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Economia e Finanze: Tesoro

DIPARTIMENTO DELLE FINANZE E COMMISSIONI TRIBUTARIE: CHI MAL COMINCIA...

Roma,

A distanza di “solo” un anno dalla nostra richiesta in tal senso, abbiamo ricevuto la convocazione per il prossimo 15 maggio alle ore 16.00 concernente lo stabile di Via dei Normanni, nuova sede designata per gli uffici del Dipartimento delle Finanze e delle Commissioni Tributarie dislocati sul territorio di Roma.

Le intenzioni dell’Amministrazione sono chiare: fornire un’informativa esclusivamente ai rappresentanti nazionali delle OO.SS. escludendo da ogni possibile confronto le RSU e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza del Dipartimento delle Finanze e delle Commissioni Tributarie i quali, peraltro, hanno già provveduto a richiedere informazioni e il sopralluogo dello stabile, nell’ambito delle prerogative ad essi attribuite dalle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.

Viene perpetrata, così, un’intollerabile estromissione dei rappresentanti dei posti di lavoro del personale del citato Dipartimento ed, in particolare, di quello delle Commissioni Tributarie ubicate nella città di Roma, finora rimasti completamente privi di notizie ufficiali rispetto al trasferimento di sede che li vedrà interessati nel volgere di qualche mese.

Ciò appare ulteriormente insopportabile se si considera che, fino ad oggi, è stato consentito di visionare i nuovi locali ad alcuni direttori di Uffici, che si sono ben guardati dal riferire le criticità rilevate barricandosi dietro il loro ruolo di subordinazione rispetto alle decisioni prese dai vertici dell’Amministrazione, e che sono state elargite informazioni a piene mani e addirittura esaudite richieste formulate dai Giudici Tributari in occasione del sopralluogo loro riservato proprio da quella stessa Amministrazione che ora sta escludendo soltanto e proprio coloro che dovranno operare quotidianamente nell’ormai famigerato “polo finanziario”.

I lavoratori, infatti, mentre si stanno sobbarcando l’onere di programmare le ferie in modo da garantire comunque la presenza in concomitanza del trasloco su richiesta esplicita dei direttori degli uffici e di effettuare lavorazioni aggiuntive (riorganizzazione delle modalità consuete di archiviazione e scarto d’archivio) funzionali alle “caratteristiche” dei nuovi locali, vengono nuovamente considerati meno di zero e costretti al silenzio.

Ed ancora, mentre i dirigenti fanno la gara ad accaparrarsi la stanza più prestigiosa con vista sul Colosseo, nuovo simbolo “fantozziano” del potere nella scala gerarchica del Dipartimento delle Finanze, i lavoratori vengono lasciati al palo ad agognare che venga per loro previsto almeno un posto nell’ultima fila.

Vero è che tutta l’operazione, fin dall’inizio, non lasciava presagire nulla di buono stante il “mistero“ da cui è stata da sempre avvolta ma, almeno alla fine, ci si aspettava una doverosa apertura, magari al solo fine di evitare il peggio.

Vero è che tutta l’operazione, fin dall’inizio, non lasciava presagire nulla di buono stante il “mistero“ da cui è stata da sempre avvolta ma, almeno alla fine, ci si aspettava una doverosa apertura, magari al solo fine di evitare il peggio.

Così non è stato e l’Amministrazione dimostra, ancora una volta, di voler portare avanti indisturbata questa grande operazione d’immagine che, in realtà, altro non è che un taglio della enorme spesa (spending review?) per gli affitti correnti, scaturita dalla scelta scellerata del Dipartimento delle Finanze di dislocare i propri uffici su ben cinque sedi.

E, com'è avvenuto allora, a pagare sono sempre e solo i lavoratori.

La nostra Organizzazione Sindacale è pronta a contrastare tutto ciò garantendo, innanzitutto, la presenza al tavolo negoziale di coloro che per primi avrebbero dovuto avere voce in capitolo (componenti RSU eletti nelle proprie liste e gli RLS del Dipartimento delle Finanze e delle Commissioni Tributarie), opponendosi fermamente a qualsiasi tentativo di rinviare ad altri tavoli le responsabilità e le decisioni che incombono esclusivamente sui soggetti individuati dalle norme che tutelano la salute e la salubrità dei posti di lavoro e non tralasciando comunque tutte le altre valutazioni in ordine alle esigenze funzionali degli Uffici di cui l’Amministrazione stessa, nelle sue articolazioni complessive, dovrà senz’altro rispondere alla cittadinanza.                    

La USB MEF, in considerazione della gravità della situazione, proclama nell’immediato lo stato d’agitazione del personale del Dipartimento delle Finanze e delle Commissioni Tributarie in servizio presso gli uffici dislocati in Roma invitando tutti i lavoratori a partecipare alla mobilitazione ed alle forme di lotta che si renderanno necessarie nel prosieguo di questa vertenza.