Ieri il Senato ha approvato in via definitiva, con voto di fiducia, la Legge di Stabilità 2016, lievitata a 35 mld di euro, che regala altri soldi pubblici alle imprese attraverso sgravi contributivi e fiscali per nuove assunzioni e acquisto di macchinari, taglia il fondo della Sanità, alimenta l’evasione e il riciclaggio con l’innalzamento da € 1.000,00 a 3.000,00 dell’uso del contante, abolisce la supertassa sulle imbarcazioni di lusso, cancella la tassa di proprietà sull’abitazione principale, indipendentemente dal reddito e dalla grandezza dell’immobile, sopprimendo l’unica patrimoniale esistente.
Nessun piano di assunzioni nel pubblico impiego che risulta tra i più vecchi d’Europa; un insulto lo stanziamento di soli sedici centesimi al giorno per il rinnovo dei contratti.
USB è stato l’unico sindacato a scioperare contro la manovra economica e a chiamare i lavoratori in piazza per rivendicare adeguati stanziamenti per il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici scaduti nel 2009, per un piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione che risolva definitivamente il problema dei precari, avvii un vero ricambio generazionale, favorisca la reinternalizzazione dei servizi insieme all’assunzione del personale delle ditte appaltatrici.
Il 20 novembre scorso, in un clima pesantemente condizionato dalla paura di attentati ad una settimana dalla carneficina di Parigi, USB ha organizzato un coraggioso sciopero generale del lavoro pubblico mettendo insieme lavoratori del pubblico impiego, delle aziende partecipate e LSU-ATA della Scuola. Le tre manifestazioni interregionali di Milano, Roma e Napoli hanno ribadito che i lavoratori non si riconoscono nelle guerre imperialiste ma reclamano occupazione stabile, servizi pubblici e reddito.
Altri sindacati hanno mostrato una grande debolezza e rassegnazione convocando manifestazioni di sabato o limitandosi a comprare pagine di giornali per manifestare al governo il proprio dissenso. I lavoratori pubblici sanno chi dovranno ringraziare per non aver provato neanche a reagire di fronte ad un aggressione al pubblico impiego che con il governo Renzi ha subito addirittura un’intensificazione rispetto al passato.
Continuiamo a lavorare per l’unità dei lavoratori. Continuiamo a costruire il sindacato di classe e di massa per restituire forza al movimento dei lavoratori. Aderisci alla USB.