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Comunicati USB INPS Coordinamento Nazionale

Ordine del giorno e Piattaforma programmatica votati dal Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS

Nazionale,

In allegato l’ordine del giorno e la Piattaforma programmatica votati dal Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS nella riunione che si è tenuta a Frascati (Roma) il 24 e 25 gennaio 2014

Pubblichiamo l’ordine del giorno e la Piattaforma programmatica votati dal Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS nella riunione che si è tenuta a Frascati (Roma) il 24 e 25 gennaio 2014.

Poiché non era ancora stato comunicato il rinvio dell’apertura della contrattazione 2013 prevista per il 28 gennaio, il suddetto termine contenuto nell’ordine del giorno va ora riferito al 6 febbraio, data di convocazione ottenuta con l’iniziativa USB di ieri. Se, quindi, nella riunione del 6 febbraio non saranno date precise rassicurazioni su quanto chiesto dalla USB con nota del 10 gennaio, si attueranno le iniziative previste nel richiamato ordine del giorno.

La Piattaforma potrà essere oggetto di modifiche ed integrazioni che verranno dal dibattito con i lavoratori.

 

 

 

ORDINE DEL GIORNO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE USB INPS

 

Il Coordinamento nazionale dei delegati USB Pubblico Impiego INPS, riunito a Frascati (Roma) il 24 e 25 gennaio 2014, ritiene inaccettabile e ingiustificabile che, ad oggi, non risulti ancora concluso l’iter di certificazione del contratto integrativo 2012 e non si sia provveduto ad erogare il saldo definitivo dell’incentivo o, quantomeno, una congrua parte dello stesso, a fronte di una produzione consolidata e certificata. La mancanza di volontà dell’amministrazione nel chiudere il contratto nei tempi dovuti comporterà un taglio del Fondo di ente che potrebbe oscillare tra i 2 e gli 8 milioni di euro, in quanto saranno neutralizzate le risorse dei pensionamenti avvenuti nel 2012 dei quali nel frattempo è stato certificato il numero effettivo.

 

L’apertura della contrattazione integrativa per il 2013, prevista per il prossimo 28 gennaio e ottenuta solo grazie alla diffida inviata dall’USB in data 10 gennaio, risulta insufficiente a garantire una rapida e positiva sottoscrizione dell’accordo in assenza della proposta di costituzione e di utilizzo del Fondo di ente.

 

Nel frattempo il percorso d’integrazione logistica e funzionale del personale degli enti soppressi INPDAP e ENPALS con quello dell’INPS prosegue con scelte unilaterali dell’amministrazione e senza che siano state individuate adeguate risorse economiche necessarie a finanziare la parificazione del salario accessorio dei tre enti. Gli osservatori sull’integrazione non hanno garantito finora un’effettiva partecipazione sindacale a tale processo. CGIL-CISL-UIL continuano ad essere interessate più alla spartizione e lottizzazione delle posizioni organizzative e delle funzioni dirigenziali che agli interessi generali dei lavoratori. Considerata la distanza abissale che separa ormai USB da CGIL-CISL-UIL, il Coordinamento nazionale ritiene che non ci siano più le condizioni minime per attuare iniziative comuni con quelle organizzazioni sindacali che si sono dimostrate nemiche dei lavoratori e della democrazia sindacale.

 

Qualora nell’incontro del 28 gennaio non si assumessero precisi impegni su quanto richiesto con la nota USB del 10 gennaio scorso, il Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS decide già da oggi:       

  • La proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dell’ente;      
  • L’uscita dei delegati USB dall’osservatorio nazionale e da quelli regionali e provinciali sul processo d’integrazione;      
  • Il boicottaggio della Formazione finalizzata a favorire l’integrazione;      
  • Il rifiuto degli obiettivi di produzione decisi unilateralmente dall’amministrazione.

 

Sarà, inoltre, valutata ogni altra forma di protesta che si riterrà utile per ottenere:      

  • L’immediato pagamento del saldo dell’incentivo 2012 in forma piena a tutti i lavoratori;      
  • La sottoscrizione dei contratti integrativi 2013 e 2014 entro marzo di quest’anno;      
  • La parificazione del salario accessorio complessivo percepito dai lavoratori INPS gestione pubblica e gestione privata;      
  • La ripresa delle selezioni interne per i passaggi di livello economico e la riapertura dei passaggi di area.   

 

L’ordine del giorno è stato approvato dai delegati presenti al momento della votazione con due astenuti.

 

  

ORDINE DEL GIORNO USB INPS SU PRESTITO PENSIONISTICO

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Il Coordinamento nazionale USB Pubblico Impiego INPS, riunito a Frascati (Roma) nelle giornate del 24 e 25 gennaio 2014, esprime contrarietà in merito all’ipotesi del cosiddetto prestito pensionistico, anticipata dalla stampa nei giorni scorsi.

Ancora un intervento legislativo che non guarda all’interesse dei lavoratori ma ha come obiettivo prioritario assicurare maggiore flessibilità alle aziende nella gestione delle uscite dall’attività produttiva. Al lavoratore delle aziende private che lascerà volontariamente l’occupazione con tre anni d’anticipo rispetto ai requisiti previsti dalla riforma Fornero saranno riconosciuti  circa 800 euro mensili per il periodo tra l’uscita dal lavoro e la decorrenza della pensione. Trattandosi di un prestito, tale cifra sarà restituita con una decurtazione mensile del 10-15% dell’assegno pensionistico.

Quella che viene presentata come un’opportunità per il lavoratore è in realtà una fregatura, che serve probabilmente a risolvere in modo strutturale il problema degli esodati e quello dei lavori usuranti e pericolosi, scaricando sui lavoratori oneri che dovrebbero essere in capo alle aziende e allo Stato.

Un intervento legislativo di corto respiro, che guarda all’oggi ma che difficilmente potrà interessare chi andrà in pensione con il calcolo esclusivamente contributivo ed un assegno da fame. Certamente quei lavoratori non potranno permettersi di vedere decurtata la propria misera pensione di un 15%.

Senza contare che sarebbe un altro adempimento che l’INPS si troverebbe a gestire con un organico ormai inadeguato a reggere l’urto di nuove competenze, anche a seguito di una spending review che sta estromettendo dall’ente previdenziale numerose professionalità.

Il Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS ritiene che sia necessario un intervento radicale sul sistema pensionistico pubblico che restituisca valore e dignità alle pensioni erogate dall’INPS che, già oggi, per oltre il 70% sono inferiori a 1.000 euro mensili lordi. Quando andrà a regime il sistema di calcolo contributivo, l’INPS erogherà in massima parte assegni sociali, trasformando le proprie funzioni in ente prettamente assistenziale. Si può e si deve intervenire con immediatezza sulle pensioni, mettendo mano alle diverse tipologie di lavoro per cancellare quelle che producono precariato, uniformando le aliquote contributive a quella del lavoro dipendente, andando a recuperare le risorse sottratte dall’evasione e dalla corruzione.

Il Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS continuerà a battersi per restituire funzioni all’INPS, abolire la previdenza complementare privata, ripristinare un’età pensionabile che non coincida con il decesso del lavoratore e conquistare un adeguato assegno pensionistico che assicuri una vecchiaia dignitosa.

 

Ordine del giorno approvato a larghissima maggioranza con 1 voto contrario e 1 astenuto.

 

 

 

 

 

PIATTAFORMA USB INPS

 

Il Coordinamento nazionale dei delegati USB Pubblico Impiego INPS, riunito a Frascati (Roma) nelle giornate del 24 e 25 gennaio 2014, dopo ampia discussione approva la seguente Piattaforma:

 

CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA

 

CCNI 2013 – Obiettivo del Contratto integrativo 2013 è innanzitutto la stabilizzazione del salario accessorio, per aumentare la retribuzione complessiva mensile e togliere peso ad un incentivo sempre sotto attacco dei ministeri vigilanti. Nel 2013 si dovrà provvedere ad equiparare il salario accessorio mensile dei lavoratori INPS gestione pubblica e gestione privata. I diversi istituti mensili (SAP / TEP / ASSEGNO DI  GARANZIA /    MAGGIORAZIONE TEP / ART. 23) dovranno essere unificati in un’unica voce retributiva di medesimo importo a parità di livello retributivo, tenendo comunque conto dell’esigenza di accorciare la forbice retributiva complessiva tra le Aree A-B e l’Area C.

 

CCNI 2014 Obiettivo prioritario del Contratto integrativo 2014 è il riavvio delle selezioni interne per il passaggio al livello economico superiore con decorrenza dicembre 2014. Allo stesso tempo si dovrà proseguire nella stabilizzazione del salario accessorio.

 

CCNI 2015Con il Contratto integrativo 2015 dovranno proseguire le selezioni per il passaggio al livello economico superiore con decorrenza gennaio 2015 ed essere riavviati i passaggi di area con i criteri del Contratto collettivo nazionale di lavoro.

 

AGGIORNAMENTO ACCORDO DI PROGRAMMA 2010-2012 – Il blocco delle retribuzioni stabilito nel 2011 e che sarà in vigore fino al 2014 ha impedito che si realizzasse pienamente quanto contenuto nell’Accordo triennale di programma dell’INPS 2010-2012. Oggi ci sono le condizioni per pensare ad un nuovo accordo di programma per il biennio 2014-2015 che abbia come obiettivi primari quello di portare tutti i lavoratori delle Aree A e B alle posizioni economiche A3 e B3 entro gennaio 2015 e quello di assicurare un passaggio economico ai lavoratori dell’Area C che negli ultimi otto anni non hanno ottenuto progressioni economiche, senza escludere ovviamente gli altri lavoratori dell’Area C, che possono concorrere ad un definito numero di progressioni economiche. Secondo la normativa attuale nel 2015 si potranno riavviare anche i passaggi all’area superiore (da A a B e da B a C). USB chiederà che per tali selezioni si utilizzino i criteri previsti dal Contratto collettivo e non quelli della Riforma Brunetta.

 

FINANZIAMENTI – Per finanziare l’integrazione del salario accessorio si ribadisce la necessità di apposite risorse aggiuntive al Fondo di ente, da individuare magari in una quota parte dei risparmi che il processo d’integrazione produrrà.

 

RECUPERARE LE RISORSE DELLO STRAORDINARIO

In ogni caso si ritiene necessario riportare all’interno del Fondo di ente le risorse dello straordinario, pari a circa 28 milioni di euro, che nel 2009 sono state messe sul bilancio dell’ente ma che i ministeri vigilanti hanno continuato a considerare come parte integrante del Fondo.

Nel 2014 tali risorse possono essere impiegate per finanziare il costo a regime dell’integrazione del salario accessorio.

 

POSIZIONI ORGANIZZATIVE A CARICO DEL BILANCIO DI ENTE

Allo stesso tempo si ribadisce la necessità di recuperare alla contrattazione integrativa le risorse destinate a finanziare le posizioni organizzative, che devono essere messe a carico del bilancio dell’ente, liberando una volta per tutte il Fondo da un onere legato al governo dell’attività produttiva che rappresenta un’esigenza dell’amministrazione pagata con i soldi di tutti i lavoratori.

Se si recuperassero le risorse attualmente destinate a straordinario e posizioni organizzative, si potrebbe finanziare complessivamente l’integrazione sia per la parte accessoria fissa mensile che per l’incentivo.

 

MUTUI E PRESTITI

I tagli al bilancio dell’ente non devono colpire i lavoratori. E’ necessario il ripristino delle risorse destinate a mutui e prestiti nella misura precedente al taglio effettuato nel 2013 per soddisfare i risparmi chiesti all’INPS. Una quota parte degli interessi pagati su mutui e prestiti deve tornare a finanziare tali istituti. Deve essere aperta anche ai lavoratori dell’INPS in pensione la possibilità di rinegoziare mutui e del prestiti per l’abbattimento del tasso d’interesse

 

PIATTAFORMA DI PUBBLICO IMPIEGO

 

Il Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS sarà impegnato nelle prossime settimane, insieme a tutte le strutture territoriali della USB INPS, a sostenere la Piattaforma decisa dal Coordinamento nazionale USB di Pubblico Impiego nella riunione del 23 gennaio scorso:      

  • No alla spending review;      
  • Rinnovo immediato della parte economica dei contratti; 
  • Riduzione della forbice retributiva con la dirigenza, che ha raggiunto ormai livelli inaccettabili;      
  • Cancellazione della legislazione Brunetta;      
  • Sostegno alla stabilizzazione di tutti i precari all’interno di un grande piano occupazionale nazionale;      
  • Diritto alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;      
  • Rilancio della previdenza pubblica e in generale di tutti i Servizi Pubblici

 

Il Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego INPS invita i Dirigenti dell’ente previdenziale a ripudiare il ruolo padronale e repressivo imposto dalla Riforma Brunetta e ad affiancare e sostenere le rivendicazioni dei lavoratori delle Aree per:      

  • La difesa e il rilancio delle funzioni dell’ente;      
  • Il pieno ripristino dei servizi per i cittadini provvedendo alla reinternalizzazione delle attività;       
  • La corretta applicazione delle misure di prevenzione e protezione in materia di sicurezza sul lavoro, in merito alla quale si registra un generale peggioramento delle condizioni di lavoro dovuto da una parte ad un modello organizzativo che ha parcellizzato le competenze ed imposto modalità operative da fabbrica, determinando un aumento dello stress da lavoro correlato che andrebbe indagato con maggiore puntualità, dall’altra da ulteriori fattori rappresentati dal processo d’integrazione e dal blocco del turn over;        
  • L’adeguamento della retribuzione al lavoro svolto svincolandola dal ricatto dell’incentivo;      
  • La valorizzazione della professionalità attraverso i passaggi economici e funzionali.

 

 

La Piattaforma è stata votata all’unanimità dai delegati presenti al momento della votazione.