L’INPS finalmente sembra aver voltato pagina e chiuso definitivamente i conti con il recente passato. Nel pomeriggio di ieri il Commissario straordinario ha incontrato i sindacati maggiormente rappresentativi dell’ente, aprendo la riunione con un intervento intenso, che ha trasmesso una grande energia e toccato temi importantissimi riguardanti il ruolo e il futuro dell’INPS.
La brevità del tempo a disposizione ha obbligato il Commissario ad esporre poco più di un elenco, un insieme di capitoli, dai quali tuttavia è risultata evidente la netta differenza nei contenuti con il precedente organo di governo dell’ente. Il Prof. Conti ha rimarcato inoltre l’intenzione di voler operare a stretto contatto e in grande trasparenza con la Tecnostruttura. E’ da qui che vogliamo partire, per sottolineare il clima costruttivo che si va delineando e che fa la prima, grande differenza con il recente passato.
Il Commissario straordinario non ha nascosto le difficoltà derivanti da un incarico che è a termine e dal contesto di crisi che continua a condizionare l’azione dell’Istituto, chiamato a rispondere ai pressanti bisogni dei cittadini sul fronte dell’assistenza oltre che su quello della previdenza. Il Commissario è rimasto molto impressionato dai sacrifici imposti all’INPS negli ultimi anni, sia in termini di maggiori risparmi richiesti sia per quanto riguarda i tagli all’organico, annunciando che, a partire dal Piano industriale dell’ente, sarà seguita ogni possibile strada per arrivare a sbloccare il turn over ed assumere giovani lavoratori.
Punto centrale dell’intervento ci è parso il passaggio in cui il Prof. Conti ha sottolineato l’esigenza di assicurare ai giovani di oggi una vecchiaia dignitosa, intervenendo con iniziative innovative sull’attuale impianto complessivo del sistema previdenziale pubblico. Più di tanto non ha detto, ma il tema è tra le priorità sulle quali a nostro parere si deve intervenire.
Non è mancato un richiamo all’attuale sistema di governance dell’Istituto e alla necessità di apportare modifiche che assicurino all’ente un governo collegiale e una netta divisione tra l’organo d’indirizzo e quello di gestione.
Augurando al Commissario straordinario buon lavoro, nel nostro intervento abbiamo innanzitutto registrato l’importanza dei temi toccati, l’efficacia con cui sono stati presentati e il ritrovato clima di serenità tra gli organi dell’Istituto.
Partendo dalla mozione approvata nelle settanta assemblee promosse fin qui dalla USB sul territorio nazionale, abbiamo sottolineato l’importanza di far recuperare pienamente all’ente quelle funzioni che ne fanno un pilastro del Welfare del Paese. Necessario, a nostro parere, intervenire sulle Riforme del mercato del lavoro e della previdenza, per cancellare quelle forme di precariato legalizzato che hanno sottratto negli anni preziose risorse alle casse dell’INPS e diritti e dignità ai lavoratori, valorizzando al tempo stesso la previdenza sociale pubblica attraverso un intervento radicale sul sistema di calcolo contributivo che, allo stato attuale, produrrà nella maggior parte dei casi pensioni da fame, al livello, se non addirittura al di sotto, dell’assegno sociale.
Parte integrante di questi obiettivi è la necessità di attuare una dura lotta all’evasione contributiva e alle illegalità, per recuperare risorse economiche e assicurare la corretta applicazione dei contratti di lavoro. Tale controllo deve essere effettuato anche all’interno dell’ente nei confronti delle società esterne, perché non è accettabile che dentro le mura dell’INPS operino lavoratori con contratti non coerenti con la prestazione fornita. Indispensabile, anche a tale proposito, assicurare il massimo della trasparenza nella gestione degli appalti per non lasciare la minima ombra sulle modalità di affidamento delle commesse.
Pur ritenendo opportuno investire nello sviluppo tecnologico, abbiamo rinnovato la nostra contrarietà all’utilizzo esclusivo del canale telematico per l’accesso alle prestazioni dell’Istituto, tornando a contestare l’assetto organizzativo elaborato con la determinazione presidenziale N. 140 del 2008 che ha visto poi negli anni l’ente costretto ad intervenire con numerose correzioni e con parziali retromarce. L’INPS deve rimanere radicato nei territori e aperto ai bisogni dei cittadini. Non più rinviabile un investimento sulle risorse interne, per riattivare sviluppi professionali e nuove assunzioni, anche per perseguire una politica di reinternalizzazione di servizi e attività oggi affidate all’esterno e garantire un parziale ricambio generazionale necessario per assicurare un futuro all’ente.
Rispetto alla governance, abbiamo sottolineato l’esigenza di un governo collegiale dell’Istituto che non sia stretta cinghia di trasmissione del potere politico e che non veda nell’organo di governo la presenza delle organizzazioni sindacali.
Infine, abbiamo ravvisato l’esigenza per l’ente di riconquistare autonomia e potere contrattuale nei confronti dei ministeri vigilanti e del governo del Paese.
Il Commissario straordinario ha seguito con grande interesse i nostri ragionamenti e sulla governance si è espresso con chiarezza per una netta differenziazione dei compiti tra organo d’indirizzo, nel quale sono presenti le rappresentanze dei lavoratori, e organo di governo, nel quale si deve scongiurare la presenza dei sindacati per evitare cogestioni.
Non possiamo che dare un giudizio positivo di questo primo incontro. In un clima sereno si sono potuti affrontare temi concreti e importanti. Ora bisognerà vedere i fatti. Certamente cambiali in bianco non ne firmiamo. Speriamo si possa lavorare insieme, ciascuno con il proprio specifico ruolo, per raggiungere risultati positivi per l’ente, per i lavoratori e per i cittadini utenti.