L’INPS, quando ci sono da tagliare diritti contrattuali e tutele, cita a memoria pareri della Funzione Pubblica, del MEF, dell’Aran, scaricando su tali soggetti istituzionali la responsabilità di interventi che riducono le garanzie dei lavoratori. Peccato che la stessa amministrazione dell’ente nazionale di previdenza sociale non sia altrettanto sollecita quando gli orientamenti sono favorevoli ai lavoratori.
E’ il caso del parere Aran N. 1844, rilasciato su quesito posto dal Comparto Regioni e Autonomie Locali in merito al riconoscimento di mansioni superiori. La risposta dell’Aran è stata pubblicata nella Newsletter del 26/5/2016.
In sintesi l’Aran scrive che è possibile attribuire, con provvedimento formale, in via temporanea e nel rispetto delle norme contrattuali e dell’art. 52 del D.Lgs 165/2001, non solo le mansioni superiori della posizione giuridica iniziale dell’area immediatamente superiore (per esempio nel caso di un lavoratore INPS dell’Area B il livello economico C1), ma anche le altre posizioni economiche della stessa area superiore (per esempio C2 o C3). Il parere dell’Aran scardina quanto fin qui sostenuto sul riconoscimento delle mansioni superiori e apre interessanti prospettive, affermando che spetta all’ente, in qualità di datore di lavoro, ogni valutazione in merito all’assegnazione delle mansioni superiori e alla durata di tale attribuzione.
Inoltre l’Aran specifica che in quei casi non occorre il possesso del titolo di studio richiesto per l’ingresso all’area superiore, in quanto l’assegnazione di mansioni superiori non costituisce una forma di inquadramento definitivo. Quel che conta è la effettiva capacità del lavoratore a svolgere le nuove mansioni.
Mentre l’Agenzia negoziale del governo, pur con la temporaneità dell’attribuzione delle mansioni superiori, apre ai mansionisti la via per il riconoscimento economico del lavoro effettivamente svolto, CGIL-CISL-UIL annunciano che con il prossimo rinnovo del contratto nazionale di lavoro proporranno di istituire i livelli economici B4-B5-B6, corrispondenti alla retribuzione tabellare rispettivamente dei C1-C2-C3. Insomma, per le organizzazioni sindacali che noi definiamo “complici”, la risposta al mansionismo è l’incremento del numero di posizioni economiche all’interno delle aree, così da “allungare” il percorso di avvicinamento all’area superiore.
Sfugge al geniale sindacalismo concertativo il valore della dignità che ha il giusto inquadramento per un lavoratore che è stanco di essere sfruttato. Non è solo un problema economico, è innanzitutto una questione di dignità. Ci si dimentica anche che le posizioni organizzative sono riservate all’Area C. E se ci fossero in Area B dei bravi funzionari con le competenze professionali e le caratteristiche per svolgere il compito di responsabile di posizione organizzativa, come potranno aspirare ad assumere nel tempo compiti di responsabilità, bloccando quei lavoratori nell’area di appartenenza
La risposta contrattuale al mansionismo a nostro parere resta l’area unica, corrispondente all’attuale Area C, dove collocare tutti i lavoratori delle aree inferiori insieme al personale già appartenente a quell’area.
Per giungere ad una ridefinizione delle figure di tutto l’ordinamento professionale.
Invitiamo i lavoratori a prendere posizione da subito, senza aspettare che ancora una volta CGIL-CISL-UIL svendano le loro sacrosante aspettative.
Sollecitiamo le lavoratrici e i lavoratori delle Aree A e B che ritengono di svolgere mansioni superiori, a compilare l’allegato modulo indirizzato ai direttori di sede con la richiesta di attribuzione delle mansioni superiori, indicando la posizione economica dell’area superiore che si ritiene debba essere assegnata, chiedendo allo stesso tempo la certificazione delle mansioni effettivamente svolte.
Avremmo voluto inserire un preciso riferimento al mansionismo in occasione della firma dell’ipotesi del contratto integrativo 2016, facoltà che non ci è stata permessa ne da parte dall’amministrazione ne da parte di CGIL,CISL,UIL. Torneremo a presentare tali proposte con la contrattazione per il CCNI 2017.
Nell’imminenza dell’apertura della contrattazione per il rinnovo dei contratti collettivi, vogliamo promuovere la riapertura di una vertenza nazionale sul mansionismo.
La lotta al mansionismo è nella storia della nostra organizzazione sindacale e non l’abbiamo mai abbandonata. Sosteneteci e mobilitiamoci tutti insieme.