L’amministrazione ha bloccato fino al 22 maggio l’effetto dei trasferimenti immediati alla Direzione Servizi all’Utenza comunicati in data odierna a numerosi lavoratori della Direzione generale, adducendo problemi logistici.
E’ un primo risultato del tempestivo intervento della USB su tale vicenda ma non può essere considerata la soluzione definitiva. L’amministrazione deve chiarire innanzitutto il ruolo che andrà ad assumere la DSU, ancora prima di decidere chi ne farà parte, perché è indubbio che se si vuole dare una concreta mano al territorio, in quella direzione dovrebbero essere impiegate le risorse adeguate a tale scopo.
E’ accaduto invece che i direttori centrali, in modo arbitrario, classista e razzista, abbiano stilato liste di proscrizione del personale considerato a vario titolo d’intralcio, finendo per etichettare in modo negativo l’intera Direzione Servizi all’Utenza e in special modo la cosiddetta “sede virtuale”, che rischia di diventare terra di confino per gli “indesiderati”.
Essere titolari di Legge 104, neo mamme, o ipovedenti a cui per giunta è stata consegnata la lettera di trasferimento in pdf, sembra essere considerata quasi una colpa in un’amministrazione che in questo modo avalla campagne di epurazione. In mezzo poi ci finiscono titolari di posizioni organizzative ritenuti probabilmente un peso di cui liberarsi e, di contro, non si accolgono 17 domande di trasferimento volontario perché presentate da lavoratori ritenuti indispensabili dai direttori delle strutture di appartenenza. L’amministrazione deve spiegare una volta per tutte se la DSU è utile al progetto di revisione organizzativa oppure no, perché si stanno ripetendo gli stessi errori compiuti al tempo delle cosiddette funzioni specifiche.
Una situazione assurda che va chiarita in modo definitivo, ripartendo dalle necessità professionali della nuova direzione, anche attraverso una mirata attività di formazione. Si riapra il confronto in modo costruttivo.
Struttura USB PI D.G.INPS