La riunione convocata giovedì scorso presso la sede regionale si è aperta con la precisa illustrazione del Piano formativo 2014 eminentemente diretto, com’era del resto comprensibile, all’integrazione piena tra le gestioni pubblica e privata.
Premesso che il ricambio generazionale resta oggi di fondamentale importanza per la sopravvivenza stessa dell’Istituto e considerato l’esodo ormai imminente di rilevanti professionalità, la direzione regionale ha definito il Piano una “pietra miliare” nel percorso già intrapreso e costellato da tutta una serie di interventi atti a favorire l’integrazione (ora in particolare delle 4 sedi romane ex INPDAP), specificandone la natura:
· interventi destinati a mantenere le competenze già esistenti;
· aggiornamento dell’albo degli esperti di materia;
· agenzia servizi contributivi in applicazione della circolare 36/2014;
· esigenze formative specifiche manifestate dalle strutture;
· salute e sicurezza.
In quest’ultimo caso, va opportunamente rammentato che i corsi di formazione sulla sicurezza che investono RLS e RSPP vanno comunque organizzati durante l’orario di lavoro: non possono cioè comportare oneri aggiuntivi a carico dei lavoratori (a differenza di quanto programmato in DG per i corsi con decorrenza odierna).
In merito all’elenco di cui sopra già inserito nel Piano che abbiamo condiviso, si precisa che sarà sempre possibile l’integrazione di ulteriori pacchetti formativi.
L’attenzione si è poi spostata sulle varie attività del polo PALS e sulle risultanze dell’incontro svoltosi al mattino presso la direzione metropolitana. L’occasione è stata sicuramente utile per dare voce al disagio lavorativo dei colleghi addetti al settore (scesi da 53 a 18), lasciati senza consegne dopo la soppressione dell’ ex ENPALS ed abbandonati al loro destino senza punti di riferimento. Bistrattati nei fatti, pur avendo pari dignità, probabilmente perché il numero è irrilevante.
L’informativa successiva ha riguardato la stipula di un protocollo tra la regione Lazio e la direzione INPS avente ad oggetto la cosiddetta staffetta generazionale, secondo il quale protocollo le imprese assicureranno in particolari condizioni il turn over tra i giovani e i pensionandi entro i 36 mesi (vedi documento allegato), mentre tutti gli adempimenti relativi a questa gestione saranno accentrati al Tuscolano.
Per quanto concerne i bandi per l’assegnazione delle posizioni organizzative, si sta provvedendo ad una riformulazione complessiva che riguardi sia dipendenti della gestione pubblica che della gestione privata senza inaccettabili differenze.
La conclusiva informativa sulle modifiche da apportare all’orario di servizio e di lavoro, secondo quanto disposto unilateralmente dall’amministrazione (Hermes n. 7492), è stata per il momento stoppata sul nascere dalla nota prodotta in data antecedente la riunione in linea con il dettato della nostra segreteria nazionale.
Nel rispetto reciproco dei ruoli e nella ricerca di soluzioni se possibile condivise nell’interesse dei lavoratori, abbiamo infine registrato positivamente una netta discontinuità a livello regionale rispetto alla precedente gestione, improntata a chiarezza di contenuti e franchezza di comportamenti che ci fanno ben sperare.