L’Esecutivo regionale Lazio dell’USB esprime soddisfazione per la notevole partecipazione dei ferrovieri di Roma allo sciopero generale di venerdì 27 scorso contro le politiche, di attacco ai diritti e alle tutele di cittadini e lavoratori, del governo Monti.
Uno sciopero difficile quanto necessario, che ha visto i sindacati di base promuovere ancora l’iniziativa popolare e democratica nel Paese per denunciare e contrastare apertamente la scelta di subordinazione alle potenze politico/economiche occidentali (con gli USA a fomentare per lo scopo le necessarie alleanze in Europa come fossimo ancora nel ‘45), di apparati politici, tecnici, informazione e sindacati, ancora detti della concertazione ma che sempre più appaiono come quelli del tradimento nazionale.
Una bella manifestazione nazionale a Roma ha dato visibilità e voce a migliaia di lavoratrici e lavoratori “non concertative/i” che stampa e televisione avevano pervicacemente tenuto lontano dai loro santuari di predicozza quotidiana nei giorni prima dello sciopero.
Allora è una maggiore soddisfazione rilevare che solo negli impianti della Manutenzione Infrastrutture di Roma c’è stata un’adesione allo sciopero del 16% totale, e che questa si è manifestata in alcuni impianti con picchi del 90%! E dalle altre regioni giungono notizie similari. Davvero una bella prova se confrontata con le ultime (stanche) risposte dei ferrovie alle chiamate di sciopero dei “concertativi et affini”.
Un’adesione che si è basata anche sulle parole d’ordine che i ferrovieri hanno apportato alla protesta più generale:
· rinnovo ed obbligo di applicazione per tutte le imprese del settore del CCNL Attività Ferroviarie
· incremento dell’occupazione, degli stipendi e della sicurezza sul lavoro
· difesa e sviluppo del potenziale industriale del gruppo FS, sia per i treni che per la rete
· contro i licenziamenti politici e da svendita dei servizi di trasporto
L’auspicio e perciò l’impegno del sindacato USB per il settore ferroviario è per l’apertura di una nuova stagione di contrattazione che, sfidando i “vizi” dei tempi, attraverso la crescita del sindacalismo di base, rilanci le piccole e le grandi vertenze insabbiate e/o in corso di insabbiamento, insieme alla partecipazione attiva dei ferrovieri alle decisioni che li riguardano.