Si è svolto ieri l’incontro dell’osservatorio sulla produttività sull’analisi dei risultati a consuntivo dell’anno 2015.
A seguito della relazione del direttore centrale dr. Ottavi, che ha riferito sugli incontri avuti nei territori, tutte le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di una profonda revisione del sistema di misurazione, a partire dall’aggiornamento del catalogo dei prodotti, sul quale l’amministrazione ha detto di essere già intervenuta e continuerà ad intervenire, a seguito delle indicazioni emerse negli incontri avuti a livello regionale.
Per quanto riguarda i dati sulla produttività è stato chiesto un approfondimento ottenendo la disponibilità del direttore centrale.
Durante l’incontro sono stati toccati alcuni punti estremamente rilevanti per il loro carattere strutturale, che sicuramente contribuiscono all’andamento dei risultati.
In particolare il ricorso alla sussidiarietà, non praticata in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, l’errata valutazione attribuita ai prodotti dell’ex gestione pubblica, l’impatto dei pensionamenti con la conseguente perdita delle conoscenze, non accompagnata dal necessario ricambio sia nei numeri degli addetti che nei percorsi di formazione.
Il nostro intervento ha insistito sulle difficoltà anche di carattere strettamente operativo; sul malfunzionamento delle procedure della GDP; sulla necessità di modificare il coefficiente di neutralizzazione dell’attività di front office; un nuovo rischio derivante dal mancato inserimento delle notifiche da parte del servizio Postel, con pesanti ricadute sulla sistemazione della posizione assicurativa, che si aggiunge ai ritardi crescenti nell’erogazione dei primi pagamenti delle pensioni per le gestioni ex INPDAP ed ENPALS e che si sta determinando anche per le prestazioni “storiche” dell’INPS, comprese quelle relative all’invalidità civile.
Segnalando tali difficoltà la USB ha sottolineato che il nuovo modello di servizio, ovvero la nuova organizzazione presentata dal direttore generale Cioffi, ora autosospesosi, non sembra offrire le soluzioni che sarebbero necessarie.
Dagli interventi è emersa una valutazione decisamente critica sulla situazione, infatti durante i diciotto mesi impiegati a formulare il nuovo disegno organizzativo il ritardo per il pagamento delle pensioni, denunciato in più occasioni dalla USB, è passato da cinque a sette mesi, facendo registrare ritardi anche su altri servizi e prodotti perdendo di fatto il vero rapporto con l’utenza.
Non a caso è stato evidenziato che è ancora in vigore un piano industriale 2014/2016 rimasto in buona parte non realizzato.
L’incontro si è concluso con l’impegno da parte del direttore centrale pianificazione e controllo dr. Ottavi di una nuova convocazione per l’approfondimento sui dati a consuntivo 2015 e quelli del primo trimestre 2016.