Che il ruolo svolto finora dalla Lega nelle nomine INPS sia stato piuttosto debole lo dice il naufragio delle due candidature proposte dal Carroccio per la vice presidenza dell’Istituto. Saltata quella di Verbaro per incompatibilità e problemi personali, ieri pomeriggio è venuta meno anche la disponibilità per tale incarico da parte dell’ex direttore generale dell’INPS, Mauro Nori.
Tuttavia su quest’ultima rinuncia pesa, a nostro avviso, il fuoco di sbarramento di quella parte del M5S che punta ad una gestione dell’INPS in continuità con il mandato di Tito Boeri. E’ questo il punto: Nori avrebbe rappresentato una spina nel fianco per chi vuole che l’Istituto di previdenza si muova nel solco tracciato nel recente passato. Sembra quasi che si sia determinata una saldatura tra i Cinque Stelle, o almeno una parte consistente del movimento, giornali come “Il Corriere della Sera” e “la Repubblica”, che hanno sempre sostenuto Boeri e che hanno cercato in tutti i modi di affossare la candidatura di Nori, e i cosiddetti poteri forti, rappresentati da quei magnati come George Soros che possono condizionare le linee politiche dei partiti e dei giornali che sostengono a vario modo con i soldi della speculazione finanziaria.
La domanda è: cosa vogliono fare i Cinque Stelle dell’INPS? Boeri puntava alla previdenza complementare ed al ricalcalo di tutte le pensioni con il sistema contributivo. E’ ormai noto che il pallino principale dell’economista milanese fossero i dati dell’INPS, a guardia dei quali ha messo dirigenti esterni di sua fiducia che, per il momento, sono ancora lì. In questo contesto risulta preoccupante la presenza in INPS del candidato dei Cinque Stelle alla poltrona di presidente dell’Istituto, il prof. Pasquale Tridico, che, seppur in modo ufficioso, ha libero accesso agli uffici della direzione generale ed ha incontrato i dirigenti centrali. Di quali informazioni è venuto in possesso in qualità di semplice candidato alla presidenza? Gli sono stati forniti dati sensibili? Non abbiamo nulla di personale verso il prof. Tridico, ci mancherebbe, ma troviamo assurdo che s’incominci ad esercitare una funzione, ancorché ufficiosamente, prima di aver ricevuto l’incarico. Per giunta ieri sera le agenzie di stampa riferivano che a questo punto potrebbe saltare l’intero accordo sulle nomine INPS. Come spiegherebbero, gli organi dell’Istituto, la presenza nelle stanze dei bottoni di un estraneo? Glielo abbiamo chiesto ieri con una nota, attendiamo risposta.
Un potere politico arruffone e assetato di potere sta tenendo in ostaggio l’INPS e dall’Istituto pretende efficienza sulle prestazioni che rappresentano il fiore all’occhiello del governo: Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Questi due adempimenti hanno la precedenza assoluta, il resto può anche aspettare. Vuol dire che se vai in pensione con la Legge Fornero, non solo hai dovuto aspettare i 67 anni di età ma ti devi mettere pazientemente in fila dietro alle priorità del governo. Il baratro non è vicino, ci siamo dentro.