Sono passati ormai oltre due mesi dall’ultima convocazione del tavolo nazionale e benché sollecitata più volte l’amministrazione non si è degnata neanche di rispondere alle nostre ripetute richieste di chiarimento.
In particolare:
TRATTAMENTO ECONOMICO C1
Il mancato riconoscimento economico, a partire da Gennaio 2015, ai vincitori dei concorsi a C1 con decorrenza 2011 ai quali, a seguito del blocco delle retribuzioni intervenuto con il Decreto Legge n.78/2010, era stata attribuita solo la posizione giuridica, ed in alcuni casi anche la posizione organizzativa. Siamo ormai fuori da qualsiasi paziente attesa: l’amministrazione deve assumersi la responsabilità di una decisione e non continuare a rinviare l’attuazione di un provvedimento con un atteggiamento che, se fosse rivolto ad un “cliente esterno”, verrebbe immediatamente sanzionato.
BANDI DI SVILUPPO ECONOMICO
La situazione relativa alla posizione dei C1, citata sopra, è stata utilizzata strumentalmente per non procedere con l’approvazione dei bandi di sviluppo economico con decorrenza 1° Gennaio 2015, come richiesto dalla USB, facendo slittare le selezioni al 2016. A sostegno di tale decisione l’amministrazione ha richiamato una nota del MEF, di cui per più volte in completa solitudine abbiamo chiesto copia, ad oggi non ancora fornita. Inoltre, con una decisione che noi riteniamo un “abuso” , l’amministrazione ha proceduto con l’avvio delle selezioni di sviluppo economico solo per i passaggi in area A, senza aver individuato nel bando i posti che sarebbero stati messi a concorso. Una scelta inopportuna, in assenza della necessaria copertura economica, visto che le risorse dovranno essere prese dal Fondo di Ente relativo al Contratto Integrativo dell’anno 2016, mentre l’ipotesi di Contratto Integrativo 2015 è ancora al vaglio del Collegio dei Sindaci.
INCENTIVO 2015
Per la prima volta dopo anni ai lavoratori INPS non sarà erogato nel mese di aprile un anticipo del saldo dell’incentivo 2015. Una grave e precisa scelta politica che penalizza senza alcun motivo il personale, in assenza di impedimenti tecnici ed in presenza dei risultati di produzione certificati dalla D.C. Pianificazione.
OBBLIGATORIETA’ PAUSA PRANZO
Con una lettera del 25 Febbraio 2016 inviata ai vertici dell’Istituto, dopo aver sollecitato ripetutamente la convocazione di un tavolo di confronto, la USB ha chiesto il ritiro del messaggio Hermes N. 876 del 24 febbraio 2016, con il quale l’amministrazione, disponeva l’obbligatorietà della pausa pranzo anche per chi non voleva usufruire del riconoscimento del buono pasto (ticket). Un messaggio che, applicato in alcune sedi, aveva poi determinato da Aprile 2016 l’attribuzione di un debito di 30 minuti da recuperare per ogni giorno lavorativo, con effetto retroattivo dal 1° Marzo 2016, a chi non aveva effettuato la pausa pranzo a seguito della rinuncia al buono pasto, trasformando paradossalmente la pausa pranzo di 30 minuti in orario di lavoro da effettuare a recupero.
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
Un atteggiamento repressivo nei confronti dei lavoratori da parte dell’amministrazione che detto in metafora sfiora “lo stato di polizia”.
Come ad esempio:
- l’incarico attribuito all’ufficio ispettivo di avviare indagini a tappeto sulla totalità dei dipendenti, in merito alle incompatibilità ed alle autorizzazioni a svolgere attività esterne;
- l’adozione di provvedimenti disciplinari che sono giustificati dall’amministrazione da una presunta violazione della privacy per l’accesso alle banche dati, pur senza alcun riflesso e rilevanza esterna, in molti casi frutto di omonimie e comunque effettuati per lo svolgimento dei normali processi di lavoro;
- il tentativo di intimidire i delegati sindacali e conseguentemente tutti i lavoratori per un utilizzo ritenuto improprio della posta elettronica;
- l’irrogazione di sanzioni a lavoratori dell’area B in presenza dello svolgimento di mansioni superiori, mai attribuite formalmente;
Una volontà repressiva incomprensibile, immotivata e certamente in totale contraddizione con lo spirito di collaborazione chiesto dal presidente Boeri a tutti i dipendenti dell’Istituto, in una complicatissima fase di riorganizzazione.
RELAZIONI SINDACALI
Ormai sono passati alcuni mesi senza che sia stato possibile aprire un tavolo di confronto con l’amministrazione su tutti questi problemi. A quanto pare, inoltre, non c’è alcuna intenzione di modificare tale atteggiamento, che di fatto ha annullato qualsiasi relazione sindacale ancor più di quanto previsto nel merito dalla riforma Brunetta.
Un comportamento inaccettabile visto che nel frattempo l’amministrazione procede con atti unilaterali che comportano pesantissime ricadute sul piano organizzativo e professionale, come la rilevazione delle competenze, a cui invitiamo i colleghi a non rispondere in mancanza di chiarezza sulle reali finalità di tale operazione.
Per contrastare una simile situazione USB invita tutti ad aderire alla campagna nazionale Liberiamo l’INPS.
E’ necessario proseguire con la mobilitazione generale avviata dalla USB inasprendo ancora di più lo scontro con l’amministrazione affinché modifichi radicalmente l’atteggiamento ostile nei confronti del personale e nei confronti delle rappresentanze dei lavoratori.
Nei prossimi giorni avvieremo le ulteriori iniziative di lotta sia a livello centrale che territoriale.