“Un po’ di nascosto, come si addice a chi teme di essere contestato, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil e il presidente di Confindustria sono andati stamattina all’INPS a firmare la convenzione per la rilevazione dei dati dei sindacalizzati nel settore privato”, riferisce Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo Nazionale USB.
Ricorda Leonardi: “Quella della convenzione con l’INPS per la raccolta e con il CNEL per l’elaborazione dei dati di rappresentatività era una delle previsioni del Testo Unico del 10 gennaio 2014, finora non applicata, ma che con l’arrivo all’INPS del duo Boeri/Cioffi stamattina si è realizzato”.
“Così oggi si pone un ente pubblico a servizio di un accordo che presenta ampi profili di incostituzionalità, che è soggetto all’attenzione della Magistratura e che segna uno dei punti più bassi della democrazia sindacale nel nostro Paese”, evidenzia il dirigente USB.
Aggiunge Leonardi: “I risultati delle recenti elezioni nel pubblico impiego, dove l’USB, che da sempre contesta con determinazione il Testo Unico, ha ottenuto risultati di tutto rilievo diventando proprio all’INPS il secondo sindacato a livello nazionale scavalcando UIL e CGIL, confermano che quando ci si confronta democraticamente e senza rendite di posizione, il sindacalismo conflittuale e di classe è capace di superare i sindacati collaborazionisti. Tutto questo deve aver preoccupato Camusso, Furlan, Barbagallo e Squinzi, che si sono affrettati a chiedere a Renzi di metterli al riparo almeno nel settore privato”.
“La nostra battaglia contro l’accordo del 10 gennaio 2014 continuerà senza soste, sia sul piano giudiziario che con le lotte, e se l’INPS accetterà di calcolare gli iscritti alle sole organizzazioni firmatarie dell’accordo sarà chiamato anch’esso in giudizio. Una discriminazione di tal fatta non la accettiamo oggi dall’INPS né l’accetteremo domani dal CNEL”, conclude il dirigente USB.
Ufficio Stampa USB
Rossella Lamina
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