Nel pomeriggio di ieri è stata presentata la bozza di contratto integrativo 2014. Sembra che l’amministrazione e le altre organizzazioni sindacali abbiano finalmente compreso quel che andiamo ripetendo da tempo in merito alla necessità di accelerare i tempi di definizione dei contratti integrativi per evitare di definire gli accordi l’anno successivo a quello di validità, quando ormai la produzione è consolidata e gli spazi di contrattazione estremamente ridotti.
PERSI 20 MILIONI IN DUE ANNI
A parte questo dato, nei contenuti ci sembra che la proposta non sia affatto positiva. Cominciamo dalle risorse complessive del Fondo di ente che, in due anni, tra il 2012 e il 2014, diminuiscono di 20 milioni di euro (compreso il taglio di 8 mln sul 2012). Un dato allarmante, che deve spingere tutti a chiedere al governo un cambiamento delle attuali norme che impediscono la crescita del Fondo e impongono l’eliminazione delle risorse relative al personale che termina l’attività lavorativa in corso d’anno.
Nei contenuti, il contratto integrativo 2014 recepisce il punto dell’Accordo di programma (firmato da CGIL-CISL-UIL-CISAL) relativo alla costituzione di un nuovo TEP, a partire dal 1° gennaio 2014, che accorpa le diverse voci del salario accessorio ricorrenti mensilmente (TEP/SAP/ASSEGNO DI GARANZIA/ART. 23) e resta legato alla valutazione individuale correlata al raggiungimento degli obiettivi di produzione. Gli importi del nuovo TEP sono così graduati: da A1 a C2 € 265,00 – C3 € 270,00 – C4/C5 € 290,00. Non è più prevista la quota di maggiorazione del 7% di incentivo per i livelli economici da A1 a C2.
E’ questa la risposta che CGIL-CISL-UIL-CISAL volevano dare ai mansionisti delle Aree A e B con l’Accordo di programma? COMPLIMENTI!!!
SOTTRATTI 33 MILIONI AGLI INCENTIVI
Per finanziare il nuovo TEP si spostano 33 milioni di euro dai capitoli dell’incentivo (ordinario e speciale) alla voce “trattamenti di professionalità e produttività”. Senza risorse economiche aggiuntive, quindi, è solo una partita di giro, che va sicuramente in una direzione condivisibile di stabilizzare mensilmente una quota consistente di premio di produzione, ma fa emergere con chiarezza quanto andiamo affermando da tempo: l’integrazione delle retribuzioni è finanziata direttamente dai lavoratori con le loro risorse. Ora si apre un problema rispetto agli incentivi. Ci sarà chi ci rimette? E quanto? E’ sempre più evidente che si pone il problema di reperire risorse aggiuntive, oppure di seguire la strada indicata dalla USB di caricare il costo delle posizioni organizzative sul bilancio di ente e far rientrare nel Fondo dei lavoratori i 28 milioni di euro dello straordinario che dal 2009 sono confluiti nel bilancio dell’Istituto.
NEL 2014 NIENTE PASSAGGI
Nessun impegno per nuove selezioni e passaggi all’interno della singola area. E’ chiaro così che CGIL-CISL-UIL-CISAL nel 2014 non vogliono far ripartire i passaggi di livello economico, con buona pace di tutti e per primi dei mansionisti delle Aree A e B.
USB nella propria piattaforma per l’Accordo di programma, da tradurre nei contratti integrativi aveva avanzato due proposte:
- Un’indennità mensile di professionalità, scollegata dalla produttività, con importi maggiori per i livelli economici più bassi, così da ridurre sensibilmente la forbice della retribuzione complessiva con i livelli economici superiori;
- La ripresa dei passaggi economici, con decorrenza dicembre 2014, con priorità per le Aree A e B.
Dal 2015 in poi, USB aveva proposto la ripresa dei passaggi economici per tutti e delle progressioni verticali da un’area all’altra.
Torneremo a sollecitare risposte e impegni adeguati nell’interesse di tutti i lavoratori, finché non si capisca che l’integrazione deve rappresentare per i lavoratori un’opportunità e non una calamità.
TELELAVORO DOMICILIARE E SATELLITARE
Nella stessa riunione è stato presentato un documento sul Telelavoro, che sarà argomento di un successivo, specifico comunicato.
ESUBERI
Nessuna particolare novità sulla scadenza dei pensionamenti del personale in esubero, che per ora rimane 1° febbraio 2015. E’ necessario che l’amministrazione affretti i tempi del necessario confronto sull’organico e sull’ordinamento dei servizi per dare certezza ai colleghi e non scadere nel ridicolo di continui rinvii su un argomento così delicato, dando l’impressione che si giochi sulla pelle delle persone.
Abbiamo posto all’amministrazione il problema dei colleghi inseriti nella graduatoria degli esuberi, che hanno presentato contemporaneamente domanda per essere inseriti nella graduatoria dei 2.500 salvaguardati titolari di permessi Legge 104. Ci era stato segnalato, infatti, un blocco alla procedura che impedisce a questi lavoratori di essere presenti su entrambe le liste. Ovviamente, qualora dovessero trovare soluzione come salvaguardati verrebbero tolti dalla graduatoria interna degli esuberi. Il Capo del Personale ha preso l’impegno d’intervenire per assicurare ai colleghi interessati la collocazione nelle due graduatorie. Seguiremo la vicenda con attenzione.
MOBILITA’ NAZIONALE E REGIONALE
Su pressione di alcune organizzazioni sindacali non verrà più inviato il messaggio che avrebbe obbligato i direttori regionali a mettere prioritariamente a disposizione della mobilità regionale sedi comprese nel bando di mobilità nazionale ma che non erano state indicate in quelli regionali. E’ il caso soltanto di alcuni territori, ma è emblematico di come i pasticci dei dirigenti si riflettano negativamente sugli interessi dei lavoratori.
Il Capo del Personale ha assunto l’impegno a fare una ricognizione all’indomani della scadenza dei bandi di mobilità nazionale, per verificare come impattano i casi specifici. Nel frattempo in alcuni territori, per esempio in Toscana, si sta ricorrendo con accordi ad assegnare temporaneamente in quelle sedi il personale della regione. Una soluzione provvisoria che USB sostiene, ma che deve trovare al più presto soluzione definitiva, poiché se non è giusto ledere l’interesse di chi ha presentato la domanda di mobilità nazionale verso quella specifica sede, è altrettanto giusto tutelare l’interesse del personale della regione che magari da anni attende di potersi trasferire in quella specifica sede.
RIFORMA P.A. E SCIOPERO GENERALE DEL 19 GIUGNO
Domani, 12 giugno, USB pubblico impiego terrà un presidio davanti alla sede del Ministero della semplificazione e della pubblica amministrazione, in occasione della convocazione sindacale per la presentazione da parte del ministro Madia della Riforma della pubblica amministrazione.
Al ministro USB chiederà risorse certe per il rinnovo dei contratti scaduti nel 2009, stabilizzazione dei 250.000 lavoratori precari pubblici e nuove assunzioni, a partire dall’utilizzo delle graduatorie dei concorsi espletati, reinternalizzazione dei servizi e nuovi investimenti nella pubblica amministrazione, per restituire ai cittadini i servizi tagliati o privatizzati.
Il blitz della USB al Forum PA ha riportato al centro dell’attenzione del governo e della stampa la questione del rinnovo dei contratti, che era stata accantonata e rimossa.
Il 19 giugno lo sciopero generale del pubblico impiego e delle aziende partecipate o esternalizzate che operano nella pubblica amministrazione, porterà in piazza questa piattaforma con manifestazioni in tutte le regioni.