Dopo il comunicato N. 50 dell’8 giugno scorso, intitolato “C’E’ MOLTO DA FARE: COMINCIAMO DAI LAVORATORI A/B”, con il quale affrontavamo i diversi problemi dei lavoratori delle aree A e B, indicando le opportune e necessarie soluzioni, oggi vogliamo affrontare la questione relativa al riassorbimento del TEP.
Se nel 2016 e 2017, in occasione dei passaggi interni alle aree, non si fosse proceduto con il riassorbimento del TEP nella misura del 70% del costo del passaggio, non ci sarebbero state risorse sufficienti ad assicurare il numero di passaggi che si è riusciti ad ottenere.
Tuttavia, la decurtazione non può che essere temporanea e il contratto integrativo 2018 a nostro parere deve ripristinare il valore del TEP per intero adeguandolo alla posizione economica rivestita (es. se si è passati da C3 a C4 è giusto percepire il TEP del livello economico C4).
Questo è uno degli obiettivi che ci siamo dati per il 2018, ma se la contrattazione integrativa tarderà ad essere avviata, o si continuerà ad impedire alla USB di dare il proprio contributo al tavolo sindacale nazionale, questo risultato d’interesse generale rischia di naufragare insieme alle selezioni per i passaggi interni alle aree e tra le aree, che, per avere decorrenza 1° gennaio 2018, devono essere bandite al più presto e concludersi entro l’anno.
Noi continueremo a fare la nostra parte per portare a soluzione i diversi problemi, perché siamo un sindacato e come tale ci occupiamo di risolvere i problemi concreti dei lavoratori.