Mercoledì 3 maggio 2017, ore 15,30 – Comincia l’incontro sindacale e USB pone immediatamente come pregiudiziale la richiesta di parlare del taglio dell’incentivo alle sedi e, solo successivamente, dei nuovi criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative. Tutte le altre organizzazioni sindacali pongono la medesima pregiudiziale.
Interviene il Direttore generale e parte con un attacco a testa bassa contro le organizzazioni sindacali responsabili, a suo dire, di aver concordato il piano della performance e di aver dirottato sugli obbiettivi di qualità la maggior parte delle risorse dell’incentivo. Insomma, se diverse sedi non hanno raggiunto i risultati richiesti la colpa è del sindacato, che non può quindi chiedere il pagamento pieno del premio di produzione per tutti, mentre l’amministrazione è disposta ad “offrire” incontri tecnici per valutare gli scostamenti senza alcuna promessa di recupero delle situazioni in sofferenza.
Tocca così alla USB, che per giunta non ha firmato il contratto integrativo 2016, difendere con forza il ruolo del sindacato respingendo le accuse del Direttore generale e richiamando l’amministrazione alle proprie responsabilità. USB chiede il pagamento dell’incentivo pieno a tutto il personale e la convocazione permanente dell’Osservatorio sulla produttività, sottolineando il caos organizzativo e gestionale degli ultimi due anni e le lacune di un sistema di pianificazione e controllo della produttività evidenziate dalla stessa amministrazione in propri documenti interni. Il sindacato di base dell’INPS denuncia, senza giri di parole, che la penalizzazione è utilizzata come strumento ideologico per giustificare all’esterno l’erogazione dell’incentivo su base meritocratica. Indipendentemente dal sistema prescelto, quindi, nonché dall’individuazione dei prodotti, dal loro peso e dall’impegno dei lavoratori, in ogni caso si arriverebbe ogni anno ad infliggere una parziale penalizzazione per sostenere la validità del sistema. USB pone infine l’accento sui servizi e sulla caduta verticale della funzionalità dell’INPS, mostrando grande preoccupazione per la tenuta dell’Istituto e per il suo futuro.
Il Direttore generale ad ogni intervento della USB invita provocatoriamente il tavolo sindacale a fare un salto di qualità, accusando di populismo il sindacato di base. Un livore e una serie di offese gratuite e inaspettate a cui USB ha risposto con compostezza e puntualità, entrando nel merito delle questioni senza esitazioni.
Alla fine il Direttore generale è costretto ad aggiornare l’incontro a venerdì 5 maggio, con l’impegno a rivedere le singole situazioni delle sedi penalizzate e a convocare un tavolo tecnico, nell’ambito dell’Osservatorio, per monitorare con maggiore assiduità l’andamento produttivo. Per il 2017 sono stati annunciati correttivi al sistema di misurazione della produttività.
USB sospende il giudizio in attesa di conoscere nel dettaglio le scelte dell’amministrazione. Alla luce delle affermazioni del Direttore generale, USB proporrà per il 2018 un incremento del valore economico del TEP e lo spostamento di cospicue risorse economiche dall’incentivo speciale a quello ordinario. Vedremo allora se il DG INPS sarà coerente con quanto affermato ieri.
Criteri posizioni organizzative
Nell’accettare l’aggiornamento della discussione sul taglio dell’incentivo la USB si è rifiutata di avviare il confronto sui nuovi criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative, costringendo così l’amministrazione ad un aggiornamento a venerdì 5 maggio.
Selezioni
Il capo del personale, dietro sollecitazione della USB, ha comunicato che tra il 10 e 15 maggio l’Amministrazione chiuderà la fase dei ricorsi riguardanti i passaggi 2016 e nel mese di giugno saranno posti in pagamento tutte le spettanze derivanti dai passaggi con decorrenza 2016.