CGIL, CISAL, USB respingono il documento di riorganizzazione dell’area della vigilanza ispettiva. Appare chiaro che l’unico interesse dell’amministrazione sia di ribadire fino alla noia lo stretto rapporto d’integrazione tra la Verifica Amministrativa e la Vigilanza, in coerenza con quella circolare N. 48/2011 che queste organizzazioni sindacali hanno chiesto più volte di modificare, mentre risultano piuttosto sfumati gli altri elementi che innescano l’attività ispettiva, come, ad esempio, il lavoro di intelligence che deve essere sviluppato maggiormente, anche a livello periferico, trovando poi corrispondenza nei piani di attività.
Ancora una volta non è chiarito il ruolo del dirigente dell’Area Flussi, che dovrebbe essere punto di riferimento e d’indirizzo dell’attività delle due distinte aree di lavoro che non devono avere rapporto diretto tra loro, come invece appare dall’attuale assetto organizzativo derivante anche dalla citata circolare e dai grafici allegati alla stessa.
Si ravvisa, così, il pericolo di una Vigilanza messa sotto tutela e burocratizzata, sempre più condizionata da scelte politiche che hanno già tolto autonomia all’ente.
Queste organizzazioni sindacali, chiedendo la concertazione sul documento di riorganizzazione dell’area della Vigilanza, avevano proposto le seguenti modifiche ed integrazioni:
- Un chiaro richiamo alla funzione strategica della Vigilanza;
- Una separazione visibile della Vigilanza dalla Verifica Amministrativa, prevedendo a livello provinciale (con maggiore articolazione sulle aree metropolitane) una figura di coordinamento dell’area, scelta tra gli ispettori e senza sovrapposizione gerarchica, con compiti d’interfaccia con il dirigente dell’Area Flussi;
- Una diversa articolazione funzionale degli ispettori, attualmente sventagliati su cinque livelli retributivi, oltre ad un riconoscimento economico finanziato preferibilmente con parte dei ricavi delle maggiori entrate derivanti dall’attività ispettiva.
Il documento presentato dall’amministrazione ha subìto due “importanti” modifiche, rimaste in grassetto nella formulazione finale: un “gli ispettori di vigilanza” a pag. 9 e un “anche” a pag. 10 !!!
Nel verbale di concertazione c’è un timido impegno della delegazione trattante a valutare, nell’ambito della contrattazione integrativa 2011, la possibilità d’istituire una funzione di raccordo con altre aree e quella di prevedere un riconoscimento economico corrispondente al livello di responsabilità, sempre che le risorse finanziarie del Fondo lo permettano.
Si riavvia l’attività della Commissione paritetica della Vigilanza, chiesta anche da queste organizzazioni sindacali ma in un contesto diverso e con precisi vincoli di attuazione delle decisioni assunte. Nelle attuali condizioni, infatti, sembra piuttosto una scatola vuota, anche perché i lavori della precedente Commissione del 2007 sono finiti in un cestino dei rifiuti, come se nulla fosse successo.