Peggio di così non poteva andare. Superate anche le più pessimistiche stime. Il taglio imposto dai ministeri vigilanti al Fondo di ente 2012 supera addirittura gli 8 milioni di euro, che era la cifra massima indicata dall’INPS come possibile riduzione delle risorse. I ministeri hanno tagliato 6,5 mln dal Fondo INPS e 2,3 mln da quello INPDAP, per un totale di 8,8 mln.
Ci sono voluti diversi mesi di incontri e di giustificazioni tra amministrazione INPS e ministeri vigilanti per arrivare ad un risultato che è uno schiaffo in faccia ai lavoratori e al ruolo della contrattazione. Abbiamo a che fare con un’amministrazione che non si assume responsabilità, che scarica sempre su altri i propri limiti e la propria incompetenza. Tutto questo non deve essere pagato dai lavoratori.
Abbiamo chiesto per la terza volta di conoscere quante risorse sono rimaste da distribuire come incentivo e quanto è stato speso per le altre voci che compongono il Fondo di ente (indennità, posizioni organizzative ecc.). Entro martedì forse riusciremo finalmente ad avere questi elementi di conoscenza per valutare l’eventuale l’impatto del taglio sull’incentivo dei lavoratori. E’ chiaro che la riduzione delle risorse, se mai dovrà essere attuata, dovrà gravare su capitoli di spesa che non siano l’incentivo dei lavoratori. Non è possibile accettare alcun taglio alle retribuzioni ad oltre un anno da una produttività ormai consolidata e certificata.
Non è tempo d’indugiare in convenevoli. Occorre reagire subito con forza e determinazione. Se nel 2012 ci tagliano quasi 9 milioni di euro, negli anni successivi cosa accadrà? Con quali risorse si farà l’integrazione di INPDAP e ENPALS con INPS? Non ci si può limitare ad indire lo stato di agitazione. Dobbiamo cominciare ad alzare la voce e a chiedere rispetto.
Vogliono tagliarci lo stipendio? Tagliamo noi la produzione. Rallentiamo i ritmi di lavoro. Boicottiamo la Fabbrica INPS, questo modello organizzativo che ha peggiorato le condizioni di lavoro e tagliato i servizi. Fermiamo l’integrazione. Rifiutiamoci di fare formazione. Organizziamoci in ogni sede di lavoro. Seguiranno ulteriori e più precise indicazioni, anche alla luce di quanto deciso dall’ultimo Coordinamento nazionale dei delegati USB INPS.