Dal comunicato N. 27 della CISAL INPS, diffuso ieri 3 novembre, ci sentiamo direttamente chiamati in causa quando quella organizzazione sindacale afferma che si indicono agitazioni e scioperi a danno delle tasche dei lavoratori del pubblico impiego, per poi avventurarsi in una cattedratica descrizione delle norme contrattuali ed annunciare una piattaforma che affronterà il tema del recupero del potere salariale e del mansionismo delle aree A e B all’interno del Comparto delle Funzioni Centrali.
Per la CISAL INPS evidentemente sbaglia chi chiama i lavoratori alla lotta, come invece fa da sempre la USB, con il coraggio dei delegati sempre in prima fila nelle battaglie contro la corruzione e la svendita dell’Istituto. Meglio che i lavoratori attendano tranquilli un bel comunicato, magari di quelli tosti come quello scritto per la Vigilanza, ma guai ad organizzare la protesta, che va sì minacciata, annunciata, ma tra il dire e il fare per la CISAL è sempre meglio un bel ricorso, tanto a finanziarlo ci pensano gli stessi lavoratori con la sottoscrizione di 1 euro, come accaduto nel caso del mancato rinnovo del contratto, che nonostante una sentenza parzialmente positiva della Corte Costituzionale rimane tuttora bloccato, a riprova che i ricorsi giudiziari non sono la panacea di tutti i mali.
USB la propria piattaforma di pubblico impiego l’ha presentata all’ARAN nel 2013, chiedendo 300 euro di aumento mensile uguale per tutti e l’area unica, corrispondente all’attuale area C, nella quale collocare anche il personale attualmente inquadrato nelle aree A e B. Su quella piattaforma e su quella generale di confederazione su “Lavoro e Stato Sociale”, abbiamo chiamato in questi anni i lavoratori a lottare e anche a scioperare, l’ultima volta lo scorso 21 ottobre, a cui è seguita una grande manifestazione nazionale per il NO alla Riforma Costituzionale di Renzi-Boschi-Verdini. Non abbiamo timore a schierarci, a protestare in modo deciso, a stare accanto agli ultimi non con spirito caritatevole ma con convinzione politica e impegno sindacale.
Riteniamo che ogni organizzazione sindacale debba essere valutata non in base al numero di iscritti o di voti che riesce ad ottenere, ma per il ruolo che svolge. Ci ha fatto così un certo effetto leggere il comunicato del 2 novembre della confederazione CISAL nel quale si annuncia in pompa magna di aver ottenuto la percentuale dell’8,17 di rappresentatività nel Comparto Funzioni Centrali, che raccoglie Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti pubblici non economici, tra cui l’INPS, grazie ad un accordo fatto con il Sindacato Intesa, un sindacato smaccatamente di destra fino a ieri federato con l’UGL, che ha rotto il patto per quanto è dato di sapere a seguito di beghe interne per questioni economiche e di poltrone. Fa impressione l’enfasi con cui si annuncia questa nuova alleanza della CISAL, perché basta andare sul sito della Federazione Intesa Funzione Pubblica per scoprire come quella organizzazione si è procurata gli iscritti. Con vertenze, azioni di protesta o magari qualche bel ricorso? Macché!!! Leggete quanto riportiamo in fondo a questo comunicato e che è stato copiato dal sito di quel sindacato: un buono da 40 euro per ogni nuovo iscritto e uno da 20 euro per l’associato che lo presenta. Fossimo nei panni della CISAL non ne faremmo un vanto di avere simili compagnie.
USB all’INPS è il secondo sindacato, mentre la CISAL è al quinto posto con una progressiva voragine di consensi. Nel Comparto Funzioni Centrali USB, senza fare alleanze, ha il 7,89% di rappresentatività. Ma come abbiamo scritto in precedenza non ne facciamo una questione di numeri, bensì di funzione. Qualche illuminato manager dell’INPS in passato ci disse – “Non vi conto, vi peso”. Voleva dire che al di là del numero degli iscritti valutava la nostra capacità di essere incisivi, di costruire consenso intorno alle vertenze che proponevamo. Per questo nonostante il fastidio che possiamo arrecare alla sonnolenta CISAL continueremo a lottare, a tenere la testa alta, a denunciare illegittimità e a contrastare lo smantellamento della previdenza sociale pubblica, mettendoci se necessario contro i vertici dell’Istituto come abbiamo già fatto in passato e di recente, purtroppo senza il sostegno di nessun’altra organizzazione sindacale, nemmeno quelle che si dichiaravano fino ad oggi autonome e indipendenti e che hanno per necessità di sopravvivenza virato bruscamente a destra. Continueremo a sollecitare i lavoratori perché diventino sempre più protagonisti del loro futuro, senza rilasciare deleghe in bianco a nessuno, perché restiamo convinti che il sindacato debba svegliarle le coscienze e non addormentarle come ha fatto negli ultimi quarant’anni.
USB Pubblico Impiego INPS
Dal sito della Federazione Intesa Funzione Pubblica:
ANSA (ECO) – 19/06/2014 – 15.55
P.A: UGL-INTESA FP, BUONO 40 EURO PER OGNI NUOVO ISCRITTO
P.a: Ugl-Intesa Fp, buono 40 euro per ogni nuovo iscritto Per vecchio tesserato che lo presenta rimborso di 20 euro (ANSA) – ROMA, 19 GIU – ”Porta un lavoratore e ti rimborsiamo 20 euro”. E’ l’iniziativa dell’Ugl-Intesa Fp, la federazione che rappresenta, all’interno dell’Ugl, i lavoratori di ministeri, agenzie fiscali e altri funzioni centrali della Pa. Il sindacato garantisce anche 40 euro, sempre in buoni acquisto, per tutti i neoassociati. ”Puo’ sembrare strano che un sindacato adotti queste iniziative per avvicinare nuovi lavoratori ma dobbiamo considerare che in molti sono frenati proprio dai dieci euro mensili dell’iscrizione”, spiega in una nota il segretario generale di Ugl-Intesa Fp, Francesco Prudenzano.(ANSA).
ANSA (ECO) – 19/06/2014 – 14.12.00
P.A: UGL-INTESA FP, BUONO 40 EURO PER OGNI NUOVO ISCRITTO
(ANSA) – ROMA, 19 GIU – ”Sono risorse del sindacato e le mettiamo in gioco per venire incontro ai lavoratori, in mancanza di un contratto che manca da cinque anni”, sottolinea il segretario generale della categoria, specificando che l’iniziativa ”e’ fatta dalla federazione Ugl-Intesa Funzione pubblica e non dalla confederazione Ugl”. Il benefit consisterà in buoni, fa sapere sempre Prudenzano: ”Una sorta di buoni pasto, che però non riguardano solo l’alimentare ma possono essere usati anche presso Ikea, Unieuro e un’altra decina di catene di distribuzione per un totale di oltre 8 mila negozi”.
Passando alla pratica, al nuovo iscritto, al momento della sottoscrizione al sindacato, che e’ mensile e si aggira intorno ai 9-10 euro, verrà, spiega il sindacalista, ”data una busta con otto buoni da cinque euro”, mentre ”all’associato che lo ha presentato spetteranno quattro buoni”. Secondo Prudenzano ad oggi gli iscritti all’Ugl-Intesa Fp sono circa ”15-16mila”. E aggiunge: ”Se per allargare questa platea serve abbattere le spese di iscrizione allora ben vengano i buoni acquisto fermo restante che in qualsiasi momento il lavoratore può cancellarsi”. Sul sito dell’Ugl-Intesa Fp e’ tutto descritto nel dettaglio e viene chiarito che si tratta di un ”benefit di ingresso, erogabile una sola volta, per chi si iscrive dal 16 giugno 2014 in poi”.(ANSA).