CGIL in gran spolvero domani nella sede centrale dell’INPS dove è stato organizzato un convegno con la presenza della Segretaria generale Susanna Camusso e della Segretaria generale Funzione pubblica Rossana Dettori. E’ prevista la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, del Presidente dell’Istituto Tito Boeri, del Direttore generale Massimo Cioffi, della Direttrice centrale organizzazione Cristina Deidda e del Direttore regionale Puglia Giovanni Di Monde. Insomma, da un simile parterre ci si aspetterebbe un dibattito sul futuro della previdenza sociale nel paese e sulle funzioni dell’INPS che rischiano di essere ulteriormente ridimensionate se dovessero diventare operativi i disegni del governo sull’attività di Vigilanza con l’istituzione dell’Ispettorato del Lavoro e sugli ammortizzatori sociali con l’Agenzia nazionale per l’Occupazione.
Invece, sulla locandina che annuncia il convegno, il tema proposto è – “Quale governance per rispondere meglio alla domanda di stato sociale”, come se il problema principale oggi fosse quello di scegliere se mantenere un organo monocratico di governo dell’ente nella figura del Presidente o ripristinare un Consiglio d’Amministrazione, seppur in numero ridotto rispetto al passato.
Pur considerando importante la scelta della governance per garantire un governo plurale dell’ente, non pensiamo che sia questo il tema in cima ai pensieri dei lavoratori e dei pensionati o dei cittadini in genere che usufruiscono dei servizi dell’INPS. Tito Boeri, il Presidente dell’Istituto, vorrebbe liquidare tutte le pensioni con il sistema di calcolo contributivo, compresi i periodi coperti dal retributivo e tagliare le pensioni in essere per la quota eccedente il calcolo contributivo, con una ricaduta negativa su assegni pensionistici medi e bassi. Lo stesso Boeri ha avviato con grande enfasi il progetto “La mia pensione”, con l’idea d’incentivare l’adesione alla previdenza complementare privata, la famosa seconda gamba della Riforma Dini che finora non è riuscita a decollare perché i lavoratori non affidano il loro TFR alla speculazione finanziaria. Si vogliono mettere le banche dati dell’INPS a disposizione dei privati ed incentivare l’attività di consulenza che, secondo l’attuale management, dovrebbe diventare la principale attività dell’Istituto. C’è da mettere in ordine i conti assicurativi dei lavoratori pubblici, per poter liquidare le loro pensioni con gli stessi tempi di quelle dei lavoratori del privato. C’è un grave problema mai affrontato che riguarda l’invalidità civile e il modo in cui viene organizzata tale attività, con un numero di medici interni e di personale in generale inadeguato a fronteggiare tale funzione. C’è un problema di organico ridotto all’osso e della mancata possibilità di avviare un ricambio generazionale con nuove assunzioni. Come abbiamo scritto in precedenza, c’è il concreto pericolo che sia sottratta all’INPS una fondamentale funzione di controllo e di tutela a favore dei lavoratori con l’accorpamento dell’attività di Vigilanza in un unico soggetto guidato dal Ministero del Lavoro. Di problemi da discutere ce ne sarebbero tanti, quindi, non ultimo quello del rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo ai valori del 2009. Avere un importante esponente del governo al tavolo e non parlare di questi ed altri temi ci sembra un’occasione sprecata.
Azzardiamo, invece, che la CGIL domani chiederà un nuovo Piano industriale per l’INPS, dopo aver rinnegato quello licenziato dall’ex Commissario Vittorio Conti e dall’ex Direttore generale Mauro Nori, che invece sembrerebbe essere stato concordato anche nelle stanze della sede della CGIL in Corso d’Italia, con conseguente assegnazione delle posizioni dirigenziali. E’ la solita CGIL “double face”, all’esterno intransigente e all’interno attenta a rivendicare le opportune poltrone. Una CGIL completamente appiattita sulle posizioni di Boeri e Cioffi, attuali Presidente e Direttore generale dell’INPS, che in audizione in Parlamento hanno massacrato l’Istituto annunciando drastici cambiamenti, in continuità con lo stile inaugurato dall’ex Presidente dell’ente Antonio Mastrapasqua.
“passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov’è il tuo amore
ma dove è finito il tuo amore”
Hotel Supramonte – Fabrizio De André
Siamo convinti, invece, che la “stazione” Boeri-Cioffi farà molto male all’INPS e al sistema previdenziale pubblico. Quando sarà passata lascerà macerie incalcolabili. Cosa c’entra l’amore? Per difendere lo stato sociale bisogna esserne innamorati e noi siamo maledettamente innamorati dell’INPS e di quello che rappresenta per tutti i cittadini, ma soprattutto per i più deboli. Orgogliosi di lavorare nella Pubblica Amministrazione e di rappresentare una parte importante di stato sociale. Sempre.