CGIL-CISL-UIL sono riusciti a portare il Direttore generale Massimo Angelo Cioffi al tavolo sindacale nazionale. E’ stato lui stesso ad aprire la riunione del 26 novembre, ma invece di sciogliere i nodi politici del contratto integrativo 2015 ed aprire un serio confronto sulle selezioni, che restano il tema centrale di quell’accordo, ha riferito con toni molto allarmati di ripetuti attacchi portati all’Ente nel corso di un’audizione parlamentare che si era svolta nella stessa mattinata. Il succo del suo ragionamento è stato: l’immagine esterna dell’INPS è offuscata, cerchiamo di non fornire ulteriori argomenti.
Nel giro di interventi che è seguito, chi aveva reclamato a gran voce la presenza del Direttore generale al tavolo sindacale si è limitato a bisbigliare qualcosa, non dimenticando innanzitutto di ringraziare il dott. Cioffi per la cortese presenza ai lavori. Come al solito è toccato a noi mettere i piedi nel piatto e parlare senza tanti giri di parole o timori reverenziali.
Pur senza conoscere i contenuti dell’audizione a cui faceva riferimento il Direttore generale, gli abbiamo ricordato che i primi ad attaccare l’INPS in pubblico e in un contesto particolarmente delicato come possono essere le aule parlamentari sono stati proprio lui e il Presidente Boeri, nel corso di un’audizione di cui di seguito riportiamo il link perché possiate controllare voi stessi e verificare se quello che affermiamo è vero.
Ci riferiamo all’audizione del 20 maggio 2015 presso la Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Davanti ai rappresentanti del Parlamento il Prof. Boeri elencò undici criticità riscontrate in seguito al suo insediamento alla presidenza dell’INPS, tra cui:
- Procedure poco trasparenti per le consulenze;
- Affidamento di appalti senza gara;
- Bilancio poco trasparente.
Il Direttore generale Cioffi in quell’occasione parlò di un’informatica INPS basata su scelte architetturali e tecnologiche ferme agli anni ’90 e quindi obsolete, nonché di una modalità di acquisizione dei servizi di informatica non particolarmente efficace a garantire il risultato. E oggi ci si meraviglia degli attacchi rivolti all’Ente?
Nel fine settimana siamo andati a visionare l’audizione del 26 novembre a cui faceva riferimento il Direttore generale nella riunione sindacale. Gli attacchi all’INPS, piuttosto dozzinali per la verità, sono venuti dal Presidente della Commissione anagrafe tributaria, On. Giacomo Antonio Portas del Partito Democratico e dal Deputato di Area Popolare NCD-UDC, On. Alessandro Pagano, che vorrebbero azzerare la spesa per l’informatica all’INPS e trasferire tutte le banche dati alla SOGEI. I due illuminati parlamentari dovrebbero spiegare con quali strumenti e quali risorse sarebbe possibile continuare ad erogare i servizi ai cittadini, a meno che non intendano azzerare anche quelli insieme alle spese per l’informatica. Dissentiamo nettamente dalle proposte degli Onorevoli Portas e Pagano, ma allo stesso tempo dissentiamo anche dalla scelta del Presidente Boeri di mettere le banche dati dell’INPS a disposizione di professori universitari amici, chiamati all’INPS con o senza gara poco importa, visto che il risultato alla fine non cambia.
Quelle del Direttore generale sono, quindi, lacrime di coccodrillo. Per dare un senso alla loro presenza all’INPS, lui e Boeri hanno sparato a zero sull’Istituto, distruggendone l’immagine all’esterno. Il Presidente continua ad irritare il Governo con proposte di ricalcolo delle pensioni in essere che gettano il panico tra i pensionati. Su questo argomento torneremo con un prossimo comunicato. Il mantra del programma “simula”, meglio noto come “La mia pensione”, con il quale si dovrebbe poter calcolare il futuro assegno previdenziale, ripetuto allo sfinimento anche nell’audizione del 26 novembre, riteniamo che ormai produca irritazioni cutanee a chiunque. E ci si lamenta se l’Ente subisce attacchi esterni? Da Boeri e Cioffi ci aspettavamo innanzitutto un impegno straordinario per assicurare la massima trasparenza nell’affidamento dei lavori e maggiore attenzione alle politiche che riguardano il personale. In questi primi dieci mesi di governo dell’Ente, di trasparenza ne abbiamo vista ben poca e nei confronti del personale s’è affermato ogni giorno di più un atteggiamento ideologicamente colpevolista.
Tornando all’incontro sindacale del 26 novembre e al nostro intervento, dopo aver parlato dell’audizione abbiamo posto al Direttore generale il problema delle selezioni, che a nostro parere devono trovare spazio già nel contratto integrativo 2015 con l’emanazione di bandi che riguardino tutte e tre le Aree A-B-C. Abbiamo ricordato le nostre proposte, diffuse in comunicati scritti e quindi messe nero su bianco.
Il Direttore generale, dopo aver ascoltato gli interventi di tutti i sindacati ed aver replicato brevemente, ha lasciato il tavolo e i lavori sono proseguiti con il resto della delegazione. Se avessimo chiamato noi il dott. Cioffi al tavolo, certamente non gli avremmo permesso di lasciarlo senza aver sciolto quei nodi politici che restano ad oggi senza soluzione positiva. Inutile chiamare il Direttore generale se poi non si ha il coraggio d’inchiodarlo alle sue responsabilità. Ma si sa, noi siamo un’altra cosa…