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Lazio

SI RIPARTE VENTRE A TERRA

Roma,

Comunicato n. 10/14

 

Ancora una volta su tavoli separati per espressa volontà della casta, si è svolta ieri la programmata riunione regionale sulla riorganizzazione logistica dell’area metropolitana romana, l’integrazione delle direzioni INPS ed ex INPDAP e infine  lo scorrimento delle graduatorie di mobilità.

 

La direzione regionale ha inizialmente provato per la verità troppo timidamente a riunificare i tavoli, essendo la delegazione in formato ridotto e trattandosi in buona sostanza della classica informativa da fornire periodicamente alle OOSS, salvaguardando comunque alla fine la contestualità con due incontri successivi.

 

Considerati gli ampi spazi disponibili presso la grande struttura di Roma Aurelio è intenzione dell’amministrazione attivare con urgenza lo spostamento definito temporaneo (si prevede fino al prossimo ottobre) di 3 informatici e 24 ispettori dalla sede Flaminio, per fornire una sistemazione adeguata ai 91 dipendenti ex INPDAP che provengono da via Beccaria. Tutto ciò con lavori di ristrutturazione e di climatizzazione degli ambienti che dovrebbero essere ultimati entro l’anno.

 

La nostra proposta di aprire nel merito un ventaglio di possibilità sul personale ispettivo ha incontrato la rigidità della direzione regionale (che ci ha comunque confermato il carattere assolutamente provvisorio della soluzione prospettata), mentre per altri 40 colleghi c’è ora il rischio oggettivo che vadano gioco forza a colmare le situazioni di maggiore criticità presenti sul territorio metropolitano, vale a dire quelle gravemente carenti all’Amba Aradam e del Casilino in primis.

 

In tema di accorpamento degli stabili dopo il recente spostamento di personale a Velletri, sono previste altre allocazioni presso la struttura INAIL per l’agenzia di Civita Castellana e presso il convitto ex INPDAP per l’agenzia di Anagni.

 

Ci è stato successivamente consegnato il nuovo organigramma della direzione regionale Lazio (vedi allegato), di complessità “A” ed alquanto farraginoso, con 8 figure dirigenziali di secondo livello o aree manageriali (di cui due progetti) e ben 25 team con altrettante posizioni organizzative diversamente indennizzate.

 

Il che, specie in un simile frangente, ci è sembrato francamente indecoroso ed inaccettabile. Ma bisognerà rammentare che l’organizzazione del lavoro, grazie a lungimiranti felici accordi siglati dai soliti noti, non è più oggetto di trattativa.

 

Abbiamo a questo punto rinnovato la richiesta di rivedere i carichi di lavoro, di ridurre drasticamente il numero delle posizioni organizzative e di evidenziare la quota parte dei risparmi da destinare al personale o “dividendo dell’efficienza”.

 

Indicazione peraltro già contenuta nella Nota tecnico politica USB alla relazione sulla ipotesi di riorganizzazione dell’area metropolitana romana del 4 dicembre scorso.

 

Su nostra precisa sollecitazione, sono state affrontate le problematiche inerenti il Punto INPS di Anzio, che va salvaguardato nel rispetto di personale ed utenti. L’amministrazione ha condiviso in merito le nostre preoccupazioni nonché tutte le richieste di cui al precedente comunicato, predisponendo i relativi interventi.

 

Mentre sul versante “dove non saremmo mai andati se avessimo saputo prima” la novità è rappresentata dal fatto che gli archivi saranno poi dislocati da via Spegazzini al magazzino Delta di Pomezia.

 

Insomma, si riparte ventre a terra con una gragnuola di iniziative, delle quali si prende doverosamente atto, ma ancora una volta ci si chiede: per andare dove?