17 ottobre 2008 – SCIOPERO GENERALE di CUB-COBAS-SdL
30 ottobre 2008 – PATTO PER IL PUBBLICO IMPIEGO firmato da CISL-UIL e GOVERNO
03 luglio 2009 – SCIOPERO GENERALE del PUBBLICO IMPIEGO di RdB CUB-COBAS-SdL
02 luglio 2009 – DECRETO dei MINISTRI BRUNETTA e TREMONTI
Partiamo da qui, da queste apparenti coincidenze. Il 30 ottobre del 2008, a pochi giorni dalla straordinaria partecipazione dei lavoratori del pubblico impiego allo sciopero generale proclamato dal sindacalismo di base (all’INPS scioperarono 6.933 lavoratori), CISL e UIL corsero dal Governo a firmare un Protocollo d’intesa che spacciarono, nei mesi a seguire, come la soluzione negoziata ai tagli inflitti dalla Legge 133 agli incentivi dei lavoratori pubblici.
Ma cosa conteneva il Protocollo? In tema di incentivi si limitava a ripetere quanto già previsto all’art. 61, comma 17, della Legge 133/2008 in merito ad un possibile recupero dei tagli prodotti ai Fondi di Ente dall’applicazione dell’art. 67, commi 2 e 5, della stessa Legge 133. Basterebbe andare a leggersi gli articoli citati ed il testo del Protocollo. L’unica novità riguardava la data del 30 giugno 2009, entro la quale il Governo avrebbe dovuto emanare il Decreto per il ripristino di parte delle somme sottratte ai Fondi.
Negli otto mesi successivi alla firma del Protocollo, CISL e UIL avrebbero potuto e dovuto chiedere conto al Governo dell’impegno assunto. Non lo hanno fatto, hanno piuttosto biasimato ogni iniziativa di protesta organizzata per chiedere la restituzione degli incentivi.
Soltanto a ridosso dello sciopero generale del pubblico impiego, proclamato dai sindacati di base per il 3 luglio, CISL e UIL hanno “minacciato” il Governo di convocare assemblee in tutti i settori di lavoro pubblici.
Il giorno prima dello sciopero del 3 luglio (altra coincidenza), i Ministri Brunetta e Tremonti hanno siglato un Decreto che spiega le modalità di applicazione dell’art. 61, comma 17, della Legge 133, in merito al ripristino di parte delle somme sottratte ai Fondi.
Il Decreto prevede che le amministrazioni dovranno comunicare alla Ragioneria Generale dello Stato l’ammontare degli effetti della disapplicazione delle leggi speciali, nonché eventuali risparmi eccedenti a quelli richiesti dal Governo e maggiori entrate rispetto al triennio 2005-2007, conseguite a seguito di attività aggiuntive a quelle istituzionali. La Ragioneria, in base ai risparmi ottenuti dalle amministrazioni, aggiuntivi a quelli previsti dal Governo, attribuirà a ciascuna amministrazione le risorse economiche per la contrattazione integrativa.
Non siamo alla restituzione di quanto sottratto ma alle modalità con cui sarà restituita almeno una parte delle risorse decurtate. Siamo in ogni caso oltre il termine del 30 giugno, concordato da CISL e UIL. Come si faccia in tale contesto a cantare vittoria ed a parlare di “accordi seri” e “risultati concreti” francamente fatichiamo a comprenderlo.
E’ fuori discussione che la pressione esercitata costantemente dai lavoratori in questo anno alcuni risultati li abbia prodotti, come l’abolizione delle nuove fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia, ma è altrettanto vero quanto andiamo ripetendo da tempo: alla fine di questa parte del percorso il Governo avrà ottenuto maggiore produttività in cambio di una diminuzione, più o meno cospicua, degli incentivi. Questo è il risultato di cui si dovrebbe essere fieri? Non ci si venga a dire che da altre parti i lavoratori sono licenziati o messi in cassa integrazione, perché è una logica remissiva e colpevolmente perdente. Prima ci si toglie tutto e poi dovremmo cantare vittoria perché con i frutti del nostro lavoro ci auto finanziamo un incentivo che era già nostro, perché costituito dalle risorse sottratte in questi anni ai rinnovi contrattuali?
LOTTIAMO PER
TRASFERIRE GLI INCENTIVI A SALARIO FISSO E CONTINUATIVO
METTIAMO AL RIPARO I NOSTRI STIPENDI
DALLE SANGUISUGHE DEL GOVERNO
SALVIAMOCI DA SINDACATI COMPLICI DEL GOVERNO
COSTRUIAMO L’UNITA’ DEI LAVORATORI
RESPINGIAMO LE RITUALITA’ DEGLI APPARATI SINDACALI