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USB: PUNIRE I COLPEVOLI MA NO A CROCIATE CONTRO L'INCENTIVO

Nazionale,

Comunicato n. 18/16 IL QUOTIDIANO “LIBERO” ALZA UN POLVERONE SULL’INPS

Questa volta il quotidiano “Libero” mette sotto accusa l’intero Istituto nazionale di previdenza sociale, con pochissime eccezioni. In un lungo articolo pubblicato ieri, che alleghiamo, si punta il dito contro la mancata cancellazione di posizioni previdenziali fasulle scoperte in Campania e, in particolare, nel territorio di Nocera Inferiore. Le notizie sono state poi riprese anche da “il Fatto Quotidiano online”.   

 

La vicenda risale ad alcuni anni fa e sembrerebbe che le segnalazioni fatte alla sede centrale dall’allora Direttore regionale INPS, Maria Grazia Sampietro, siano rimaste inevase, con la conseguenza di aver liquidato migliaia di prestazioni non dovute.

 

Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro segnala inoltre presunte pressioni, inadempienze, responsabilità da parte di numerosi dirigenti centrali dell’Istituto, che, se fossero provate, fornirebbero un’immagine devastante dell’INPS.

 

Quello che non è accettabile dell’articolo di “Libero” è il tentativo di mettere tutto insieme in un maleodorante minestrone, descrivendo un sistema nel quale tutti sono corrotti e conniventi per spartirsi impunemente un premio di produzione non dovuto. Respingiamo senza mezze misure questa generalizzazione, che non fa distinzione fra responsabilità individuali e risultati collettivi, difendendo il salario accessorio e l’incentivo dei lavoratori dell’Istituto. Il giornalista di “Libero” non sa che quei soldi, che ci vengono dati per il raggiungimento di obbiettivi di produzione, sono parte dei rinnovi contrattuali che invece di finire nella retribuzione tabellare sono stati destinati al Fondo di Ente per finanziare la produttività. Sarebbe ora che quei soldi entrassero stabilmente nella nostra retribuzione, senza il ricatto del raggiungimento di obbiettivi di produzione.

 

Le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS gestiscono oltre 22 milioni di iscritti alle diverse gestioni e quasi 25 milioni di assegni previdenziali e assistenziali, ricevono giornalmente centinaia di migliaia di cittadini utenti ai quali forniscono consulenza e supporto, tutto questo con una carenza di organico ormai cronica anche rispetto ad un organico attuale che non risponde alle reali esigenze dell’Ente e che è il frutto dei continui tagli attuati a seguito dei provvedimenti di revisione della spesa (spending review). Se ci sono specifiche responsabilità si persegua individualmente chi ha sbagliato, ma non si generalizzi. Respingeremo ogni crociata che miri a ridurre le nostre retribuzioni e non permetteremo a nessuno di attaccare il nostro salario accessorio.

 

Quel che invece è evidente è il fallimento degli attuali vertici dell’INPS, Presidente e Direttore generale, che, ad oltre un anno dal loro insediamento, sono causa della progressiva perdita di ruolo e credibilità dell’Ente e di continuo imbarazzo. E’ venuto il momento che passino la mano e che il Governo si decida a rivedere la governance dell’Istituto, decidendo per una forma di governo collegiale che assicuri reale democrazia e trasparenza. LIBERIAMO L’INPS.