Finalmente si inizia a parlare di nuovo ordinamento professionale per il personale del Comparto Funzioni Centrali. Dopo che ci è stato impedito di affrontare il tema al momento del rinnovo del contratto collettivo, uno dei motivi che hanno indotto la USB a non sottoscrivere l’intesa, ieri pomeriggio, ad otto mesi dalla firma definitiva del CCNL del 12 febbraio 2018, sono partiti i lavori della Commissione paritetica sui sistemi di classificazione, prevista dall’art. 12 del contratto.
Singolare che tutti al tavolo abbiano rivendicato di aver esercitato in questi mesi pressioni sull’Aran per ottenere la convocazione. Probabilmente ci saremo distratti, ma non abbiamo colto tutta questa attenzione dalla maggior parte dei sindacati che hanno sottoscritto il contratto collettivo, anzi, l’impressione è stata che di questo scottante tema non si volesse proprio parlare. La USB già il 13 febbraio, all’indomani della ratifica del contratto, chiedeva la convocazione della Commissione e lo ha fatto a più riprese nei mesi successivi, fino ad ottenere la promessa dal presidente Gasparrini, in occasione della protesta del 26 settembre scorso davanti alla sede dell’Aran, di avviare al più presto il confronto.
L’Aran ha consegnato una serie di dati riguardanti gli ordinamenti professionali dei tre settori che compongono il Comparto (Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti pubblici non economici), proponendo un metodo di confronto che parta dalle criticità riscontrate all’interno delle amministrazioni tra sistema di classificazione ed organizzazione del lavoro, per arrivare, in un momento successivo, all’analisi delle proposte di nuovo ordinamento.
Nel nostro intervento abbiamo sottolineato l’importanza dei lavori della Commissione, richiamando le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori sfruttati da anni in mansioni superiori. E’ compito di tutti trovare le opportune soluzioni, superando le attuali ingessature dei sistemi di classificazione e collegando la carriera dei lavoratori del Comparto essenzialmente alla professionalità acquisita. In altre parole occorre superare il tabù del titolo di studio, che non deve essere più l’elemento discriminante che esclude una parte più o meno consistente di personale dai percorsi di crescita professionale.
Concordando con il metodo di confronto proposto dall’Aran, abbiamo chiesto da una parte un’accelerazione dei lavori per arrivare ad una proposta di nuovo ordinamento prima dell’avvio della nuova fase di rinnovo contrattuale per il triennio 2019-2021, dall’altra la disponibilità ad una discussione fluida, che affronti da subito le possibili soluzioni. Su questo punto abbiamo richiamato la nostra proposta di Area Unica Amministrativa, chiedendo di affrettarne l’esame.
Il presidente dell’Aran ha assunto l’impegno a consegnare al più presto un documento che affronti le criticità delle diverse amministrazioni dal punto di vista del datore di lavoro, dichiarando la disponibilità dell’Aran ad affrontare da subito le proposte di parte sindacale. I lavori dovrebbero essere aggiornati entro la metà di novembre.
Ieri, in piazza, davanti alla sede dell’Aran, contemporaneamente alla riunione della Commissione si è tenuto un presidio della USB per sottolineare l’attenzione militante dei lavoratori alla discussione in atto. Nelle prossime settimane USB promuoverà altre iniziative per mantenere alta l’attenzione sui lavori della Commissione e fino a che non si arriverà ad una positiva soluzione.