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Lazio

RISCOSSA CIOCIARA

Roma,

Comunicato n. 46/13

Nell’incontro svoltosi lo scorso venerdì con la direzione della sede provinciale di Frosinone sono state affrontate in primis le problematiche inerenti l’avvio della prevista fase d’integrazione, decollata nel territorio ciociaro solo da pochi mesi.

Tutto il personale ex INPDAP pari a 39 unità ha trovato allocazione nello stabile INPS, mentre i lavori già programmati da tempo risultano in via di ultimazione, così come la sistemazione degli archivi. Restano ancora da gestire alcune “sacche” di arretrato, determinatesi nel corso delle precedenti gestioni e trascinate nel tempo dalle continue sperimentazioni (che comunque dovrebbero andare presto ad esaurirsi senza ulteriori problemi) mentre l’emergenza nel settore delle prestazioni a sostegno, relativa alla grave crisi della Videocon di Anagni con 1.200 lavoratori circa in mobilità, è rientrata.

Abbiamo naturalmente fatto subito presente che, accanto alla nuova immagine accattivante della sede, quello che ci interessa salvaguardare è poi la sostanza, a cominciare dal rapporto non sempre facile con l’utenza e dalle retribuzioni dei dipendenti, che vanno tutelate a prescindere con motivazioni preventive e non con tardive giustificazioni riguardanti il disagio: a buon intenditor poche parole.

Abbiamo successivamente sollevato il problema che persiste del numero verde da implementare e della situazione oggettivamente diversa tra la sede madre e le agenzie, in relazione alle precise risposte da fornire alla cittadinanza sempre più esigente. In proposito sarà quanto mai necessaria una formazione degna di questo nome e non un semplice affiancamento, come purtroppo si è verificato.

Sono state date ampie rassicurazioni sulla presenza costante di un addetto alla reception e del funzionario di sala presso le strutture di Frosinone e di Cassino, con la programmazione di eventuali sostituzioni nell’imminente periodo festivo.

Dopo l’ennesimo sopralluogo effettuato presso l’agenzia di Sora, grazie ai rilievi sollecitati dalla USB, sembra finalmente essersi avviato a soluzione il problema quasi atavico della mancanza d’acqua, finora tamponato con taniche indecenti.

Risulta infatti autorizzata di recente la spesa per la installazione (nel prossimo mese di gennaio) di una autoclave con chiusura ermetica interna, un impianto indispensabile per incrementare la pressione di acqua potabile rispetto alla rete di distribuzione, di cui sarà dotata l’agenzia. Insomma, tanto tuonò che piovve.

Nel contempo, dopo aver lavorato tutte le pratiche ASPI e le tante ricostituzioni documentali inviate dalla sede provinciale in periferia, i dipendenti dell’agenzia si stanno ora occupando della invalidità civile e delle sentenze, mentre le prime liquidazioni sono rimaste a Frosinone. Sarebbe in ogni caso preferibile fare una chiara programmazione per lavorare a flusso continuo, anziché a tappe forzate.

La successiva assemblea ha esaminato, prendendo lo spunto dalla nota tecnico politica alla relazione inviata da USB sulla nuova ipotesi di riorganizzazione che ha letteralmente investito l’area metropolitana romana (vedi), i contenuti della riduzione di spesa imposta per decreto e la mancata condivisione del progetto, nonché il mancato reperimento di circa 45 milioni di euro necessari per l’avvio.

La delegata responsabile della Federazione Territoriale ci ha infine comunicato la recente apertura di una nuova sede USB in località Isola Liri (alto frusinate).