso tempo e la delegazione della USB ha deciso di rimanere nella sede dell'Agenzia negoziale del Pubblico Impiego finché non arriverà una risposta positiva. I delegati della USB sono determinati ad andare fino in fondo.
USB Pubblico Impiego – Funzioni Centrali