Da quando Saltalamacchia è Capo del Personale, la Lombardia, della quale è stato in precedenza direttore regionale, ancora più di prima è diventata terra di sperimentazione delle future scelte dell’Amministrazione. E’ successo con Quattrone e sta accadendo lo stesso con Pone.
Ultima in ordine di tempo è la vicenda legata all’attribuzione del coefficiente di merito 1,2, che in questi giorni sta infiammando la regione del nord, a cominciare da Monza.
In sostanza il direttore regionale Pone ha detto ai direttori provinciali di individuare per ogni sede tre lavoratori a cui assegnare il punteggio di 1,2, previsto dagli accordi sulla produttività firmati da CGIL-CISL-UIL. Tra i lavoratori, giustamente, si è manifestata molta preoccupazione in vista delle selezioni concorsuali interne, per le quali è previsto che il lavoratore a cui sia stato assegnato nel triennio 2013-2015 il coefficiente 1,2 vedrà moltiplicato per tale valore il punteggio complessivo ottenuto per anzianità, titolo di studio e test.
Oggi pomeriggio è in corso una riunione sindacale regionale con il direttore della Lombardia, ma abbiamo avuto modo di approfondire la questione con l’Amministrazione centrale che ci ha assicurato che il coefficiente non sarà applicato in modo retroattivo, quindi, varrà solo a partire dal secondo trimestre del 2016. Non potrebbe essere altrimenti, stando al testo dell’accordo.
Se la scelta non avrà effetti sulle imminenti selezioni interne, i cui bandi scadono in giornata, un contraccolpo potrà averlo in futuro, quando saranno presumibilmente applicate le fasce di merito previste da Brunetta e confermate dal ministro Madia. Il direttore regionale della Lombardia si porta avanti con il lavoro, dunque, e comincia a sperimentare l’applicazione sistematica del coefficiente riservato a chi dà un apporto lavorativo “altamente innovativo”.
A parte il fatto che ci si dovrebbe spiegare in cosa si concretizzi tale definizione, che si presta invece a scelte clientelari, considerata anche la riservatezza che si fa sui nomi dei destinatari (sempre grazie a CGIL-CISL-UIL), ribadiamo la nostra contrarietà al coefficiente di merito dei super bravi e, più in generale, al ricatto dell’incentivo, costruito in massima parte con i soldi sottratti al rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. Dovremmo batterci tutti per la stabilizzazione definitiva di tutto il salario accessorio e farla finita con questa farsa della produttività.
VOGLIAMO UN CONTRATTO CON TUTELE
E RISORSE ECONOMICHE ADEGUATE
A CASA CGIL-CISL-UIL NEMICI DEI LAVORATORI