Nella riunione del tavolo sindacale nazionale del 21 marzo scorso abbiamo ascoltato più volte richiami alla necessità di pacificare l’INPS e di assicurare trasparenza, per recuperare un corretto rapporto tra amministrazione e organizzazioni sindacali ed assicurare ai lavoratori dell’Ente un positivo clima di lavoro.
Purtroppo le dichiarazioni sono state contraddette immediatamente dai fatti. Mentre a quel tavolo si discuteva dell’attività di Vigilanza, era già bello e pronto un ordine di servizio, a firma del Direttore generale, con l’istituzione di tre gruppi di lavoro nazionali per l’attuazione della collaborazione istituzionale tra INPS e Ispettorato Nazionale del Lavoro, il cui coordinamento è affidato al Direttore centrale Entrate Contributive e al Direttore centrale Organizzazione e Sistemi Informativi, nell’ambito delle rispettive competenze.
Il Direttore centrale delle Entrate, presente al tavolo, si è ben guardato dall’informare le organizzazioni sindacali della scelta assunta il giorno prima dal Direttore generale e della quale non poteva non essere a conoscenza.
E’ questo il modo in cui si cerca la pacificazione? Prendendo in giro i rappresentanti dei lavoratori? E’ questo il modo in cui i responsabili della gestione dell’Ente intendono la trasparenza? Scodellando gruppi di lavoro individuati con metodi che non è dato sapere ma che si possono in parte immaginare?
Non importa se dietro questa operazione ci sia o no lo zampino dell’ANIV: è il metodo che non è cambiato rispetto al passato. Non c’era trasparenza prima e non ce n’è neanche adesso. Il resto sono chiacchiere, belle parole prive di significato. Se è lo scontro che l’amministrazione sta cercando, sappia che ci trova più che preparati a raccogliere la sfida, anche se avremmo preferito trovarci di fronte una controparte realmente interessata a ricostruire un clima positivo all’interno dell’Ente, nell’interesse dei lavoratori, dei cittadini utenti e delle funzioni dell’INPS.