Il Commissario Straordinario dell’INPS, Prof. Vittorio Conti, ha voluto mantenere l’impegno di convocare le organizzazioni sindacali dell’ente entro la metà del mese di settembre, per illustrare le “Linee guida gestionali dell’INPS per il 2015”. La riunione si è tenuta giovedì 18 con la partecipazione anche del Direttore Generale, del Capo del Personale e del neo Direttore centrale della Programmazione Pianificazione e Controllo.
La relazione del Commissario non si è limitata ad una semplice illustrazione di quanto contenuto nel documento consegnato nel corso dell’incontro, ma ha chiarito ragioni e strumenti che si pongono a fondamento delle scelte programmatiche, in attesa della ridefinizione della Governance dell’ente.
Partendo dall’attuale contesto previdenziale ed assicurativo collegato alla revisione dell’assetto organizzativo, il Prof. Conti ha evidenziato ancora una volta che il Piano Industriale non va visto come qualcosa di definito per sempre, chiuso con “lucchetti che si lasciano arrugginire”, ma è uno strumento in continua evoluzione, indicatore della capacità di adeguarsi alle continue trasformazioni e alle mutate esigenze.
Per brevità ci limitiamo a riportare per titoli solo alcuni argomenti oggetto della complessa relazione del Commissario, inserendo per ogni punto la nostra replica:
- Utilizzo del turn over per reperire figure professionali specializzate utili in futuro alle funzioni dell’INPS. Su questo punto abbiamo sottolineato l’importanza di impiegare da subito tutte le risorse disponibili del turn over, utilizzando entro il 2014 le quote relative al 2011 e 2012 anche per acquisire personale amministrativo, per esempio B1, utilizzando appieno le graduatorie dei concorsi pubblici già espletati. Abbiamo sollecitato, inoltre, la presentazione ai sindacati del Piano triennale dei fabbisogni, con l’obiettivo di sfruttare al meglio le quote del 2015 e 2016 (40% e 60%), per acquisire le professionalità necessarie.
- Ruolo della Formazione centrato su valorizzazione e valutazione delle competenze, ai fini dell’individuazione delle necessità formative e delle progressioni economiche e professionali. Abbiamo confermato la nostra contrarietà ad un’eventuale utilizzo della valutazione delle competenze ai fini dell’erogazione del salario accessorio, così come restiamo contrari ad una formazione utile alle progressioni di carriera, in assenza di regole certe e di una formazione realmente assicurata a tutto il personale.
- Sviluppo del sistema informatico con particolare attenzione alle banche dati dell’Istituto, con la finalità di diventare in questo campo polo di riferimento di soggetti pubblici e privati, rassicurando le organizzazioni sindacali rispetto alla volontà di non trasformare l’INPS in un ente virtuale. Abbiamo continuato a mostrare tutta la nostra diffidenza rispetto ad un modello che ci sembra vada proprio nella direzione di un soggetto pubblico che si allontana dai cittadini e dalla funzione sociale che deve continuare a svolgere rispetto ai servizi da garantire.
Il Prof. Conti ha poi “bacchettato” le organizzazioni sindacali sulla mancata attenzione riservata al valore economico della produzione, che nel 2013 ha raggiunto i 14 miliardi, inserito nel Rapporto annuale dell’ente. Un’analisi rigorosa, che porta a quantificare un valore economico legato alla produttività dell’ente. Per la verità USB era intervenuta sull’argomento già nell’incontro avuto con il Commissario agli inizi di agosto e del quale aveva riferito con successivo comunicato N. 59 del 12/08/2014. In quell’occasione USB indicò il valore economico della produzione come una delle possibili fonti di finanziamento aggiuntivo alle quali attingere per realizzare la parificazione delle retribuzioni tra i lavoratori, a parità di livello retributivo.
Nel nostro intervento, oltre a quanto già riportato sopra in risposta agli argomenti affrontati dal Commissario, abbiamo sottolineato l’enorme difficoltà di coniugare i progetti descritti nella relazione del Prof Conti con l’attuale situazione che vede il prolungamento del blocco dei contratti e il continuo taglio delle risorse. Su questi ultimi aspetti abbiamo ricordato la protesta della USB al Forum P.A. di maggio e lo sciopero generale dei lavoratori pubblici promosso lo scorso 19 giugno.
Non potevamo tuttavia non affrontare anche alcune questioni già trattate in precedenti incontri con l’amministrazione e ancora in attesa di soluzione:
- Esuberi e pensionamenti – Abbiamo nuovamente evidenziato le criticità riscontrate, rispetto alle quali, come abbiamo riferito ieri con altro comunicato, l’amministrazione sta assumendo le specifiche iniziative.
- Agenzia unica della Vigilanza – Abbiamo chiesto un tavolo di confronto su questo tema, rispetto al quale la USB si è già espressa in passato con un drastico giudizio negativo nei confronti della proposta del governo di unificare i corpi ispettivi, denunciando il pericolo di una totale subalternità al potere politico.
- Opzione regime pensionistico – Prendendo atto dell’inserimento dell’argomento nell’ordine del giorno della riunione del 25 settembre, come chiesto dalla USB, abbiamo ribadito che a distanza di anni l’amministrazione non può in modo unilaterale modificare l’iscrizione alla cassa pensionistica, procedendo peraltro alla cancellazione d’ufficio dell’iscrizione al Fondo del credito.
Abbiamo inoltre fatto rilevare la totale assenza nel Piano Industriale di qualsiasi riferimento alle Attività Sociali, a partire dai Convitti e dalle Case di Soggiorno per anziani. Abbiamo quindi chiuso l’intervento richiamando l’attenzione dei vertici dell’INPS sul difficile processo d’integrazione e, nello specifico, sull’omogeneizzazione dei trattamenti economici che, a distanza di tre anni dall’avvio dell’unificazione di INPDAP e ENPALS con INPS, resta un argomento ancora tutta da affrontare.
Nell’ambito dell’incontro con il Commissario, dobbiamo registrare la scandalosa proposta della CISL di arrivare in tempi brevi alla definizione di contratti integrativi regionali. Dopo aver contribuito allo smantellamento del contratto collettivo nazionale e aver permesso, senza l’ombra di una protesta, lo svilimento della contrattazione integrativa nazionale di ente con l’inserimento nel contratto INPS del 2010 delle norme della Riforma Brunetta che hanno tolto potere di contrattazione al sindacato, ora la CISL punta a svuotare del tutto la contrattazione nazionale, raccontandoci ancora una volta che tale scelta rappresenta “un’opportunità” per i lavoratori e per il sindacato.
Un disegno suicida o sfacciatamente clientelare, visto che con tale contrattazione si metterà nelle mani della Dirigenza “Territoriale” insieme ai provvedimenti disciplinari, all’organizzazione del lavoro, alle posizioni organizzative, all’individuazione dei carichi di lavoro, anche il potere di decidere l’utilizzo delle risorse economiche del Fondo.
La USB si opporrà a questo disegno e lo contrasterà in tutti modi possibili, chiamando alla mobilitazione tutti i lavoratori per la riapertura del Contratto Collettivo Nazionale e la difesa del Contratto Integrativo Nazionale di Ente, in un momento in cui l’attacco ai diritti ed al salario dei lavoratori si sta facendo sempre più devastante.
MANDIAMO A CASA I SINDACATI COMPLICI!!!
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