Lo scorso 30 ottobre la trasmissione “Le Iene”, in onda su Italia 1, è tornata sul caso della dirigente dell’INPS, Alessandra Infante, accusata da una dipendente dello stesso Istituto, Maria Teresa Arcuri, di non aver mai superato un concorso pubblico a dirigente della pubblica amministrazione.
Dopo le figuracce in video del presidente Boeri, del direttore regionale della Calabria De Felice, questa volta è toccato al capo del personale dell’INPS, Giovanni Di Monde, annaspare e arrampicarsi sugli specchi dopo aver sostenuto che la dott.ssa Infante avesse superato un regolare concorso pubblico per dirigente, salvo poi non riuscire a fornire elementi comprovanti tale affermazione. Almeno questo è quanto risulta dal montaggio del servizio. Un ulteriore smacco per l’Istituto, ridotto ormai a macchietta televisiva per colpa dei suoi massimi referenti, che su tale vicenda evitano di fare chiarezza una volta per tutte e alimentano con il loro comportamento il disprezzo dei cittadini contro l’INPS, che viene poi scaricato sui funzionari delle sedi chiamati quotidianamente a metterci la faccia.
A quanto ci risulta l’amministrazione centrale dell’INPS ha verificato che non esiste alcun concorso pubblico per dirigente superato dalla dott.ssa Infante, la quale è arrivata in Istituto in mobilità dal Ministero dell’Economia e delle Finanze già con la qualifica di dirigente. Al MEF la dott.ssa Infante era giunta come dirigente in mobilità dal CO.PRO.S.S., il consorzio composto dalla provincia di Crotone e da altre amministrazioni locali per la gestione dei servizi sociali. Dove sarebbe diventata dirigente dunque la dott.ssa Infante? Appunto al CO.PRO.S.S., con un concorso attestato su fogli scritti a mano con una grafia che “Le Iene” sostengono somigli a quella della stessa dott.ssa Infante. Ci risulta inoltre che l’amministrazione centrale dell’INPS abbia cercato di convincere il MEF ad annullare il provvedimento di mobilità ed a riprendersi Alessandra Infante, ma sembra che il Ministero dell’Economia e delle Finanze non ne abbia voluto sapere, sostenendo che in occasione di passaggi di personale da un’amministrazione pubblica ad un’altra, l’amministrazione ricevente debba prendere per buono quanto dichiarato da quella cedente, senza fare troppi approfondimenti.
Il resto è cosa nota. L’INPS ha presentato un ricorso al TAR della Calabria chiedendo di dirimere la questione riguardante il concorso e sono ancora “Le Iene” sul loro sito a dare la notizia che il TAR ha dichiarato che il ricorso dell’INPS è inammissibile in quanto la materia è di competenza del Giudice del Lavoro. L’INPS ha quindi sbagliato (per ignoranza o volutamente?) a presentare istanza al TAR ed ora c’è il rischio che i tempi si allunghino in modo spropositato. Nel frattempo la dipendente dell’INPS che ha denunciato il fatto è stata sospesa dal servizio per 45 giorni e tra le contestazioni che hanno portato alla pesante sanzione disciplinare sembra ci sia quella di aver parlato con “Le Iene”, come sostenuto nella trasmissione del 30 ottobre. Se non è ritorsione questa… Anche perché il presidente dell’Istituto, Tito Boeri, può utilizzare l’Ufficio Relazioni con i Media dell’INPS per annunciare querele su dichiarazioni che riguardano la sua posizione contributiva, quindi la sua sfera privata, come ha fatto lo scorso 23 ottobre con il comunicato stampa “Tito Boeri querela Maurizio Belpietro e Giacomo Amadori”, mentre ad altri non è permesso difendere la propria onorabilità o, come nel caso della Sig.ra Arcuri, di cercare aiuto sui media, dopo che l’azienda per cui lavora, e alla quale ha denunciato un presunto illecito, per lungo tempo ha evitato di occuparsi di quanto denunciato e se ne sta interessando solo da quando la questione è all’attenzione dei mezzi d’informazione.
Come sapete, del caso Infante ci siamo occupati più volte anche noi in passato, sia con comunicazioni pubbliche e sia con segnalazioni riservate molto circostanziate inviate ai vertici dell’INPS e agli Organi di controllo: CIV, Collegio dei Sindaci e Magistrato della Corte dei conti. Nessuno si è preso la briga di rispondere alle nostre segnalazioni, come se su tale vicenda dovesse calare necessariamente il silenzio. Continueremo, quindi, a sostenere l’iniziativa di Maria Teresa Arcuri ed a sollecitare la massima chiarezza sull’intera vicenda.
A nostro parere l’INPS deve essere conseguente ai fatti accertati, senza attendere il pronunciamento di un Giudice, altrimenti è come se si rinunciasse ai propri obblighi e alle proprie prerogative, diventando in qualche modo conniventi di eventuali, conclamati illeciti. Il concorso pubblico a dirigente o c’è o non c’è, non serve un Giudice per stabilirlo. Non si ceda alle pressioni e su tale vicenda si agisca con la massima trasparenza (giusto Boeri?), costi quel che costi, altrimenti s’invierebbe per l’ennesima volta il messaggio che, se si è protetti in alto, si possono trasgredire senza conseguenze tutte le regole, mentre ai normali funzionari dell’Istituto non si perdona nulla, in nome di un’intransigenza che sembra andare a senso unico.
Vogliamo rivolgere un invito anche a “Le Iene”: perché non andate a cercare risposte al MEF, che è l’amministrazione pubblica che ha inserito per prima nei propri organici come dirigente la dott.ssa Alessandra Infante, proveniente dal CO.PRO.S.S., oltre a continuare a tallonare giustamente vertici e dirigenti centrali dell’INPS? Altrimenti l’impressione che si ha è che si sia deciso d’indirizzare l’inchiesta a senso unico contro l’Istituto di previdenza sociale e non riusciamo a comprenderne il motivo.