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SI DOVEVA PARLARE DI CONCORSI PUBBLICI …MA I BANDI DOVE SONO?

Nazionale,

Comunicato n. 50/17 In allegato il testo aggiornato del Contratto integrativo 2017

L’unico effetto pratico della riunione del tavolo sindacale nazionale di ieri è stata la sottoscrizione di un testo aggiornato del Contratto integrativo 2017, resasi necessaria a seguito dell’implementazione del Fondo con maggiori risorse economiche. La firma è servita anche per chiarire meglio le modalità di recupero del TEP per quanto riguarda i passaggi economici 2016-2017, circoscrivendo gli effetti temporali di tale recupero.

L’amministrazione ci aveva convocato sui bandi di concorso per 365 nuove assunzioni ma, a quanto sembra, i bandi ancora non sono stati definiti e continuano a viaggiare diverse ipotesi, anche se su internet si legge nel dettaglio quali saranno i requisiti culturali richiesti. Ci chiediamo a cosa serva inserire un argomento all’ordine del giorno se poi non si è in grado di fornire informazioni circostanziate. Quando sarà il momento, ci sarà anche da discutere la quota di posti da riservare al personale interno per il passaggio all’area superiore. Quello che è stato chiarito è che prima di procedere alle assunzioni dall’esterno relative al concorso per 365 posti a C1, l’amministrazione dovrà bandire una procedura di mobilità verso l’INPS e scorrere entro il 16 ottobre le graduatorie ancora in vigore per 259 nuove assunzioni. C’eravamo impegnati con i colleghi idonei al concorso interno a C1 a  verificare l’attualità di quella graduatoria. L’avvocato ci ha anticipato che la giurisprudenza attualmente è negativa, almeno in primo grado, nei confronti delle rivendicazioni dei lavoratori, ma che ci sono ragioni per impiantare il contenzioso. In ogni caso, la prossima settimana ci farà fornito un parere pro veritate che diffonderemo a tutto il personale.

La riunione è cominciata con la presenza del presidente e del direttore generale. Boeri ha introdotto alcuni argomenti come: sicurezza, nuove competenze per l’Istituto, elogiando il sito e il funzionamento delle procedure esterne, sottolineando che i problemi risiedono nelle procedure interne. Esattamente il contrario di quello che di lì a breve avrebbe sostenuto il dirigente dell’informatica chiamato a riferire sul cattivo funzionamento delle procedure, evidenziato più volte dalla USB anche con la specifica richiesta di un incontro su tale materia. Quanto accaduto ieri è l’esempio lampante della necessità di reinternalizzare l’informatica e di procedere a corpose nuove assunzioni in quel profilo. Sulle assunzioni, il presidente si è limitato a ripetere i numeri che già conoscevamo. Null’altro.

Il Direttore generale, dopo aver esaltato quanto fatto dall’amministrazione dalla sua nomina in avanti ed aver polemizzato con le altre organizzazioni sindacali per volantini che non le sono piaciuti e sui quali è intervenuta con un suo comunicato inviato a tutto il personale (evidentemente è abituata a ricevere solo carezze dai sindacati complici), ha scaricato sul sindacato la responsabilità della sporadicità degli incontri sindacali.

Non potevamo lasciare passare sotto silenzio un’affermazione non vera, poiché la rarefazione delle riunioni è responsabilità principalmente  dell’amministrazione. Nel nostro intervento abbiamo contestato duramente il direttore generale e il presidente per come sta andando l’ente. Ci sembra che i vertici vivano su un altro pianeta e non si rendano conto della drammatica realtà in cui il personale è costretto ad operare, perché non vogliamo pensare che essi stessi siano il motore di tale deficit. In ogni caso le responsabilità vanno ascritte innanzitutto ai vertici ed è per questo che ne abbiamo chiesto le dimissioni dall’incarico. A nostro parere all’INPS c’è bisogno di voltare celermente pagina, di ripristinare un governo collegiale dell’ente e di recuperare un potere contrattuale vero con il governo. Siamo fortemente preoccupati della piega che ha preso la situazione, consapevoli che l’Istituto sta vivendo una delle sue fasi più difficili e delicate.

Per rispondere ai problemi di sicurezza nelle sedi, presidente e direttore generale non hanno di meglio da proporre che il ripristino di barriere nei confronti dell’utenza e l’istallazione di telecamere collegate con le stazioni dei carabinieri. Non ci sembrano le soluzioni appropriate. Non dobbiamo dare l’idea di un INPS che si chiude e che alza barriere contro i cittadini o che istalla inutili  telecamere, dal momento che le aggressioni avvengono quasi sempre agli sportelli, che sono postazioni di lavoro e come tali impossibili da sorvegliare con apparecchiature video. Occorre garantire un adeguato servizio di vigilanza in tutte le sedi, comprese le più sperdute Agenzie territoriali, dove invece non di rado è chiesto ai dipendenti di sobbarcarsi l’onere di aprire e chiudere l’edificio, con l’assunzione di una responsabilità non dovuta. Ma non è solo questo. Occorre fare in modo che le procedure funzionino regolarmente, che il personale chiamato a svolgere compiti d’informazione sia realmente formato e preparato, occorre agire anche con sistemi informatici di prenotazione a distanza dell'appuntamento, come avviene ad esempio nelle Agenzie Fiscali. Il direttore generale ha banalizzato le nostre proposte parlando di “benaltrismo”. E’ del tutto evidente la distanza culturale e istituzionale che ci separa.

Per quanto riguarda i problemi alle procedure informatiche, ma, più in generale, sulle problematiche inerenti l’intera materia, il capo del personale ha raccolto la nostra richiesta impegnandosi a convocare un apposito tavolo di approfondimento.

Il direttore centrale della DSU, dopo essere intervenuto su alcuni aspetti gestionali della propria direzione, ha rappresentato l’esigenza di convocare specifici incontri su singoli argomenti, esigenza raccolta favorevolmente da tutti.

La riunione è stata aggiornata a mercoledì 26 luglio, con l’impegno del direttore generale a convocare il tavolo ogni mercoledì. Vedremo…