Come annunciato si è tenuta nella mattinata del 28 ottobre l’assemblea dei colleghi che hanno ricevuto le mail da parte di info.cassapensionistica@inps.it sulla revisione obbligatoria dell’iscrizione alla cassa pensionistica e sul recupero della differenza contributiva già avviata dall’amministrazione con il mese di ottobre.
Aprendo l’assemblea abbiamo ricordato che la USB ha stigmatizzato fin da subito il comportamento dell’Istituto ritenendolo assolutamente scorretto nel merito e nel metodo. Inaccettabile scaricare sui lavoratori, a distanza di anni dal trasferimento in INPS in mobilità volontaria, l’errore a cui sono stati indotti sull’esercizio del diritto di opzione rispetto all’iscrizione alla cassa pensionistica. Una mancata assunzione di responsabilità che confligge con le possibili pesantissime ricadute per chi sarà costretto alla ricongiunzione onerosa dei contributi. Inaccettabile l’utilizzo di una mail inviata come comunicazione ufficiale, senza alcuna firma, da un indirizzo di posta elettronica del tutto impersonale, costringendo i lavoratori all’impossibilità di individuare il soggetto istituzionale a cui rivolgersi per ricevere tutti i chiarimenti necessari.
Altrettanto inaccettabile il recupero della differenza contributiva, comunicato ancora una volta dalla stessa impersonale casella di posta elettronica, senza l’invio contestuale di un resoconto puntuale sulle somme da recuperare. Così come inaccettabile appare l’avvio del recupero per un importo stabilito unilateralmente dall’amministrazione già nel cedolino dello stipendio di ottobre, senza voler rinviare tale decisione anche a fronte della richiesta di USB al tavolo nazionale.
I lavoratori intervenuti all’assemblea hanno completato il quadro della situazione aggiungendo ulteriori elementi derivanti dalla propria situazione personale. In particolare una collega dell’area A ha ripreso la nostra comunicazione sul possibile trasferimento in qualche ministero ed ha sottolineato che tale eventualità avrebbe determinato un’ulteriore revisione dell’iscrizione alla cassa pensionistica.
Una delegazione di lavoratori presenti in assemblea è stata poi ricevuta dal Direttore generale, affiancato durante l’incontro dal Direttore centrale delle Pensioni e dal Dirigente del Trattamento economico.
Il Direttore generale si è impegnato a:
- recuperare un positivo rapporto con il personale dopo l’invio delle due note da una casella di posta elettronica;
- far inviare a ciascun dipendente, questa volta a firma di un responsabile, una nota con l’indicazione dettagliata di come si è costituita la differenza contributiva che l’amministrazione intende recuperare;
- costituire un gruppo di lavoro che possa garantire quell’attività di consulenza necessaria a fornire tutte le informazioni a livello individuale;
- rateizzare le somme da pagare in un biennio anche se ha rinviato, correttamente, la decisione definitiva al tavolo sindacale nazionale.
L’incontro è servito anche per chiarire la diversa situazione tra chi è transitato in mobilità volontaria prima del 30 Luglio 2010 e chi successivamente a tale data. Per i primi non ci sono particolari problemi sulla ricongiunzione dei contributi tra le casse pensionistiche, in quanto tale ricongiunzione non sarebbe onerosa. Al contrario, per i 40 lavoratori che sono transitati dopo il 30 luglio 2010, il cui numero abbiamo appreso nell’incontro, si pone il problema della ricongiunzione onerosa, che l’amministrazione sta affrontando come tema generale nel confronto con il Governo.
Rispondendo poi ad una sollecitazione della collega di area A presente nella delegazione, il Direttore generale ha confermato quanto comunicato dalla USB sull’ipotesi di un passaggio di personale INPS dell’Area A verso il Ministero della Giustizia, qualora il Governo acconsentisse ad autorizzare in cambio nuove assunzioni di giovani in pari numero, una mobilità che il Direttore generale ha ipotizzato su base volontaria e con la garanzia del mantenimento dei livelli retributivi. La USB è nettamente contraria a tale ipotesi e ritiene necessario un ampliamento dell’organico dell’ente che consenta nuove assunzioni e non costringa l’Istituto a perdere personale in servizio ormai da diversi anni e la cui professionalità è stata costruita con grande impegno e lavoro.
Terminato l’incontro con il Direttore generale l’assemblea ha ripreso i lavori collegandosi telefonicamente in diretta con l’avvocato della USB che, per impegni non prevedibili, era stato costretto a non partecipare di persona ai lavori. Dalle domande dei colleghi è emersa la possibilità di avviare un’azione legale con riferimento alla responsabilità patrimoniale legata all’errore iniziale sul diritto di opzione, fatto esercitare al momento della mobilità e poi negato a distanza di anni. Presenta invece forti perplessità la richiesta di annullamento dell’opzione iniziale. Ha trovato conferma, inoltre, il fatto che l’azione da intraprendere deve essere riferita alle singole situazioni individuali. Il collegamento con l’avvocato si è chiuso ipotizzando la predisposizione di una lettera di contestazione da inviare all’amministrazione per quanto messo in atto, di cui ovviamente daremo conto nei prossimi giorni.
L’assemblea del 28 ottobre l’abbiamo definita un’assemblea di servizio, nella quale USB ha messo a disposizione la propria capacità organizzativa nell’interesse unico dei lavoratori interessati.