Quello che è accaduto lo scorso 29 agosto in Direzione Generale non può e non deve essere archiviato velocemente, come le altre nefandezze che hanno riguardato l’Istituto.
Il presidio della USB davanti all’ufficio del presidente dell’INPS si è scontrato per sei lunghe ore con il rifiuto di Boeri di aprire qualunque dialogo, perché deciso a non accettare il confronto a seguito della nostra iniziativa di protesta per l’assunzione di 6000 lavoratori in un quinquennio, contro la chiusura delle agenzie nel territorio e per ottenere il saldo dell’incentivo con la busta paga di settembre. L’economista della Bocconi, assurto al più alto gradino di potere dell’INPS, ha chiuso per sempre nell’armadio lo scheletro del giovane ribelle di buona famiglia, che nella Milano degli anni ’70 militava in una formazione politica di estrema sinistra e difendeva l’autoriduzione delle tariffe. Oggi, anche la sola esposizione di un cartello di protesta, per Boeri è un atto di violenza. Amen.
Quando il presidente si è deciso a ricevere la delegazione della USB ha recitato e male una parte forse mandata giù a memoria. Oltre alle solite promesse sulle assunzioni ha confermato la trasformazione di molte agenzie territoriali in punti INPS ma è uscito platealmente allo scoperto quando ha sconfessato l’impegno della Tecnostruttura a valutare l’erogazione di una parte dell’incentivo 2016 a settembre, dichiarando che non se ne sarebbe fatto niente. “Voi non dovete chiedere un acconto, ma il saldo dell’incentivo 2016” – questa l’esortazione del presidente. E cosa diavolo eravamo andati a fare se non a chiedere il saldo? Peccato che lui stesso abbia ammesso che non sia possibile finché non si nomini il nuovo OIV e si approvi il Piano della performance. Poiché sulla nomina dell’OIV e non solo è in atto un duro scontro istituzionale tra CIV e presidente, per il saldo 2016 passerà ancora del tempo. E allora perché non erogare un acconto a settembre? Perché a Boeri dei lavoratori dell’INPS non sembra importargliene un granché e sta utilizzando l’Istituto come vetrina per fare il salto in politica.
Torniamo a sollecitare la Tecnostruttura, la gestione dell’INPS, perché svolga il ruolo che le norme le assegnano. Proponiamo nuovamente che a settembre sia erogata almeno una quota del residuo incentivo 2016, come segnale di attenzione verso i lavoratori che hanno fornito la produttività richiesta già otto mesi fa, chiedendo al direttore generale di assumere tale decisione. Il tempo c’è ma bisogna fare in fretta, altrimenti quanto si dovrà ancora aspettare per ottenere i propri soldi?
Per quanto riguarda Boeri riteniamo ormai non più rinviabile un intervento della politica sull’INPS per ripristinare un governo collegiale e farla finita con l’uomo solo al comando. A distanza di quasi due anni dal suo insediamento, ormai non è solo la USB a considerare dannosa per l’INPS la presidenza Boeri. L’Istituto ha perso efficienza, le prestazioni sono erogate in ritardo, le procedure informatiche funzionano a singhiozzo, si chiudono le Agenzie territoriali. Si è persa la rotta, per ritrovarla c’è poco tempo e ognuno deve fare la propria parte.